17.7.10

ROMANIA - parte generale-Maramures-Bucovina

scelgo la Romania incuriosito da questo popolo che ci ha invaso ultimamente ma anche per una nostalgia del mondo contadino nel quale sono nato e che ho abbandonato da ragazzino causa esodo dall'Istria, mia terra natale.
In Romania ben il 40% della popolazione è impiegata nei campi a coltivare patate, mais, canapa, tabacco, verze, vite e molta frutta.
Nei piccoli campi del nord si vedono gruppi di 3-4 persone che lavorano lentamente mentre nelle sterminate campagne che si attraversano per arrivare al mar Nero non si incontra nessuno e non si capisce come siano state piantate e curate.
Di scene prettamente bucoliche ne ho viste poche e questo mi ha deluso, ma in ogni caso il paesaggio è sempre straordinario con molti boschi che forniscono ai romeni tanto legname che usano per il riscaldamento nel freddo inverno che arriva anche a meno 25° e per la costruzione di mobili massicci e intarsiati che si trovano nelle pensioni e alberghi frequentati.
Ci sono belle montagne, valli verdi e tanta acqua: torrenti, fiumi e molti laghi. Il Delta del Danubio è un vero paradiso che abbiamo percorso con una barchetta a motore accompagnati da Iuli un ventenne che nel contempo ci ha ospitato nel suo camping di Murighioi fornito di due comodi bungalow coi bagni e docce accanto.


La cose che più mi hanno colpito del paese sono:
- la gentilezza ed educazione dei romeni che ti rispondono sempre con gentilezza e spesso in perfetto inglese ma a volte perfino in italiano, lingue che apprendono dalla tv nei film trasmessi in lingua originale; ci sono inoltre molti romeni che hanno vissuto per qualche tempo nel nostro paese e che poi sono ritornati in patria
- la pulizia maniacale delle città ma anche delle campagne; non si trova una cartina in giro e si vedono addetti alle pulizie perfino nelle strade di montagna lontano dai centri abitati
- la cura delle case e dei giardini ricchi di fiori coloratissimi e dei parchi cittadini frequenti e dotati di ogni comfort
- la bellezza delle piazze centrali che in ogni città rappresentano il salotto nel quale i romeni organizzano festival del cinema, del teatro, della musica e le vie vicine pedonali con bar e ristoranti all'aperto coperti da ombrelloni pubblicitari delle grandi marche di birra (Peroni, Becks, Stella Artois, ecc...) sotto i quali i romeni bevono la birra in compagnia, i cocktail e le varie bibite rinfrescanti causa il gran caldo che abbiamo trovato
- la modernità del paese che come italiano mi han fatto sentire appartanente ad un paese quasi più arretrato e non scherzo al riguardo: tabelloni pubblicitari e insegne giganteschi che trasmettono filmati, una gioventù sana, colta e ben vestita fornita di tutti gli accessori elettronici e di comunicazione; tanti fast food locali che forniscono panini, dolcetti e vari snack a costi irrisori
- la struttura turistica con pensioni familiari estremamente curate con servizi interni, tv, frigobar di standard internazionale e alberghetti invitanti e con personale molto professionale.


Se qualcuno pensa di giudicare la Romania dall'alto in basso è decisamente fuori strada. Il motivo per cui molti romeni abbandonano il loro paese è unicamente di ragione economica. Con la fine del comunismo di Ceausescu, l'adesione all'Europa e l'introduzione del sistema capitalista, la gran parte dei giganteschi combinat (impianti industriali) hanno chiuso e stanno arrugginendo nelle periferie industriali e molti romeni hanno perso il posto di lavoro. Quelli che non sono riusciti a riciclarsi hanno preferito emigrare anche perchè gli stipendi sono bassi (200-300 euro al mese) mentre il costo della vita, per noi conveniente, non lo è per loro, dovendo pagare anche i generi alimentari a prezzi non lontani dai nostri (causa i troppi passaggi di intermediari fra il produttore ed il consumatore finale).
Molti romeni a sorpresa rimpiangono il regime di Ceausescu proprio per il lavoro, ma altri negano decisamente, ricordando una dittatura che negava loro libertà e opportunità per il futuro.

Ma partiamo dall'inizio: viaggio in due con la mia ex compagna, volo low cost Wizzair a 90 euro AR da Bergamo Orio al Serio a Cluj Napoca e rientro da Bucarest con la stessa compagnia.
All'aereoporto ritiriamo l'auto noleggiata con Autonom.com rent a car: una ottima Logan Dacia Renault 1400 fornita di aria condizionata, radio-cd e navigatore satellitare (unica pecca perchè praticamente per problemi elettrici non verrà mai utilizzato, costringendoci a chiedere continuamente informazioni ai locali causa la mancanza in molti posti delle indicazioni stradali che ci hanno fatto perdere spesso la strada giusta obbligandoci a percorrere molti più km del previsto.
Costo del nolo 560 euro per 17 gg: 25 al giorno per l'auto, 4 per l'assicurazione casco e 50 euro in tot.per il navigatore.
La compagnia Wizzair, ungherese-polacca, rispetta gli orari, ti fa fare perfino il check-in on line per risparmiare tempo e denaro e ti offre varie altre opzioni fra cui l'aumento del peso bagaglio da 15 a 20 kg pagando 10 euro in più.

