25.8.14

Racconto del viaggio del 1984 da Lima a Rio de Janeiro

Partimmo circa in 25 con un lungo volo aereo da Roma a Lima e da lì, dopo borseggi subiti al centro ed il bidone di trovare il Museo dell'Oro chiuso per rinnovo, volamma a Cusco, la capitale dell'impero Inca. Bella città e primo impatto con l'altitudine dai 3.000 ai 4.000 mt con bevute di the di coca e dopo belle escursioni in loco alle località Inca di Ollatantambo e Pisac e cena nei ristorantini allietati da ottima musica live e tanti pisco sauer (il mojito peruviano), raggiungemmo con un treno notturno Agua Calenties, ai piedi del Machu Pichu. Il viaggi fu scomodissimo, in un vagone in cui eravamo come sardine, tra galline e sacchi di banane e arance. Io sedevo sullo stipite di uno schienale in precario equilibrio, minacciato da una indigena che temeva crollassi adosso alle sue arance. Intonammo le nostre canzoni italiane seguiti dai peruviani che cantarono le loro. Arrivati ad Agua Calientes facemmo un bagno notturno nelle vasche termali poste all'esterno di un albergo di legno dove alloggiamo sfiniti. La mattina presto un ragazzino ci condusse lungo un sentiero diretto, saltando i tornanti, in cima al sito archeologico di Machu Pichu che potemmo godere da soli in tutta libertà. Quando arrivarono le orde dei turisti coi loro pullman, noi eravamo già saliti al Huayna Pichu, il monte sovrastante dal quale si godeva una vista spettacolare. Ricordo un lama che mi sputò un liquido verde nauseabondo mentre cercavo di farmi fotografare con lui. Facemmo anche la discesa del fiume Urubamba con un gommone tra i gorghi e le rapide, rischiando di perdere una compagna di viaggio che cadde in acqua e che non sapeva nuotare ma che riuscimmo a recuperare, tirandolo letteralmente per i capelli prima che scomparisse. Ripreso il viaggio, raggiungemmo Puno sul lago Titicaca e dopo la visita ad un antichissimo sito archeologico con la porta del sole, raggiugemmo le isole galleggianti degli UROS e poi con un autobus scassatissimo la capitale La Paz. Di quella città grigia e spoglia ricordo il mercato delle streghe ed una compagna di viaggio seria e allora piuttosto antipatica che incontrai in un locale del centro mentre ballava sui tavolianca, in preda a qualcosa che aveva fumato in loco. 27 anni dopo la ricontrai a Georgetown, isola di Penang, Malesia in compagnia del marito e la trovai totalmente cambiata e molto simpatica, mi spiace non aver chiesto il contatto, lei è Luigina di Savona. Poi salimmo al monte Chakaltaya a ben 5.430 mt di altezza con un piccolo bus che scalava i tornanti in alto ghiacciati con abissi profondi 1.000 mt e senza parapetto. A circa 500 mt dalla vetta, il mezzo cominciò a sbandare verso un abisso ed io che ero seduto a fianco dello chauffer, ebbi la prontezza d'animo di aprire la porta e schizzar fuori, seguito a rotta da tutti i compagni di viaggio. Arrancammo per la mancanza di ossigeno e arrivammo in cima e al rifugio locale ci prendemmo una sbronza di tequila o rum e poi scendemmo mezzo ubriachi, incluso l'autista, al buio e col pericolo doppio rispetto alla salita. Qualche santo ci protesse a arrivammo a destinazione senza incidenti. Nei giorni successivi visitammo la valle della Luna con paesaggi spettacolari e poi riprendemmo il viaggio verso Potosì, la città dell'argento nella quale visitammo una piccola miniera dopo aver perso l'appuntamento con la guida che ci doveva accompagnare a centinaia o migliaia di metri di profondità in una miniera più grande. La meta successiva fu lo spettacolare salares di UYUNI, un lago salato grande 10 