CIAO!
In agosto mi iscrivo ad un grande viaggio con Avventure nel Mondo per il Sud America.
In assoluto uno dei più belli e avventurosi del mio peregrinare.
Eravamo circa 25 con tre maestri da sci torinesi, di cui uno capogruppo.
Siamo arrivati a Lima, Perù dopo un lungo volo intercontinentale.
Fummo subito scippati in centro della città, passeggiando lungo la via pedonale andando a visitare il Museo dell'Oro (con tutti i gioielli Inca) che trovammo chiuso per restauro, sic!!!
Quindi in volo per la meravigliosa capitale inca Cuzco (ombelico del mondo) a 3800 mt d'altitudine. La città è bellissima con le sue mura inca ciclopiche, la bella cattedrale spagnola, i mercatini degli indios, i ristorantini dove si ascolta ottima musica bevendo il Pisco sauer.
Visitammo varie località quali la Valle Sacra degli Inca bagnata dal fiume Urubamba incontrando lungo la strada mercatini tradizionali , Pisac caratterizzata dai terrazzamenti in pietra digradanti lungo i versanti della Sierra, la magnifica Fortezza di Ollantaytambo e naturalmente
Machu Picchu col treno purtroppo notturno dell' "Orient Express" verso Aguas Calientes.
Pernottammo in una palazzina di legno con bagno notturno nelle acque calde delle vasche termali adiacenti e salimmo a piedi la mattina successiva la montagna a tornanti fino alla cittadella di Machu Picchu (2350 mt): "la Città Perduta degli Inca" meravigliosa ed impressionante per la sua bellezza, punto di arrivo del Camino Inca e località archeologica più rinomata del Sudamerica ,scoperta casualmente nel 1911 dall'archeologo Bingham.
Il posto misterioso e impressionante per panorama ci affascinò tutti.
Oltretutto era agosto, inverno in zona, ma la giornata era bellissima e assolata.
Ricordo che dopo aver attraversato a piedi tutta la zona e scattato decine di foto ebbi un incidente personale, ridicolo e buffo, causa un lama indispettito che mi inondò del suo vomito verdastro.
All'arrivo dei turisti con i pullman salimmo a piedi lungo il sentiero roccioso che porta in cima al Huayna Pichu cioè la montagna giovane a fianco che stà più in alto e da cui si gode la vista panoramica completa su Macchu Pichu, montagna vecchia.
Nel sottostante fiume Urubamba facemmo un'escursione in gommone lungo le rapide.
Una ragazza cadde in acqua e fu issata a bordo, tirata letteralmente per i capelli.
Arrivati alla fine tutti bagnati dovemmo aspettare un paio d'ore al freddo, facendo ginnastica e correndo per non gelare in attesa dei pulmini che dovevano recuperarci.
Alla fine prendemmo una colossale sbornia a base di rum per recuperare calore e dimenticare il freddo e l'avventura comunque elettrizzante.
Partimmo poi per l'enorme lago Titicaca e dopo aver visitato Tiwanaku, famosa località archeologica pre-incaica con la porta del Sole, raggiungemmo in barca le strane isole degli Huros che sono costruite sull'acqua con fusti di piante lacustri.
Quando si scende si balla perchè non c'è la terra sotto i piedim ma solo un pavimento di erbe intrecciate con delle capanne di arbusti e i venditori di prodotti artigianali.
Dopo la visita della città di Puno, in pullman fatiscente con enormi buche sul tetto e conseguenti folate di polvere all'interno, arrivammo in Bolivia, il Tibet del Sud America.
Paesaggi lunari, vulcani e laghi salati (il salares di Uyuni), città minerarie (l'incredibile Potosì citta mineraria d'argento con montagne di detriti) e la capitale più alta del mondo: La Paz.
Effetuammo la bella escursione alla Valle della Luna , un labirinto di canyon, chiamati calanchi, formati dal fiume.
A Uyuni fu impressionante l'escursione in camion nel Salar de Uyuni, immensa ed accecante distesa di sale in mezzo, con intorno alti vulcani e acqua salata ai bordi con il pericolo di finire in salamoia, come successe ad un gruppo spagnolo un mese prima.
Poi il trasferimento a Potosì a oltre 4000 m/slm, bella città barocca che durante l’epoca coloniale fu capitale economica del Sudamerica per lo sfruttamento delle immense miniere di rame e argento.
Dalla capitale La Paz semplice ma intrigante, per il suo mercato de los Brujos (delle streghe con vendita di feticci e talismani vari) facemmo un'escursione impressionante e molto pericolosa salendo con una corriera lungo una irta mulattiera, ricca di tornanti che si arrampicava senza protezioni fino alla vetta del monte Chacaltaya a 5.500 mt d'altezza.
Burroni da 1.000 intorno, strada semighiacciata e rifugio in cima con vista sulle Ande e sull'Oceano Pacifico.
Dalla selvaggia Bolivia passammo in pulman e poi in treno al lunghissimo e bellissimo Cile.
È il paese della geografia pazza a causa della Cordigliera delle Ande che quasi costringe il Paese contro l’oceano Pacifico, lungo circa 2.000 km, come da Capo Nord alla Sicilia!
Inizia con il deserto , poi paesaggio mediterraneo al centro, boschi di conifere più a sud per terminare con i ghiacchi della terra del fuoco.
Visitammo il desolante deserto di Atacama ed il delizioso paesino bianco di San Pedro, le miniere a cielo aperto di rame fino alla città costiera di Antofagasta.
Poi nella bella capitale di Santiago ci riposammo un paio di giorni mentre le nostre guide torinesi andavano a sciare a Portillo sulle Ande a fianco.
Arrivammo fino a Puerto Montt in un paesaggio nordico con foreste e freddo ventoso.
Quindi una pazzia unica: nolegiammo uno strano mezzo blindato trainato da un gatto delle nevi che ci portò a scavalcare le Ande con 3 metri di neve, approdando a Bariloche davanti agli increduli doganieri argentini che non credevano ai loro occhi.
Bariloche è la Cortina del Sud America: una lussuosa cittadina di montagna, con piste per sciatori ed un sacco di laghi e foreste.
Un posto bellissimmo dove trovammo anche il tempo di passare la notte in discoteca.
Quindi in pulman fino alle impressionanti cascate di Iguassù al confine tra Brasile, Paraguay e Argentina.
Uno spettacolo unico, indescrivibile per finire a Rio de Janeiro, a passare gli ultimi giorni sulle spiagge di Copacabana e Ipanema dopo esser saliti al Pan de Azucar e al Corcovado per ammirare i panorami insuperabili di quella bellissima città brasiliana e della sua baia.
Nel volo di ritorno dovemmo fermarci una notte ed un giorno a Bogotà per problemi di passaggi aerei.
Così potemmo visitare la pericolosa metropoli colombiana piena di grattacieli, ma anche un bel centro storico con collina e chiesetta raggiungibile con teleferica.
Un viaggio avventuroso ed emozionante, fra i più belli della mia esperienza trentennale.
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