Cluj Napoca è una bella città medioevale della Transilvania, di circa 300.000 abitanti, ex capitale, oggi città studentesca con ben 100.000 studenti che incontriamo in giro mentre festeggiano la laurea in divisa con parenti recanti mazzi di fiori per festeggiare assieme l'importante evento. Nella bella piazza centrale vediamo bambini sul palco che ballano e cantano in occasione del festival del cinema. Alloggiamo all'hotel Confort prenotato in internet su booking.com al costo di 48 euro per la doppia con tutti i... confort e vicino al centro, raggiungibile con una piacevole passeggiata di 10 minuti.
Visitiamo il campus degli studenti, la chiesa, la casa di Mattea Corvino eroe rumeno-ungherese e mangiamo nel piccolo ristorante Tara consigliato da Lonely Planet affrontando per la prima volta la cucina rumena ordinando il Sarmale (involtini di verza) e la famosa polenta, la mamaliga e la Tochitura un piatto con carne di maiale, salame, uova e polenta. Ottima la birra Ciuc o la Ursus e poi la palinca, la grappa locale di prugne che i romeni bevono al mattino prima di colazione come in Veneto e che sembra faccia bene. Paghiamo 20 euro in due e ci alziamo molto soddisfatti.

Inizia il giro andando a nord verso il Maramures. Le strade sono molto buone, il paesaggio verde ma il tempo nebbioso. Ci fermiamo per un caffè e jogurt e incontriamo bambini sporchi e laceri che ci chiedono soldi. Brutta scena, ma sarà l'unica di tutto il viaggio.
Arriviamo a BAIA MARE, la capitale del Maramures, una città un tempo molto inquinata ma oggi piacevole con grandi viali, parchi e palazzoni. Andiamo a Baia Sprie dopo aver attraversato la zona industriale mineraria abbandonata che sarà la prima di tanti mostri creati da Ceausescu che stanno arrugginendo, ma che rappresentavano anche milioni di posti di lavoro che oggi non ci sono più, costringendo i romeni all'emigrazione.
Frutta e verdura a circa 1 euro al kg, 1 euro per la birra, 2,5 per una coppa grande di gelato, ma 7-8 euro per una buona bottiglia di vino, benzina 1,1 euro al litro.
Si può mangiare un buon pasto tradizionale con 4 euro e si spendono 15 euro per una cena in un ottimo ristorante a base di pesce (carpa e trota all'interno), siluro e dorata ( una specie di orata) al mare o fritture miste molto abbondanti e saporite.


Baia Spria, paesino con una bella e grande piazza ancora in restauro, ha un campanile storico e assistiamo ad un battesimo nella vicina chiesa greco-cattolica. Non tutti i romeni sono ortodossi (la gran parte) ci sono anche i cattolici come in Maramures, i protestanti nelle città sassoni e i mussulmani nel sud est.
In ogni caso sono più osservanti di noi italiani. Le chiese sono molto frequentate, li vedi tutti in fila a farsi ricevere dal pope con tanto di barba che li abbraccia e consola prima di baciare le icone sacre ed i crocefissi. A proposito questo è un aspetto inquietante: se uno è malato, potrebbe trasmettere il suo problema dato che tutti baciano insistentemente questi oggetti di culto, mah!
Le chiese sono molto belle e curate e rappresentano l'aspetto culturale più interessante ed in vista del paese. Chiese moderne molto colorate all'interno e con aspetti architettonici interessanti, ma soprattutto per i turisti le chiese in legno del Maramures, semplici, con affreschi interni e le sale separate per donne e uomini. Intorno i piccoli cimiteri in mezzo al verde.

In Bucovina invece (la zona più turistica del paese) ci sono i famosi monasteri in pietra non più legno, affrescati di fuori e di dentro, all'interno di mura e parchi, poi le chiese fortezze più a sudovest ed altri monasteri villaggio in cui vivono centinaia di suore o di monaci e novizi.
In Maramures e Bucovina si ha l'impressione che tutto giri intorno alla religione, mentre nel resto del paese sembra che la gente sia più laica.


Visitiamo varie BISERICHE DE LEMN cioè chiese di legno, di vari paesini e vediamo i portoni di legno decorato che sono un'altra attrazione artistica locale. Appena posteggiato l'auto arriva la vecchietta o il vecchietto con la chiave per farti visitare la chiesa chiusa e prendersi la mancia o incassare il costo del biglietto per la visita (intorno a 1 euro).


A BOTIZA capitiamo nel giorno giusto, la domenica quando tutta la comunità converge alla chiesa locale che non riesce a contenere tutti i fedeli che arrivano col costume tradizionale. Le donne più giovani e moderne indossano gonne coloratissime a pieghe e fiori coi tacchi a spillo, le altre una specie di tappeto colorato che copre una tunica bianca e incredibili babucce ai pied,i con calze di lana bianca. Gli uomini più modeste camicie bianche elaborate e gilè neri di lana.

Purtroppo piove spesso ed il cielo è grigio e solo dopo qualche giorno arriva il sole che colora una natura splendida fatta di belle valli verdi, colline e boschi incredibili..
Assistiamo ad un funerale di paese col corteo di tutti i villeggianti, mangiamo in un ristorante moderno dove la giovane gerente parla un ottimo italiano avendo vissuto per qualche anno in Italia.

I giovani vicini di tavolo bevono la birra e giocano a back gammon, gioco molto popolare in tutto il paese. L'unica pecca del Maramures sono le strade con buche che a volte sembrano voragini e che costringono ad una guida lenta ed attenta per evitare rotture e schianti. Alloggiamo nelle pensioni private a conduzione familiare, con la padrona di casa gentile che ti prepara subito la colazione con le marmellate artigianali o il miele ed i formaggi semplici ma gustosi e la cena a base di minestra, carne di maiale con polenta mentre il padrone di casa ti versa continuamente la palinka, la grappa di prugne che i polacchi bevono a casa appena svegli, ma che stranamente è difficile da trovare nei bar e ristoranti quasi se ne vergognassero. Ottima anche la grappa coi mirtilli.