volte il Lago di Garda. Usammo un camion con ruote altissime che si addentrava nelle acque fino a raggiungere qualche ora dopo il centro del lago, totalmente di sale accecante. Dopo raggiungemmo il Nord del Cile, visitando lo spettacolare deserto di Atacama ed un piccolo e simpatico paese, San Pedro de Atacama prima di iniziare la discesa lungo la lunghissima costa del paese più lungo (come da Capo Nord alla Sicilia). Passammo velocemente per Antofagasta prima di raggiungere l'elegante capitale SANTIAGO dove ricordo una cena in un enorme ristorante con orchestra e show comico di un attore che si permetteva di criticare e di ridere dell'allora dittatore cileno Pinochet, chiamandolo Pinocchio. Il giorno dopo appresi che l'artista venne arrestato ed il locale chiuso. Ricordo che un commando di polizia ci fece scendere dal pullman e ci ordinò di schierarci in fila davanti alle rispettive valige e zaini aperti. Si fermavano soprattutto sui libri e guide turistiche, ma non avemmo noie. La tappa successiva fu nel sud del paese a Puerto Montt dove faceva veramente freddo, c'erano nuvoloni e grigio totale. Il capogruppo trovò un gatto delle nevi al quale attaccò un mezzo cingolato dentro il quale entrammo e iniziammo la salita fino al passo delle Ande dal quale scendendo si accede alla località turistica e spettacolare di Bariloche, stazione sciistica e abbellita dalla presenza di enormi laghi e pinete. Al passo uscimmo dal mezzo che non aveva finestre e ci accorgemmo di essere in mezzo a pareti di neve alte tre metri. Facemmo una battaglia di neve prima di scendere a piedi fino al confine argentino dove i doganieri si sopresero del nostro arrivo, dato che da un mese nessuno era riuscito a passare da lì a parte il nostro gruppo di pazzi italiani. A Bariloche il capogruppo torinese, accompagnato da due suoi amici, tutti e tre maestri di sci, sciò come a Portillo, alle porte di Santiago,mentre noi del gruppo andavamo in giro per il posto bellissimo, frequentando di sera le discoteche e facendo le ore piccole. Con un pullman comodo con le poltrone simili a brande e servizio di hostess con pranzo, cena e colazione, raggiungemmo dopo un lungo viaggio la bella capitale argentina di Buenos Aires. Nonostante la breve sosta riuscimmo a visitare il centro elegante, la casa Rosada, la plaza Mayo dove vedemmo la marcia delle madri dei desaparecidos e poi la strada più larga del pianeta con l'enorme obelisco. Ricordo anche le case variopinte di Caminito ed il quartiere italiano di Boca dove assistemmo al Cano catorse ad uno spettacolo di tango con la partecipazione dei più grandi artisti della specialità dato che festeggiavano il venticinquennale del locale. La penultima tappa di quel viaggio eccezionale fu la sosta alle spettacolari cascate di Iguassù che si trovano al confine tra Argentina, Brasile e Paraguay Infine arrivammo nella "cidade maravilhosa" di Rio de Janeiro dove potemmo rilassarci sulle spiagge di Copacabana, Ipanema e perfino ballare in discoteca, prima di riprendere il volo per l'Italia dopo un mese di emozioni e avventure. Avemmo problemi volo e fummo costretti ad una sosta a Bogotà dove venni colto da insonnia e feci inconsciamento il giro notturno in solitaria del centro cittadino di quella che allora era una delle più pericolose città del mondo. Non mi successe niente come capita a volte agli incoscienti e principianti. Ricordo il mattino successivo la visita alla Candelaria, il centro storico della capitale colombiana, con una collina dalla quale si godeva il panorama cittadino, una chiesetta antica ed un teleferico.

