Sono arrivato in aereo a Timisoara e poi ho preseguito in treno in Belgrado che non è molto lontana
Timisoara mi ha un po'deluso, dopo tante belle citta' romene questa non e'eccezionale ma cmq passabile, almeno per la grande piazza Unirii con palazzi d'epoca di vario stile color pastello ed il Mall centrale e pedonale con palazzi stile austro-ungarico tra la bella chiesa ortodossa ed il teatro municipale. Era una bellissima giornata primaverile che permetteva di passeggiare e prendere il sole sorseggiando una bibita o un caffe'T nei tanti bar all'aperto.
Il giorno dopo ho preso il treno per ARAD, un'altra grande citta' romena ai confini con l'Ungheria, un po' piu'bruttina di Timisoara, col solo imponente palazzo comunale bianco e col ritorno del freddo e della pioggia
La mattina successiva prendevo il treno alle 5.50 con levataccia, unico treno per Belgrado; per fortuna avevo preso alloggio all'albergo Gara Nord proprio di fronte alla stazione per 22 euro per una singola con bagno, tv e frigo.
Il treno romeno era vecchio, sporco e orribile con una ragazza serba-romena nel mio scompartimento che studia a Timisoara all'universita' perche'piu'facile e ritorna nei week end a Belgrado.
Certo che dalla conversazione mi e'sembrata di un'ignoranza grassa non solo in fatto di cultura, ma anche pratica perche' mi dava indicazioni errate sulla Serbia.
Il viaggio e'durato quasi 5 ore e in dirittura d'arrivo c'erano strani movimenti di serbi nel mio vagone che andavano avanti e indietro, alcuni scendevano durante una breve sosta, ma fuori dalla stazione.
Evidentemente avevano qualcosa da nascondere con le autorita'locali.
Dal treno ho intravvisto la fortezza di Kalemedgan che si trova alla confluenza della Sava con il Danubio.
L'arrivo in stazione e'stato scioccante, edifici vecchi e piuttosto trascurati e sporchi per una stazione ferroviaria di una capitale di stato!
Per fortuna subito fuori era tutta un'altra cosa, a parte certi palazzi militari ancora danneggiati e abbandonati dopo i bombardamenti della NATO del 1999, la citta' aveva un bel aspetto, elegante con molti parchi e palazzi con architettura di fine ottocento e primo Novecento, accanto ad altri palazzi moderni dell'epoca di Tito ed altri piu'recenti di stile occidentale.
Gente ben vestita, tutti molto alti, bella gioventu', alcune ragazze veramente sexy, molti bar e ristoranti e negozi di ogni tipo, inclusi alcuni di nostri stilisti di grido.
Molti tram e filobus, un modo intelligente per inquinare di meno.
La citta' e'rilassante, per niente caotica, molto pulita, si distende in dolci colline e si cammina allietati da una bella brezza che arriva dal Danubio.
In circa 15 minuti a piedi sono arrivato al Manga Hostel in pieno centro, a due passi dalla chiesa di S.Marco, dentro un orribile cortile-parcheggio, ma poi si presenta una palazzina a due piani, molto colorata e con un personale di gran simpatia: Ana Maria e Rado che parlano un ottimo inglese e mi consegnano le chiavi della mia singola al prezzo di 22 euro per notte, con uso cucina, internet gratis e ospiti simpatici (un americano di Chicago, uno del New Jersey ed una ragazza russa appena arrivata da Novo-Sibirsk!)
Belgrado ha tre bellezze: la roccaforte Kalemegdan con il suo parco verde alla confluenza del Danubio con la Sava, domina dall'alto i fiumi costeggiati da tanto verde, con i barconi ristorante e bar lungo le banchine, le chiatte che percorrono i fiumi e Novi Beograd di fronte con i suoi grattacieli moderni ed il vecchio nucleo di Zemun che un tempo era l'ultimo territorio dell'impero austro-ungarico mentre da questa parte del fiume c'erano i turchi che occuparono i Balcani per oltre 4 secoli.