Sono ancora frastornato da tanta bellezza incontrata in 17 giorni di viaggio e dalla differenza di temperatura rispetto all'ancora fredda Italia dove l'estate tarda ad arrivare mentre in Romania eravamo in pieno solleone.
A Bucarest ma anche al centro le temperature erano superiori ai 35° mentre qui ritrovo la pioggia, il cielo grigio e le temperature che avevo incontrato al nord della Romania nella prima settimana di viaggio.
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I romeni sono gentili e ti aiutano in modo per noi impensabile. Un signore è salito in auto con noi per accompagnarci all'imbocco dell'autostrada per poi ritornare in centro per proprio conto. All'aereoporto non trovavo la sede della compagnia di noleggio per la riconsegna dell'auto ed un romeno mi ha accompagnato per mezzora in giro per aiutarmi. Nella mia prima uscita da Bucarest non ritrovavo l'albergo ed un ragazzo ha telefonato col cellulare a casa per localizzare il mio albergo con il computer di casa.
La lingua romena è latina con alcune parole di origine slava ed a parte gli accenti che modificano le vocali ed alcune coniugazioni dei verbi, è abbastanza facile dato che molte parole somigliano alle nostre semplicemente troncando la vocale finale.
Ho studiato il romeno per un mese circa prima della partenza e mi arrangiavo piuttosto bene con grande sorpresa dei romeni poco abituati ad uno straniero che parli la loro lingua, ma comunque lusingati per lo sforzo.
Se ti vedono in difficoltà girano subito in inglese perfetto e corrente che in Italia non parlano neanche i professori a scuola.

La cucina romena è di tipo tradizionale contadina, saporita e piuttosto grassa. Ricorda quella della Valtellina: tanta polenta oncia con formaggio e uova e carne di maiale, salame buono, pomodori, cetrioli e ...verze e capucci.
Come primo le ottime ciorbe cioè minestre con carne e verdure, quella di trippa che è la più popolare e le taranesche con carne di vitello.
Il vino sfuso a brocca non è granchè e costa circa 4 euro, ma le bottiglie di Feteasca, vino secco o semidolce bianco è veramente buono, ma costa intorno ai 7 euro. In compenso la birra che i romeni bevono a fiumi sono buone e costano intorno a 1 euro la bottiglia da mezzo litro. Hanno tutti i liquori internazionali inclusi i nostri digestivi. Buoni i gelati del marchio Betty Ice per i quali i romeni si mettono in fila ai chioschi.. Una coppa gigante in ristorante con panna costa intorno a 2,5 euro e due palline in cono o vaschetta meno di mezzo euro.
Lungo le strade e nei mercati cittadini vendono tante ciliegie, fragole e albicocche a circa 1 euro per kg. E tante opportunità di acquisto di grappe, marmellate di mirtilli e fragole, miele con polline e propolis, sciroppi di pino contro la tosse, creme e oli della mitica Gerovital e formaggi locali, provole affumicate a 4 euro il kg.
Meno male che in sede di prenotazione ho pagato 10 euro per il supplemento peso valigia da 15 a 20 kg perchè dopo tali acquisti di prodotti sono arrivato a 19,80 kg dopo aver abbandonato un paio di scarpe e riempito al massimo lo zainetto a mano.
Chiedo scusa per questo diario un po' sconnesso ma forse immediato e spontaneo.

Se qualcuno preferisce non mangiare romeno, ma ad esempio italiano, non c'è problema. Tutti i ristoranti offrono la pizza fatta bene e perfino le nostre paste e poi ci sono i ristoranti italiani di lusso riservati ai ricchi romeni o ai turisti di passaggio abbienti.
Nei giorni di gran caldo abbiamo abbandonato i piatti tradizionali e ci siamo buttati sulle insalatone, quella nota greca con olive nere e formaggio feta e quella bulgara che contiene anche cipolle, un altro tipo di formaggio e prosciutto cotto a cubetti. Costano circa 3-4 euro, ci aggiungi una birra e con 5 euro sei a posto e fresco.

Il caffè è buono: l'espresso scurt (corto) o lung (americano). Al confine con la Bulgaria fanno il caffè turco. Costa sempre meno di 1 euro. Per gli amanti dei dolci la Romania ha una cura particolare. Innanzitutto il cozonac che è un cilindro secco e vuoto con una sfoglia sulla quale applicano vari ingredienti come le noci, le mandorle, ecc.. I papanasi, polpettine dolci ripiene di cioccolata o marmellata e condite con panna. Le mitiche placinte cioè strudel di mele, ma anche la placinta panettone. Ottimi gli yogurt che si possono accompagnare come in Grecia con il miele locale.
Per colazione che a volte è inclusa nel prezzo della camera, si mangia tanto, come in un pranzo: pomodori e cetrioli, omelette, formaggio e prosciutto, yogurt, succo d'arancia o pesca, caffè, dolcetti vari, marmellate e burro insomma poi sei a posto per tutta la giornata e basta uno spuntino prima della cena abbondante.
Per questo motivo il costo della colazione se pagata a parte naviga intorno ai 7 euro, altrimenti per caffè e dolcetto bastano 1,5 euro.
Per uno spuntino in strada o in bar con panino kebab e bibita vanno intorno ai 3 euro ma se ti accontenti di uno strudel di mele o di formaggio caldo basta mezzo euro.

Costo degli alberghi: tre stelle di livello internazionale all'arrivo a Cluj, prenotato in Internet su Book.com (Confort hotel)ed in partenza a Bucarest trovato in arrivo l'ottimo (Tempo Hotel) rispettivamente 48 euro per la doppia a Cluj, 60 euro per la singola a Bucarest. Con aria condizionata, tv, frigobar, bagno privato, e centrali a pochi passi dalla piazza principale.
Nel resto del paese per le pensioni tutte ottime o gli alberghi a 2-3 stelle abbiamo pagato circa 20-22 euro a camera.