Foto del viaggio in Sudamerica Lima-Rio de Janeiro del 1984

CI SONO DUE FOTO DI MACHU PICHU UNA DELLE CASCATE DI IGUASSU' UNA DALLA VETTA DEL MONTE CHAKALTAYA IN BOLIVIA ALL'ALTEZZA DI CIRCA 5.430 MT UNA NEI PRESSI DEI LAGHI INNEVATI DI BARILOCHE IN ARGENTINA UNA IN MEZZO AL LAGO SALATO DI UYUNI, BOLIVIA ED UNA DAL TERRAZZO NEI PRESSI DEL CRISTO DEL CORCOVADO,A RIO DE JANEIRO

20.8.14

ritorno in SUD AMERICA dopo 30 anni oppure nel SUD EST ASIATICO dopo 3 anni?

Salve! avrei deciso di tornare a viaggiare dopo quasi tre anni di stop. La mia ex, mia figlia e mia suocera, le tre donne che più mi sono vicine e mi influenzano,da tempo mi incoraggiano a riprendere i miei viaggi, forse per liberarsi di me, ahahahahah! Mi ha fatto soprattutto meditare mia suocera, una donna in gambissima che ha appena compiuto 94 splendidi anni e che vive da quasi un anno in una casa di riposo nella quale ha dovuto farsi ospitare dato che dopo una brutta caduta e la rottura del femore, non riusciva più a camminare e ad essere autosufficiente. Mi ha detto: Gianni vai, perchè la vita è breve e ti potresti pentire di non aver fatto le cose che ti piacciono perchè poi arrivano i tempi duri come il mio che mi ha visto relegata qui dentro. Sinceramente hanno giocato vari fattori per questa mia interruzione: in primo luogo la crisi economica che mi ha preoccupato molto nei primi tempi e che continua ad assillarmi, non tanto per me stesso, dato che sono un privilegiato con una buona pensione che non è comunque fra quelle d'oro a rischio, ma per il paese in generale ed i giovani come mia figlia costretti a scappare all'estero per trovare un futuro che l'Italia non garantisce più. Poi non mi sembrava corretto andare a fare un viaggio di piacere e dispendioso mentre molti italiani sono alle prese con la sopravvivenza. Infine ma non ultimo, volevo stare vicino a mia figlia in un momento per lei difficile, alle prese con una delusione amorosa e con l'ultimazione dei suoi studi che si sono conclusi solo tre mesi fa e poi la sua scelta che condivido di andare a vivere a Berlino. Poi un'altra ragione personale: mettere via un po'di soldi e cercare di vivere meglio in Italia verso la quale ho un rapporto di amore-odio. In questo tre anni di stop, ho digerito i 5 mesi dell'ultimo viaggio di 5 mesi fra Tailandia, Malesia e Filippine, iniziato l'11.11.11,incredibile ma non mi ero accorto della singolarità di quella data, invece ricordo il ritorno dell'1.4.2012, insomma un pesce d'aprile per dire a tutti: sono tornato e adesso sono cavoli vostri! Poi ho cercato d'imparare finalmente a vivere nel mio territorio (Milano ed un piccolo paese al centro del triangolo lariano che vede ai tre vertici Como, Lecco e Bellagio e a pochi chilometri da dove vivono la mia ex e nostra figlia). Forse sono riuscito finalmente a vivere in modo decente, almeno rapportandomi ad un un numero maggiore di persone e nel fare qualcosa di più. Insomma non mi è dispiaciuto e non ho sentito la voglia di scappare all'estero come prima. Mi sono limitato a tre brevi vacanze nel Sulcis -Iglesiente, nel sud ovest della Sardegna dove sono stato ospite di mia cognata che ha comprato casa a Nebida, un bel paesino sul mare e di cui potete vedere le foto in un altro post di questo blog. Potrei tornare in quel bel posto a inizio settembre ma sono indeciso, dato che sono in fase preparatoria del viaggio ed ho bisogno di internet che nella casa di mia cognata non è purtroppo disponibile. Ho fatto tanta palestra che mi è servita per tenermi in forma e mettere su anche una discreta muscolatura (intendo diventare sempre più figo, man mano che