Kalemegdan e' frequentata dai tanti giovani che vi arrivano per amoreggiare, guardare il panorama, il bellissimo tramonto dopo aver percorso le altre due bellezze, la via pedonale Kneza Mihailova con un parterre di pietre nere, tanti negozi ai bordi, artisti che si esibiscono suonando strumenti musicali e coppie che addirittura ballano il tango figurato argentino.
La terza bellezza e' Skandarija, il quartiere vecchio centrale degli artisti con ristorantini e bar con la musica dei rom, ma anche canzoni romantiche del repertorio internazionale dal vivo, il parterre di acciotolato, un'atmosfera che ricorda il quartiere bohemienne di Montmartre a Parigi.
Belgrado e'povera di musei, quello nazionale e'in restauro da anni e a parte alcune gallerie d'arte moderna, c 'e' solo il museo dedicato al genio Nikola Tesla scomparso nel 1943 dopo aver praticamente inventato la radio, i motori moderni elettrici, aver capito l'elettromagnetismo, inventato la luce al neon e tante altre cose che altri piu' furbi di lui si sono attribuiti, incluso il nostro Guglielmo Marconi.
A Belgrado ci sono molti pub, bar e discoteche al punto che la vita notturna e'considerata la piu'ricca ed in competizione solo con alcune citta'spagnole come Madrid e Barcellona.
Sono andato poi in pullman a vedere la capitale della ex regione autonoma della Vojvodina, NOVI SAD, a due ore a nord, verso l'Ungheria.
La citta' e' famosa per il festival di musica giovane EXIT che riempie la citta'di giovani che arrivano da tutta Europa nel mese di luglio. Ha un carino centro storico pedonale e soprattutto la fortezza oltre il fiume di Petrovaradin costruita da detenuti per oltre 90 anni e che costo' la vita a 7.000 persone per avere un presidio contro le invasioni turche.
Non e' eccezionale, c'e' in cima un grande palazzo giallo con un museo, un ristorante e alcuni prati panoramici oltre ad una torre dell'orologio. Dall'alto si vede la citta'dirimpetto ed il fiume attraversato da vari ponti, uno dei quali e'stato bombardato dalle forze NATO durante l'attacco del 1999 contro la dittatura di Slobodan Milosevic.
Prima di lasciare Belgrado e partire verso SARAJEVO, capitale della Bosnia - Erzegovina, sono andato a vedere la tomba del maresciallo Tito in una collina un po' fuori dal centro, nella cosidetta Casa dei fiori.
La tomba e'in marmo bianco col nome e la data di nascita e morte (1892-1980).
C'erano solo altri due visitatori, hanno tolto le guardie d'onore e negli opuscoli per i turisti non vi e'alcuna indicazione del sito, dato che attualmente i Serbi non amano ricordare la figura dell'ex leader per il fatto che lui era croato e non aveva favorito i serbi che essendo la popolazione piu'numerosa, si aspettava dei vantaggi rispetto alle altre repubbliche della federazione jugoslava.
Insomma una interessante esperienza questa prima visita della Serbia che mi aspettavo peggio di quanto appare. Almeno queste due citta' sembrano in tutto e per tutto simili alle nostre e non riesco a capire come facciano, dato che gli stipendi si aggirano intorno ai 200-300 euro al mese mentre alcuni prezzi, cibo soprattutto, ma anche vestiario, sono simili ai nostri.
So che la mia citta'di Trieste e'invasa dai serbi che cercano fortuna all'estero e moltissimi sono emigrati in Germania.
La guerra li ha scottati, ma a mio parere si meritavano un trattamento speciale, non forse il bombardamento, per tutte le aggressioni perpetuate nei confronti delle repubbliche vicine.
Spero che abbiano finalmente capito che devono rispettare i paesi vicini, pace e anore per tutti
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S
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