La nostra prenotazione dell'auto con una compagnia locale presente in quasi tutto il paese, la AUTONOM.COM, confrontata con compagnie di livello internazionale come la HERTZ o l'EUROPCAR ci ha fatto risparmiare qualche centinaio di euro, ma poi abbiamo trovato in giro offerte di auto a nolo per prezzi stracciati come in Grecia e Spagna: sui 15 euro al giorno.
Noi avevamo prenotato una Matiz 5 a 19 euro con assicurazione, ma poi per non lasciare in vista una valigia che non entrava nel bagaglio abbiamo optato per la Logan Dacia che si è rivelata una scelta oculata avendo percorso ben 3.600 km. Ottima la guida, la tenuta di strada, la silenziosità, il vano bagaglio ed anche il consumo intorno al 6,5%.
Ha inciso per 100 euro la riconsegna dell'auto in aereoporto diverso ed il satellitare per 50 euro.


Le strade sono un'incognita: si va dalle autostrade Pitesti-Bucarest, Bucarest-Costanza che sono dei gioielli gratuiti la prima, del costo ridicolo di 3 euro la seconda per 250 km, alle strade perfette tipo Svizzera in Bucovina, alle strade drammatiche del Maramures in cui si deve fare una gincana fra le buche voragini. All'inizio ti spaventi e vai piano, poi ti abitui e quando finisci in una (per il calcolo delle probabilità prima o poi ne centri una) è una questione di fortuna o meno.

A noi è andata bene, ma dovesse spaccarsi qualcosa, la Romania ha meccanici, gommisti, rivenditori di pezzi d'auto ogni km di strada e poi avevo la tessera ACI Gold che mi dava assistenza in tutto il paese con il collegamento con l'ACI romena o con le filiali della Compagnia di noleggio che si prestano a questo servizio e di cui avevamo gli indirizzi ed i numeri di telefono.


Per il telefono conviene acquistare una tessera ROMTEL da 10 LEI (2,5 euro) e telefonare dalle cabine pubbliche. Altrimenti col telefonino usando lo stesso numero per i cellulari senza prefisso internazionale e usandolo invece (0040) per i telefoni fissi italiani. Naturalmente si spende di più. Convenienti invece gli sms che costano pochissimo e internet che trovi dappertutto, spesso gratis negli alberghi e pensioni.
Volendo viaggiare coi mezzi pubblici ci sono treni piuttosto diffusi, meno gli autobus e poi ci sono taxi dappertutto che non sembrano cari a patto che non si incappi nel furbone che ti fa fare il giro del mondo anche se la tua meta era vicina o quello che non aziona il tassametro. Meglio parlar chiaro all'inizio e scegliere le compagnie ufficiali. Ci sono anche i taxi collettivi, minibus che fanno vari itinerari. Il metro di Bucarest ha 4 linee, si presenta bene ma ha fermate troppo rade. Il biglietto costa 0,60 euro per due corse.

Ci siamo goduti per soli due giorni la bella regione del MARAMURES, con le sue due valli IZA e MARA, tutte le sue innumerevoli chiese in legno (ma basta vederne un paio), ammirato i suoi portoni intarsiati di tante piccole località: Voda, Ieud, Budesti, Calinesti, Surdesti,ecc..

la città al confine con l'Ucraina, SIGHETU MARMATIEI che ha una bella piazza longitudinale con vari giardini fioriti, una sinagoga ed un cimitero ebraico ed una triste prigione dove Ceausescu deteneva migliaia di prigionieri politici che oggi vengono ricordati nella prigione museo.



Il cimitero allegro di SAPANTA, ossia un cimitero creato da un simpatico locale che negli anni '30 decise di rendere la dipartita più allegra preparando per ogni defunto un bel racconto spiritoso della sua vita con tabelle e croci di ferro con prevalenza del colore azzurro. In questa medesima località c'è anche la chiesa di legno col campanile più alto d'Europa.

Abbiamo alloggiato in due pensioni familiari a Sapanta la nostra prima notte accolti con cordialità dalla famiglia e dall'ospite italiano, un veneto di Belluno che vive in zona da alcuni anni e lavora per un appalto della nostra compagnia elettrica Enel e a MOISIEI la seconda notte nella pensione più economica e pazza del nostro percorso romeno.

Infatti quella casa ai bordi della strada che porta al passo Prislop all'interno presenta stanze dove impera il trionfo del kitsch, con con arredi coloratissimi di poster, coperte lavorate, tappeti, bambole, ecc.. mentre nel cortile antistante un impetuoso torrente-fiume c'è un piccolo orto e campeggio ed inoltre una serie di cantine dove il simpatico padrone di casa produce ettolitri di palinca che continua a bere in modo esagerato, offrendola generosamente a clienti e amici ospiti, inoltre grappa di mirtilli e piatti di salsicce e verdure varie.

Ho passato una piacevole serata in compagnia sua, del figlio e di un suo amico ingegnere che mi hanno ragguagliato sulla situazione economica-politica del paese.

Prima di Moisiei avevamo visitato il bel complesso religioso di BARSANA, recente e composto da una serie di chiese in legno e palazzoni molto belli che ospitano le monache all'interno di un giardino parco fiorito e molto ben curato. Stavano trasmettendo la messa in diretta con altoparlante da un chiosco centrale col pope che officiava accompagnato dal canto delle monache e dalla presenza di locali e turisti al riparo delle ombrelle perchè pioveva.

Approdiamo poi a Viseus de Sus e Jos (su e giù) due bei paesini ai margini della regione e precedenti il Prislop Pass che separa il Maramures dalla Bucovina.

In questi paesi è possibile prendere il trenino locale che entra in una bella valle boscosa e che in passato era usato dai boscaioli a caccia di legname e che oggi viene usato per questa escursione che noi non abbiamo potuto fare perchè capitati nel giorno in cui il trenino era completamente noleggiato da un'agenzia locale per i suoi clienti.

Peccato e allora via per Borsa, una cittadina bella e ricca che sembra non appartenere al Maramures e che anticipa la ricchezza della vicina BUCOVINA che sembra la Svizzera rispetto alla povera ma bella Maramures.