invecchio, ahahahah!), tanto cinema di un certo livello, camminate in montagna e biciclettate a Milano, partecipando a vari eventi, come il 25°aprile, il 1°maggio e perfino il Gay Pride per dare solidarietà a quei ragazzi che a volte si suicidano dopo esser stati presi di mira dai soliti bulli imbecilli. Chi volesse vedere i servizi fotografici, li può trovare su Facebook alle pagine: 25 aprile 2014 a Milano, 1°maggio 2014 a Milano. Ho conosciuto e fatto nuove amicizie, oltre ai soliti che ritrovo al lago, a poca distanza dalla mia casa comasca, dove trascorro buona parte dell'estate. Ho affittato i miei due piccoli appartamenti nel centro di Milano dove trascorrevo l'inverno assieme alla figlia e mi sono trasferito armi e bagagli nella casa di montagna, riempiendola di tutte le tantissime cose che avevo a Milano. La mossa è dovuta a due ragioni: la prima è di finanziare maggiormente mia figlia che da quasi un mese si è trasferita a Berlino dopo essersi laureata a pieni voti in Filosofia a Milano a fine maggio. Lei era ritornata da sua madre già dopo aver sostenuto l'ultimo esame a fine gennaio ed ha deciso, di emigrare all'estero, dato che questo nostro paese non dà alcun futuro ai suoi giovani. Io purtroppo sono d'accordo con lei e la sosterrò in questo suo progetto di frequentare una scuola triennale di fotografia cinematografica a Potsdam a poca distanza da Berlino, dove si è trasferita. L'altro motivo è il finanziamento del mio prossimo viaggio. DAMIANO, il simpatico manager pubblicitario che ha preso in affitto il mio bilocale nella Chinatown di Milano, mi ha promesso di implementare questo mio blog di viaggi in modo che abbia maggior visibilità e che non resti nascosto nel mare di internet. Al momento non mi sembra che ci sia riuscito, ma forse è un mio difetto, nel non riuscire a capire e interpretare il web. Intanto mi farebbe un favore se riuscisse a correggere gli spazi di questo blog in quanto mentre io scrivo ponendo vari spazi per rendere la lettura più facile, la grafica non lo rispetta e rende il tutto veramente pesante, non bastassi già io con le mie farneticazioni. Ma veniamo al motivo di esistenza di questo blog e cioè il VIAGGIO. Da un paio di mesi sono alle prese con la preparazione di un tour di ben sei mesi in SUD AMERICA che dovrebbe iniziare a metà ottobre e concludersi a Pasqua del 2015. Sto leggendo vario materiale, una guida che ho scoperto di avere in casa, dedicata a Venezuela, Colombia ed Ecuador e soprattutto il forum Thorntree sul sito di Lonely Planet. Ho letto molti interventi e racconti di viaggio, preso appunti, registrandoli nella memoria del mio computer. Ho buttato giù vari itinerari e non ho ancora deciso quale seguire anche se quello definitivo appare sempre più evidente. Ma poi è uscita la mia proverbiale tirchieria, aggiunta alla consapevolezza della pericolosità di un viaggio in solitario in paesi come il Venezuela che ho deciso per questo di evitare. Invece sarei determinato a viaggiare in Colombia che pare sia tornata alla normalità, nella gran parte del suo territorio dopo tanti anni di violenza e instabilità. Temo soprattutto gli "express kidnapping", cioè i rapimenti espressi che sono possibili coi turisti solitari che ad esempio vengono sequestrati da un tassista fasullo e poi portati in giro per giorni a prelevare denaro dai bancomat locali oppure obbligati a fare sfrenato shopping con la carta di credito finchè i conti non sono prosciugati e naturalmente sotto minaccia di morte in caso di rifiuto. L'aver preso conoscenza di questo nuovo e recente pericolo mi sta mettendo in crisi e mi chiedo se val la pena di correre questo