Stamattina ho deciso e la notte ha portato consiglio. Il dubbio era se andare a nord verso le isole Perhentians sulla costa est o a sud ovest all'isola Pangkor.
Ho scelto quest'ultima per evitare il rischio delle piogge della costa est ed i trasferimenti troppo lunghi.
Per il momento sono soddisfatto perchè l'isola Pangkor che significa isola bella, è proprio all'altezza del suo nome ed inoltre l'ho raggiunta solo con due ore di pullman da Ipoh e mezzora di traghetto da Lumut.
Ho avuto difficoltà a trovare un alloggio economico e l'ho trovato per sole due notti perchè per il week end è tutto prenotato dagli abitanti di Ipoh e Kuala Lumpur che si riversano in questa bella isola a poca distanza dalle loro città.
Insomma per il week end dovrò cambiare hotel, ma non dispero e intanto mi godo il posto.
Oggi pomeriggio ho passato belle ore prima nella spiaggia di Kuala Nipah vicina al mio hotel e poi in un'altra molto più bella cioè Coral Bay a poca distanza conosciuta per merito di Martin e Monica una simpatica coppia di Varsavia che ho conosciuto strada facendo.
Più tardi ho fatto amicizia con un giovane ragazzo danese appena arrivato dall'Europa e poi al ristorante ho incontrato Giuseppe un coetaneo che vive a Milano, un grande viaggiatore da 40 anni come me, ma che ha deciso dopo il prossimo pensionamento di smettere coi viaggi e di comprarsi una casa in Sicilia.
Abbiamo parlato a lungo in spiaggia dei nostri viaggi e della nostra vita, dato che abbiamo la stessa età e attraversato la stessa epoca e vissuto avvenimenti simili.
In mattinata abbiamo camminato lungo la strada interna per raggiungere una spiaggia molto bella, ma l'accesso è riservato ai soli clienti del resort esclusivo.
Abbiamo incontrato un piccolo villaggio di pescatori a ridosso di una baia con le barche appoggiate sulla sabbia perchè l'acqua del mare è a grande distanza.
Abbiamo visto anche un piccolo aereoporto deserto e poi il tempio kitsh a ridosso della spiaggia di Coral Bay con tante statue colorate, inclusa quella di Paperino!
Verso le 11 del mattino si può raggiungere a piedi la piccola isola di fronte dato che la bassa marea porta l'acqua all'altezza delle ginocchia.
Abbiamo cenato assieme al ristorante migliore vicino alla spiaggia dove ho avuto una lunga discussione in tedesco con una coppia di Jena, parlando della situazione economica e finanziaria mondiale e dell'Europa e dell'attacco americano, a mio avviso premeditato alla Comunità Economica Europea e all'euro, nonostante i proclami contrari del loro presidente.
Il motivo è la debolezza del dollaro stampato a piene mani negli anni scorsi per salvare banche e assicurazioni americane dal sicuro fallimento. Gli americani a mio avviso vogliono distruggere la UE e l'euro che temono possa sostituire il dollaro barcollante e usano a questo scopo le loro agenzie di rating che declassano continuamente le banche ed i debiti pubblici europei, senza accorgersi, guardo caso che gli USA e l'amica Inghilterra sono messi molto peggio sia a livello di debito pubblico che dei debiti privati dei loro cittadini abituati a spendere anche soldi che non hanno grazie all'uso inveterato delle carte di credito.
Diversa è la situazione europea i cui paesi mediterranei, inclusa l'Italia hanno rilevanti debiti pubblici, ma di molto inferiore a quelli americani e inglesi che vengono nascosti ma non debiti privati se non di poco conto.
La consapevolezza di questa situazione mi irrita dato che i politici europei non sono capaci di difendere l'Europa da questo attacco evidente e scandaloso, per colpa o connivenza di politici come Sarkozy o Angela Merkel al disegno americano.
Inoltre gli americani puntano a comprarsi a prezzi stracciati, usando la montagna di moneta che hanno stampato e che è nei tesori delle banche americane, numerosi asset europei la cui lista è sul tavolo dei nuovi leader europei, quello italiano, greco, spagnolo che, guarda caso, sono tutti uomini ex Goldman Sachs.
L'ultima speranza rimasta all'Europa è il nuovo presidente francese che verrà eletto fra pochi mesi e che spero si opponga a questo disegno americano.
Scusate questo intervento extra, ma sono cose che mi bruciano dentro e che desidero manifestare da tempo anche in questo contesto legato ai viaggi.
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