Il PASSO PRISLOP è facilmente raggiungibile percorrendo i suoi comodi tornanti circondati da boschi. In cima c'è una chiesa in pietra e poi si comincia a scendere e inizia la sorpresa. Strade impeccabili, appena costruite, credo, con segnaletica da far invidia ai paesi più sviluppati.

Belle case decorate con motivi floreali e geometrici e impreziosite da giardini con fiori di lillà e alberghi chalet che ricordano quelli nostrani altoatesini a quelli svizzeri e austriaci.

Passiamo per la bella e moderna CAMPULUNG MOLDOVENESC, ma per stare più tranquilli decidiamo di proseguire e troviamo alloggio a VAMA in una casa privata col simpatico padrone di casa che ci racconta del figlio sposato in Italia a Civitavecchia e della figlia avvocato trasferita a Bucarest.

Ci dà le dritte per le prime visite ai monasteri in pietra e per la cena in un bel ristorante locale a pase di trota.

Così dopo una doccia rinfrescante partiamo a vedere tutta una lunga serie di monasteri protetti dall'UNESCO e considerati patrimonio mondiale dell'umanità: Sucevita e Moldovita il primo giorno, Voronet, la Cappella Sistina della Romania con affreschi dal prevalente colore azzurro-blu, Humor e Arbore il secondo passando per paesaggi molto belli con valli, colline, prati, campagne molto piacevoli alla vista.

I monasteri sono capolavori d'arte che si differenziano per la prevalenza del colore a volte verde, a volte azzurro, a volte rosso bruno e sono affrescati dentro e fuori con scene bibliche e colori di grande impatto in un contesto molto rilassante di chiese all'interno di parchi protetti da alte mura e custoditi da zelanti suore molto gentili e discrete che a volte si dimenticano di far pagare il biglietto o di redarguire chi scatta le foto senza aver pagato prima il diritto relativo.

Il costo è comunque molto basso: intorno a 1 euro per l'ingresso e 1 euro per le foto.

Dentro icone preziose, crocifissi, ricchi altari, pareti e cupole affrescate e le tre sale, la prima per le donne, la seconda per gli uomini e la terza per il prete con l'altare e la cupola.

Scendiamo a sud passando e saltando SUCEAVA la grande città della Bucovina che non ci sembra interessante ed il cui passaggio ed ingresso è ostruito da notevoli lavori in corso.

Dopo la serie di monasteri arriva la serie di conventi più recenti e abitati da preti e allievi sempre con belle chiese, mura e parchi ed il complesso di AGAPIA nei pressi di Targu Neamt con ricca chiesa e palazzo circostante a colonnate e portici bianchi abbelliti da gerani rossi e abitato da centinaia di suore che vivono in villettine bianche e curano personalmente i bei giardini fioriti.



Arriviamo nella bella e moderna PIATRA NEAMT col suo traffico ordinato, il fiume, la bella piazza centrale col solito giardino curato, una collinetta con piazzetta pedonale la chiesa antica, ed altri edifici interessanti prima di percorrere il lungo tragitto che ci porterà alle GOLE DI BICAZ ed al LACU ROSU ossia il laghetto rosso.

Le gole si raggiungono dopo aver attraversato una lunga valle verde con piccoli paesetti e qualche pensioncina ed albergo qua e là. Poi la strada comincia a salire ed inizia questo spettacolo forso unico al mondo di montagne che cadono dentro una gola stretta con una strada a tornanti che la percorre in salita. E' oramai sera, ci sono alcuni turisti in giro e gli innumerevoli negozi che vendono paccottaglia e che stanno ai margini della strada, appoggiati alle pareti rocciose, stanno chiudendo bottega. Rimaniamo incantati da questa visione particolare non conoscendone l'estensione e con l'idea di ritornarvi l'indomani dopo aver alloggiato presso il soprastante lago rosso.

Arriviamo in cima ed un altro spettacolo affascinante si apre ai nostri occhi: un piccolo ma lungo lago dal colore fango più che rosso, con pezzi di alberi affioranti e recisi, pinete tutto intorno, prati diradanti con ristorantini e bar e alberghi di varia foggia, alcuni mastodonti con parco e prato all'inglese. Noi alloggiamo in uno modesto ma comunque dignitoso e poi andiamo a passeggiare lungo le rive del bel lago che ha anche una piccola darsena con barche ed un ristorante ben posizionato con vista panoramica dove consumiamo un'ottima ma piuttosto cara cena (120 lei in due cioè 30 euro, ma non eravamo abituati a tanto) a base di trota, contorni vari, la placinta, il dolce tanto desiderato ma poi deludente e la nostra prima bottiglia di Feteasca regale, il buon vino bianco romeno che da sola incide per un quarto del costo della cena.

CONTINUA LA SECONDA PARTE

con Transilvania, Delta del Danubio, Costa del Mar Nero e Valacchia

16.7.10

BERLINO - BERLINO

L'ho sempre snobbata dopo aver visto documentari, foto, racconti, ecc..
poi è arrivato il momento, complice la vicinanza con la Polonia che avevo scelto per questo mio nuovo viaggio nell'Est dell'Europa.
Devo riconoscere che sono stato uno scemo perchè Berlino è forse la più bella e interessante città europea.
Mia figlia l'ha visitata l'altr'anno e mi ha subito detto che vuole stabilirsi a Berlino per vivere in quella città che oltretutto offre ai giovani non solo divertimento ma anche buone possibilità di lavoro o studio.
Ed io oggi sono d'accordo con lei, se avessi la sua bella età, cercherei anch'io di andare a vivere in questa favolosa capitale.