rischio. A ciò si aggiunge il costo notevole del viaggio che dovrebbe ammontare a circa 15.000 euro mentre per lo stesso periodo potrei spendere la metà nel SUD EST ASIATICO e senza correre il pericolo del rapimento espresso. Il fatto è che oramai conosco abbastanza bene tutti i paesi del SUD EST ASIATICO: Vietnam, viaggio quasi completo del 2006, Tailandia oramai visitato credo 5 volte dal 1990 al 2012 (anche perchè Bangkok è sempre stato l'aeroporto di accesso a tutti quei paesi e le isole tailandesi erano la meta finale di tutti i miei viaggi), Laos e Cambogia visitate ampiamente, soprattutto questa ultima in un bel viaggio nel 2005, Birmania nel 2004, Indonesia nel lontano 1990, Malesia e Filippine nel 2011-2012. Nel SEA (Sud Est Asiatico) si viaggia in modo semplice, economico ed in quasi completa sicurezza mentre in SA (Sud America) ci sono varie difficoltà soprattutto nei viaggi overland, cioè via terra, nell'attraversamento dei confini tra un paese e l'altro e ci sono molti pericoli, soprattutto quello di essere presi d'assalto da rapinatori, borseggiatori e rapitori oltre ai pericoli legati alla salute come la febbre gialla,la dengue e la malaria che comunque esistono anche in SEA. Il costo della vita credo sia doppio in SA rispetto a SEA e questo incide parecchio in un viaggio lungo di sei mesi. Anche i voli aerei interni fanno una notevoli differenza dato che in SEA ci sono varie compagnie low cost come Airasia mentre in SA ce ne sono però il prezzo del volo è nettamente superiore a quello praticato in SEA ed anche in Europa. Infine anche le distanze sono superiori e incidono nel costo del trasporto sia per via aerea che terrestre. Ultima differenza è la possibilità di trascorrere periodi di relax al mare. In SEA ci sono spiagge e isole dappertutto ed il tempo in linea di massima è buono con ottime temperature a parte la pericolosità dei tifoni ed uragani di solito in ottobre-novembre. In SA, saltando il Brasile (l'ho già visitato ampiamente nel lontano 1988 col Brasilpass aereo da Rio, Bahia, Recife-Olinda, Belem, Manaus, Brasilia, Ouro Preto, Parati, Belo Horizonte, Rio de Janeiro, carnevale incluso), il Venezuela per i motivi prima esposti, il Cile per averlo già visitato nel 1984, restano le spiagge piuttosto desolate ed a volte nebbiose del Perù, forse solo la simpatica Montanita in Ecuador e le spiagge caraibiche della Colombia dove approderei a fine viaggio, in aprile 2015 quando il caldo è piuttosto insopportabile e umido come del resto anche in SEA verso le festività pasquali. Ma SEA ha isole e spiagge infinite perfino in Birmania, Cambogia e Vietnam oltre alla meraviglia della Tailandia e delle Filippine. Il clima gioca a sfavore del SA anche se pare che il periodo scelto da me sia favorevole, ma non come in SEA. In SA dovrei viaggiare in Argentina centro e nord (Buenos Aires che rivedrò con piacere magari facendo questa volta una puntatina a Montevideo, capitale dell'Uruguay che si trova a circa 3 ore di barca veloce dall'altra parte del vasto estuario del Paranà), poi la seconda città argentina Cordoba coi suoi bei paesaggi circostanti per poi arrivare a nord a Salta, famosa per le sue quebradas-canyon colorate ed i suoi villaggi indigeni) saltando la lontana, costosa e fredda Patagonia e la Terra del Fuoco passando poi via terra in Bolivia dove andrei a ripetere l'escursione nel meraviglioso Salares di Uyuni, integrandolo con la visita alla Laguna Verde e Colorada, la città coloniale di Sucre, fino a spingermi nella piacevole capitale boliviana La Paz da dove raggiungerei la città bianca peruviana di Arequipa, via Puno sul Lago Titicaca. Nei pressi