Perchè? Perchè Berlino è la citta all'avanguardia di tutto ed è molto vivibile, molto piacevole, per niente stressante come altre città europee, niente caos, niente traffico impossibile, niente aria cattiva e invece una città multietnica, aperta, al top per ogni aspetto della vita moderna, ben organizzata ed amministrata,con piste ciclabili in ogni strada (ed io sono un fanatico del trasporto in bicicletta che pratico nelle poche piste di Milano), una città viva dal punto di vista culturale e dalle grande architettura con i migliori professionistii che si sono espressi all meglio in questo enorme cantiere subentrato al crollo del muro.
Ci ho vissuto 5 giorni alla grande, in arrivo dalla splendida Cracovia, una delle più belle città europee, per cui ero molto esigente al riguardo, ma Berlino non m'ha deluso, anzi m'ha sorpreso piacevolmente.

E' la seconda città per estensione al mondo dopo Los Angeles che io conosco benissimo ma che è molto inferiore sotto vari punti di vista.
Premetto che io amo Los Angeles per certi suoi aspetti, ma Berlino mi è entrata dentro di più, sarà perchè la cultura europea è di gran lunga superiore a quella americana interessata più al business ed alle apparenze che alla cultura vera.

Ho cercato di paragonarla alla più bella città al mondo, Parigi, ma Berlino ne esce vincitrice anche se a Parigi sono stato nel lontano 1969 e poi nel 1979 dunque non ho visto le ultime modernizzazioni, come LES HALLES.
Berlino ha la Sprea che è più bella della Senna, ha musei come il Pergamon ed il Neues Museum pìù il Bodemuseum ed altri nell'isola dei musei berlinese che nel complesso sono superiori al Louvre.
Se Parigi ha Pigalle e Montmartre, Berlino risponde alla grande con Kreuzberg, Schoneberg e Preslauer Berg.
Se Parigi ha la Torre Eiffel, Berlino ha la TV Tower simbolo della DDR, ex Germania orientale.
E se Parigi ha Versailles e Fointenbleau, Berlino ha i castelli di Charlottenburg e quelli di Sans Souci e Neues Palais a Potzdam ad un'ora di metro.

E se Parigi ha Les Halles (che io non ho visto), Berlino ha Postdamer Platz che è un trionfo di architettura moderna di ottimo gusto complice anche il nostro architetto Renzo Pianoma anche tanti altri di fama mondiale.

Che dire di una città che ti rende tutto facilissimo ed organizzato col solito scrupolo e la precisione tedesca ma che nel contempo è pazza e alternativa come si esperimenta a Kreuzberg, trionfo della multietnicità, dei murales, dei pub, della musica di ogni gusto, delle location di vario genere, al punto che vi sbarcano frotte di giovani dai circuti turistici ma anche limousine dei soliti eccentrici che devono farsi notare ma che non possono prescindere dal visitare anche il quartiere non propriamente laccato e lussuoso.

Ci sono locali a Kreuzberg che mi hanno mandato in visibilio. Io fortunatamente ero alloggiato al Motel One in Moritzplatz adiacente a Orianenstrasse, la via più vIva e ricca di locali e pub dove pulsa la vita notturna.
Ci sono locali indiani, nepalesi, cinesi con luci e statue di Buddha e Krishna in un trionfo di luci ed effetti speciali e poi ristoranti messicani ed altri con lampadari di Boemia e luci soffuse. Ricordo il semplice ma suggestivo Buccaneer ricavato in un vecchio e profondo cortile, con un ponte d'ingresso illuminato da torce e un'atmosfera hippy, un edificio enorme confinante e incombente ma con un murale ad effetto per i clienti che possono ammirare il medesimo o il cielo stellato seduti su comode sedie a sdraio, sorseggiando un cocktail o una birra mentre si ascoltano note rock ad effetto.

Berlino ha un fascino particolare lungo la Sprea, il suo fiume che attraverso varie anse, passa le zone più belle della metropoli.
Ci navigano battelli che trasportano centinaia di turisti che vogliono godersi la bella città dal fiume mentre altri restano sulle sponde seduti nelle sedie a sdraio a godersi la brezza fliuvale ed i parchi verdi circostanti.
Ma veniamo alla Berlino architettonica e artistica che fanno la parte di leone: il Duomo di Berlino pur abbastanza recente fa la sua bella figura con il suo aspetto imponente, come la famosa porta di Brandeburgo e le piazze avveneristiche di Postdamer Platz e Alexander Platz nelle quali si sono espressi al meglio architetti internazionali di grande prestigio come il nostro Renzo Piano.

Non sono i soliti grattacieli impersonali di New York o Shangai, ma il gusto impareggiabile di sposare forme moderne e slanciate di vetro ed acciaio con un mix di prati nei quali i berlinesi prendono il sole, di alberi che crescono in mezzo al cemento, open spaces con fontane, ristoranti, teatri, cinema 3d, insomma un ambiente vivo e adattato alle esigenze del cittadino o turista di passaggio.
E se vogliamo parlare di show, spettacoli, concerti, Berlino non è seconda a nessuno. La musica classica è regina, ma pure i musical. Friedrichstrasse, la via centrale delle boutiques e delle grandi banche, ospita il Friedrichpalais in cui tutte le sere si possono ammirare grandi show che niente hanno da invidiare al Crazy Horse o al Lido di Parigi.
Ci sono poi vari musical in programmazione: Dirty dancing a Postdamer Platz, il musical "Twist and Shout" dei Beatles ed in arrivo il 15 luglio, CABARET con Tippy a rievocare il grande film con Liza Minnelli.

Entriamo nel drammatico ricordo dell'olocausto.
Anche Berlino ricorda ed onora i milioni di caduti con il recente monumento di fronte al Parlamento tedesco, poi il muro del ghetto ebraico ed una mostra fotografica adiacente.
Se parliamo di musei, già accennati, il Pergamon Museuem è il re assoluto con l'altare in marmo bianco della colonia greca di Pergamo sulla costa turca che si affaccia alla Grecia con a nord Troia ed a sud Efeso.