di Arequipa visiterei il Colca Canyon che ha una profondità doppia rispetto al già notevole Grand Canyon statunitense ed ospita i favolosi condor. Farei una capatina a Nasca per vedere in volo le famose linee e figure geometriche misteriose per poi raggiungere il parco nazionale Paracas, le isole Ballestas, l'oasi desertica di Hacachina e la capitale Lima dove finalmente vorrei visitare il museo dell'Oro trovato chiuso nel 1984. Trent'anni fa feci un bellissimo viaggio di gruppo con "Avventure nel Mondo". Il tour di un mese iniziò proprio a Lima e si concluse a Rio de Janeiro dopo aver visitato Cusco e Machu Pichu, la Bolivia col lago Titicaca, la capitale La Paz, il Salares Uyuni, Potosì, la valle della Luna e la montagna Chacaltaya che salimmo con un piccolo bus fino alla vetta di 5.400 mt rischiando la vita attraversando una strada con parecchi tornanti gelati, con burroni di 1.000 mt di profondità e senza parapetto di protezione. In quel viaggio arrivammo poi nel nord del Cile, visitando il deserto di Atacama, percorremmo quello splendido paese da Antofagasta alla capitale Santiago, fino a Puerto Montt da dove salimmo un passo delle Ande con un gatto delle nevi che trainava un mezzo cingolato dentro il quale eravamo in trenta senza finestre e che si arrestò in mezzo alla neve alta tre metri. Dopo una dovuta battaglia di palle di neve, raggiungemmo finalmente Bariloche, la splendida località di montagna argentina con magnifici laghi e...discoteche dove ci scatenammo in balli frenetici prima di riprendere il viaggio verso le stupende cascate di Iguassù, la bella capitale argentina di Buenos Aires per finire in bellezza nella "cidade maravilhosa" Rio de Janeiro e concludere quel lungo cammino rilassandoci sulle spiagge di Copacabana ed Ipanema. Fu quello uno dei più bei viaggi della mia vita, veramente avventuroso perchè usammo tutti i mezzi di trasporto possibili, dal trenino notturno e affollatissimo tra Cusco e Aguacalientes nei pressi di Machu Pichu, ai bus scassati della Bolivia, alle barche per raggiungere le isole degli Uros da Puno sul lago Titicaca e perfino il gommone per fare l'esperienza pazza del rafting lungo le acque vorticose dell'Urubamba nei pressi di Machu Pichu. Scendemmo in ascensore anche nelle miniere profonde di Potosì e infine approfittammo degli incredibili autobus argentini con sedili reclinabili simili a brande che usammo negli ultimi tragitti fra Argentina e Brasile. Tornando all'itinerario del mio probabile prossimo viaggio sudamericano, da Lima dovrei percorrere la costa peruviana, soffermandomi a visitare alcuni importanti siti archeologici, rilassarmi al nord sulla spiaggia di Mancora frequentata da tanti surfisti prima di iniziare la visita dell'Ecuador con la città coloniale di Cuenca, il grande porto di Guayaquil e l'isola dei "Galapagos dei poveri" per ammirare gli stessi animali che non vedrò in quell'arcipelago lontano e costosissimo (minimo 2.000 euro di spesa per una sola settimana secondo le mie deludenti ricerche). Risalirò il paese per percorrere il viale dei vulcani tra i quali il Cotopaxi ed il Chimborazo coi suoi parchi, Montanita, la località balneare sull'Oceano Pacifico dove cercherò di rilassarmi dopo tanta fatica di viaggio, Banos la splendida cittadina che oltre alle terme invita i suoi ospiti a praticare sport estremi che cercherò, ma non assicuro, di evitare e l'interessante e coloniale capitale Quito, Otavalo per il grande mercato indigeno il santuario incredibile di Las Lajas al confine ecuadoregno-colombiano, situato in un canyon e sostenuto da un ponte altissimo. Ed eccomi nell'ultimo paese, forse uno dei più belli e interessanti del continente sud-americano, abitato da donne bellissime che vincono molti concorsi di bellezza internazionale e abitato non solo da violenti guerriglieri e malavitosi del cartello della droga peraltro rimaneggiati negli ultimi anni, ma soprattutto da un popolo che viene considerato il più allegro e festaiolo del pianeta, sempre pronto a ballare la salsa (Cali, la grande città ne è la capitale mondiale). Ricordo le belle canzoni del cantante cubano Paolo Montaner che visse a lungo nella bella Colombia prima dell'incidente stradale che gli fece perdere la vita. In questo paese vive parte dell'anno il fratello di una mia cara amica scomparsa due anni fa dopo una brutta e lunga malattia. Lei fece un viaggio durante le vacanze natalizie prima di ammalarsi e mi parlò con entusiasmo di quel paese, facendomi venire la voglia di visitarlo, cosa che spero di fare tra un po'. Resterò qualche tempo nel pare pericoloso sud colombiano visitando la bella città coloniale di Popayan, il sito archeologico di San Augustin ed un' altra località che ospita incredibili grotte, Tierra di dentro o l'inverso, non ricordo bene. Dovrei poi arrivare nella moderna e forse ancora pericolosa città di Medellin, dove cercherò di evitare le zone sconsigliate e passare poi alla zona cafetera del paese a Salento, la splendida Jardin e qualche altro parco nazionale in zona centrale prima di raggiungere la capitale Bogotà che già visitai durante uno stop-over inaspettato durante il volo di ritorno da Rio de Janeiro a Milano nel viaggio del 1984. Soffrendo di insonnia, girai fino a tardi a piedi e da solo il centro di Bogotà senza rendermi conto che mi trovavo allora nella più pericolosa città del pianeta.Non mi successe niente come a volte capita agli incoscienti, ma allora non sapevo nulla di quella città la cui sosta non era stata prevista. Questa volta spero di vederla meglio, di visitare ii suo ricco museo dell'Oro con preziosi gioielli dell'epoca Inca e quello dedicato all'artista Botero, anche se i pericoli pare che non siano ancora finiti del tutto, perfino nel centro storico della Calendaria. Poi raggiungerò al nord la città caraibica di Santa Marta per visitare nei suoi pressi lo splendido parco nazionale Tayrona, prima di raggiungere l'altro parco enorme della Sierra Nevada dove spero di fare il trekking di 3,4 o 5 giorni per raggiungere la Ciudad Perdida, il sito archeologico nella foresta che alcuni ritengono sia il misterioso Eldorado. Strada facendo si incontrano vari villaggi abitati da una particolare tribù locale originaria del posto e nella foresta molti animale, ma purtroppo si corre anche il pericolo di venir assaltati dai guerriglieri che si sono rifugiati in quella zona impervia che l'esercito locale non sembra in grado di controllare. Cercherò di evitare il pericolo aggregandomi a qualche tour sicuro e organizzato. Infine dovrei rilassarmi nella bellissima città coloniale di Cartagena, col suo incredibile centro storico, il suo imponente forte che difendeva il principale porto dell'impero coloniale spagnolo e le sue belle spiagge magari sorseggiando una margarita e provando a cimentarmi in un ballo latino americano, la salsa che cerco inutilmente di apprendere da qualche anno a questa parte. Da Cartagena dovrei prendere il volo di ritorno a Milano dopo sei mesi in viaggio lungo il continente sudamericano iniziato a Buenos Aires. Insomma un Baires-Cartagena da opporre al Lima-Rio de Janeiro del 1984, a 30 anni di distanza. Che dire alla fine di questo lunghissimo ed estenuante articolo per chi avrà l'ardore di leggerlo? Che la saggezza che dovrei avere alla