I bassorilievi e le statue bianche risalenti a 180-150 a.C.sono eccezionali come la porta babilonese di Ishtar nei colori azzurro e giallo con raffigurazioni di vari animali e poi l'imponente porta di Mileto e le sontuose pareti in legno decorato di una casa nobile siriana di Aleppo. Per chi è cultore dell'archeologia, il migli0or museo al mondo, superiore addirittura al celebre British Museum londinese.


Poi vai a nord-est e trovi lo splendido rione di Preslauer Berg nella est Berlino. Tutte case color pastello, boutiques, ristoranti italiani, insomma gran classe intorno a Kolwitz Platz e Schoenhauser Alleee altra zona del divertissement serale e notturno.
Oppure cambi zona e approdi a Schoneberg, zona centrale ma anche residenziale di gran classe con palazzi di stile classico, viali alberati, le vie dello shopping come Kurfurstendamm ed il distretto gay con i suoi ritrovi, bar e ristoranti che fanno della capitale berlinese una delle più frequentate metropoli da parte di questa comunità.

A Berlino ho potuto vedere la retrospettiva dedicata alla grande pittrice FRIDA KAHLO con tutti i suoi quadri, i vestiti, le sue foto personali ed il racconto documentato della sua vita.
C'era vicino a questa mostra, nei pressi di Postdamer Platz una grande mostra fotografica sull'olocausto accanto al muro del ghetto ebraico.
In centro a Friedrichstrasse c'è il famoso Check Point Charlie con la foto del militare americano e russo, le bandiere e due ragazzi in divisa militare americana che si prestano alle foto coi turisti.
Non lontano c'è un frammento del muro e in mezzo ad un prato verde la base del muro segnata da pietre.
In Warschauer Strasse è rimasto circa un chilometro del muro che è stato completamente ricoperto da coloratissimi ed artistici murales, una delle cose più spettacolari di Berlino.
I murales si trovano dappertutto a Kreuzberg, nei piani bassi delle case, includendo i portoni d'ingresso e nelle facciate senza finestre a tutta altezza.
Il Pergamon è il museo più importante di Berlino. Contiene l'altare in marmo bianco risalente al 180-150 a.C.di Pergamo una colonia greca dell'Asia Minore, la porta di Ishtar di Babilonia, la porta di Mileto, le pareti di una bella stanza in legno decorata e colorata proveniente da Aleppo e tanti altri manufatti dell'Asia minore e del Medio Oriente.

Un'altra tappa della visita porta al Parlamento tedesco, enorme edificio classico con una cupola semisferica di vetro ed acciaio che si percorre all'interno in senso circolare ascoltando in cuffia la descrizione di quanto a 360°si vede fuori del panorama cittadino oltre a informazioni sulla vita politica tedesca e sull'attività del parlamento.
La visione di Berlino è ancora maggiore se effettuata dalla torre della tv che nella parte a sfera visiitabile raggiunge l'altezza di 200 metri, simbolo e vanto dell'ex DDR.
Li accanto ci sono il vecchio municipio in mattoni rossi ed il nuovo in pietra bianca.

Altra tappa obbligata è la piazza Gendarmenmark con la statua di Schiller e gli edifici classici di pregevole fattura tanto da venir paragonata per bellezza a Piazza Navona di Roma.
Friedrichstrasse è la via delle boutiques di moda e sede delle grandi banche.
Altre vie celebri sono la Kurfurstendamm, via dello shopping animatissima e Unter den Linden, cioè sotto i tigli, gli alberi che la abbelliscono nel suo lungo percorso che arriva alla porta di Brandenburgo, simbolo di Berlino e luogo di ritrovo in occasione di grandi eventi quali il Capodanno di strada.
Un'altra piazza importante è Alexander Platz che contende a Postdamer Platz l'imponenza dei suoi edifici moderni.
Intorno al Parlamento ci sono varie ambasciate che trovano sede in palazzi di grande impatto visivo.

Nel parco Tiergarten si può ammirare a metà percorso della strada 17 giugno che lo attraversa tutto fino al castello di Charlottenburg, la colonna decorata che porta in cima la statua della dea vincitrice, Siegesaule ora in restauro.
Al limite est del parco ci sono i giardini botanici ed il più grande zoo d'Europa, reso celebre dal film, "La ragazza dello zoo di Berlino".
Ma con tutto il caldo che ho incontrato e dopo i tanti km percorsi con la bicicletta che avevo preso in affitto per tre giorni, ho trovato momenti di ristoro e riposo nei parchi dove i berlinesi prendono il sole (alcuni anche nudi) o lungo le fresche sponde della Sprea.

Negli ultimi giorni, lasciata la bici, ho girato Berlino in metro U-bahn sotterranea e S-bahn di superficie, tutte ottimamente collegate col solito grande ordine e precisione tedesca. Credo che ci siano una decina di linee di metro e molte di più quelle esterne rendendo facile il raggiungimento di qualsiasi meta nell'enorme città che come estensione è seconda solo a Los Angeles.
Si può arrivare in meno di un'ora nella vicina città di Postdam, ricca di parchi, chiese ed edifici storici come il castello prussiano di Sans Souci ed il Neues Palace voluto da Federico II che è il personaggio storico più celebrato e ricordato con tante statue equestri in tutta Berlino oltre che a Potsdam.
A metà strada fra Berlino e Postdam si può scendere al bel lago Waansee che ha una bella e grande spiaggia di sabbia e che permette ai berlinesi di nuotare e rinfrescarsi nelle sue acque, anche nudi perchè c'è il settore per bagnanti naturisti.