mia venerabile età, sono 64 anni oramai, sic!mi porti buoni consigli sulla scelta che dovrò affrontare presto anche perchè devo poi prenotare i voli e mancano meno di due mesi alla partenza! Se fossi veramente saggio andrei in SEA, ma siccome non lo sono, credo che sarà il SUD AMERICA la mia prossima meta, alla faccia dei soldi, dei pericoli e di quant'altro. Insomma probabilmente sarà IL SUD AMERICA TRENTANNI DOPO, viaggio in solitaria di un pensionato istro-triestino-milanese alla ricerca di nuove mete, nuovi stimoli, nuove amicizie, tante belle esperienze, tanti racconti e tante belle foto di cui spero di rendervi partecipe in questo forum. Salvo imprevisti, dovrei raccontare il tutto in tempo reale, postando di sera, da un ostello o da un ristorantino con WIFI, il resoconto della mia giornata di viaggio, usando forse un piccolo net-book come nel viaggio precedente o uno smartphone o un tablet. Anche per questo supporto tecnologico ho ancora dubbi. Infatti l'eroico netbook Asus, immortalato in una foto sulla spiaggia di El Nido,isola di Palawan, Filippine, ha ceduto dopo tre anni, nonostante il mio tentativo di ripararlo con l'aiuto di un laboratorio cinese a Milano. E adesso devo pensare ad un sostituto che non costi troppo, non pesi troppo e non dia troppo nell'occhio per evitare furti. Insomma un'altra decisione che devo affrontare presto. Magari l'eroe che sarà riuscito a leggere tutto questo lunghissimo articolo, saprà darmi qualche buon consiglio giusto, sia sulla scelta del viaggio, sull'itinerario, sui voli da prenotare, sul mezzo informatico da comprare. Sono incavolato per il fatto che il volo internazionale mi costi quasi il doppio per il solo fatto di non tornare dallo stesso aereoporto di arrivo. Ho letto della possibilità di acquistare un biglietto open - jaw, ma non ho capito ancora come esattamente funzioni e a chi rivolgermi per risparmiare qualcosa. E'incredibile che il volo di sola andata della tratta Milano-Buenos Aires costi quasi come il volo stesso di andata e ritorno, al punto che mi converrà comprare questo ultimo e magari tenerlo di riserva per un eventuale ritorno per imprevisti a metà del viaggio, oppure per un volo dalla Colombia alla capitale argentina, dato che al momento ho difficoltà a trovare un volo Cartagena-Milano sia per il costo notevole, sia per la data di alta stagione, essendo in prossimità delle feste pasquali. Mi rivolgo agli esperti nel settore viaggi internazionali e biglietti aerei per un aiuto, dato che al momento mi sembra il volo più decente sia quello con Alitalia per il Milano-Buenos Aires del 15 ottobre del costo di 629 euro e della durata di 16 ore circa. Gli altri voli costano di più o durano il doppio del tempo a parte forse un volo con la British Airways mentre per il Cartagena-Milano sono ancora in stallo. Io uso di solito SKY-SCANNER. Attendo fiducioso i vostri interventi. Per semplicità ripeto il probabile itinerario a grandi linee: Buenos Aires-Cordoba-Salta in Argentina (dubbi se andare in Patagonia e Terra del Fuoco verso El Calafate-El Chalten-Ushuaia) Escursione nei salares e lagune da Tupiza e poi Sucre-La Paz in Bolivia Puno-Arequipa-canyon Colca-Huacachina-Paracas-Isole Ballestas-Lima-Mancora e località archeologiche nel nord del Perù Sucre-Guayaquil-Montanita-Banos-viale dei vulcani-Quito-Otavalo in Ecuador Popayan-San Augustin e Tierra di dentro-Cali-Medellin-Salento-Jardin-Bogota-Santa Marta-PN Tayrona-Sierra Madre-Ciudad Perdida e Cartagena in Colombia Per intanto grazie per aver sopportato questa lunga esternazione e che possiate anche voi sognare o intraprendere il viaggio della vostra vita.