A sud invece ci sono le enormi piscine di Neukoelln, con parco e scivolo, prati alberati e posti ristoro.
Insomma Berlino è pronta a soddisfare ogni esigenza e non è cara.
Si può girare con la tessera giornaliera tutta la rete dei trasporti con 6 euro, si può fare uno spuntino a base del classico wurstel con panino, senape o ketchup con 2,5 euro. Una birra al bar e ristorante viene intorno a 3,5 euro, ma molti se la comperano nei tantissimi negozi di bevande che te la danno fredda a 1,20 euro.
Un pasto in ristorante con piatto unico di carne, patate e verdure con birra viene intorno a 10-12 euro.

Per una stanza d'albergo si spende dai 50 euro in su, ma in ostello nei dormitori si può dormire con 10-20 euro.
Io ho alloggiato al Motel One a Moritzplatz confinante con Orianenstrasse che è la via di Kreuzberg più ricca di pub e locali vari per lo spasso notturno.
Pagavo 49 euro per una stanza doppia con aria condizionata, tv, bagno interno con doccia, tutto di ottima qualità paragonabile ad un 3 stelle ma anche di più.
Il noleggio della bici per 3 giorni mi è costato 30 euro, l'ingresso ai due musei 14 euro con biglietto abbinato.
Altri 10 euro per la visita alla torre mentre la visita al Parlamento tedesco è gratuita.

Spero di non aver dimenticato niente e di non essermi ripetutocome a volte accade nell'entusiasmo del racconto.

Questa vacanza di due settimane in Polonia e Berlino mi è venuta a costare circa 1.000 euro, tre voli inclusi di cui due con Ryanair (Bergamo-Cracovia e Berlino-Bergamo) a circa 50 euro per volo ed uno con Berlinair (Cracovia-Berlino) a 80 euro


















15.7.10

POLONIA-quarta parte: BRESLAVIA-Wroclaw

























BRESLAVIA-Wroclaw
questa bella città si trova a nord di Cracovia a circa 250 km percorsi con un lento e noioso treno in ben 5 ore al costo di 10 euro.
In Polonia ci sono i treni Intercity, Eurocity e gli Interregio. Arrivano allo stesso tempo, cioè lenti, ma gli Interregio costano meno della metà solo perchè non riservano i posti ed hanno i sedili meno comodi e lussuosi. Buoni comunque e poi posto ce n'era a sufficienza, la conversazione purtroppo latitava perchè vicino a me c'era uno scemo ingegnere polacco con tre telefonini e Ipod che stava tutto il tempo a telefonare o scrivere sms o ascoltare musica, senza spiaccicare una parola d'inglese.
Ecco l'effetto della scuola comunista, per fortuna sparita. Questo è rimasto senza giocattoli per tutta la giovinezza e adesso si scatena con questi aggeggi.
Per fortuna poi è arrivato un ragazzo giovane, parlante ottimo inglese ed abbiamo conversato dei reciproci paesi.
Arrivati a Breslavia mi ha accompagnato al vicino Hostel Avanguard che avevo prenotato in internet, ottimo con bella cameretta senza bagno privato ma in corridoio per 20 euro.
Dopo le camminate chilometriche di Cracovia che mi avevano procurato le vesciche ai piedi, mi son fatto furbo ed ho deciso di noleggiare una bicicletta direttamente dall'ostello per soli 10 euro al giorno.
Così mi son visto la bella città slesiana, fondata ed abitata per secoli dai tedeschi che dopo la guerra se ne sono andati in massa lasciando la città a polacchi arrivati da altre zone.
BRESLAVIA, WROCLAW in polacco che si legge VROZUAF somiglia molto a Cracovia ed è altrettanto bella e affascinante.
E'considerata la Venezia polacca perchè vi passa l'Oder ed inoltre tanti canali con ponti, soprattutto nella parte nord tra la grande Università e la Cattedrale circondata da tante chiese, monasteri e conventi.
Breslavia possiede ancora più chiese di Cracovia, troppe a mio avviso e comunque tutte belle e maestose.
Breslavia è una città giovane perchè universitaria, dunque piena di pub, ristorantini e discoteche.
Il suo RYNEK, cioè la piazza mercato centrale è poco più piccola di quella di Cracovia e bella come questa. Anche qui palazzi maestosi con facciate mozzafiato, soprattutto quella del municipio alla cui base nel seminterrato c'è la più famosa birreria locale la SPIC, nella quale trascorrerò l'ultima e memorabile serata di cui vi dirò più avanti.
La bicicletta mi ha permesso di vedere in poco tempo tutte le attrazioni della città:
- il giardino botanico giapponese in un parco bellissimo con vicino lo zoo che io sempre boicotto perchè non voglio dare il mio contributo a chi tiene gli animali in prigione senza loro colpa
- il forum che usano per spettacoli e concerti, con una bella fontana ed un parco curato
- la zona universitaria con palazzi imponenti classici, statue e vari campus esterni con impianti sportivi che noi ce li sogniamo
- PANORAMA ossia un enorme dipinto a 360° con effetti speciali 3D creato più di 100 anni orsono da un artista polacco che ha rappresentato la battaglia eroica di Raclawicka ma persa dai polacchi contro gli invasori russi e che comunque ha assunto un simbolo di riscatto e di dignità del popolo polacco nella lotta per l'indipendenza.
Questo dipinto dopo varie vicissitudini è approdato finalmente in una degna sede, una bella costruzione circolare moderna all'interno di un parco con vicino un museo nazionale importante che purtroppo non ho potuto visitare causa la chiusura del lunedì che anche qui viene osservata.
Ho passato una bella serata in una piazzetta attigua al Rynek dove la solita compagnia produttrice di birra, questa volta la TYZIE, aveva organizzato un concerto rock con gruppi di giovani, seguito da musica anni '80 presentata da un simpatico disc jockey locale.
Mi sono comperato anche un paio di sandali per stare più fresco e dare sollievo ai miei piedi sofferenti. Mi sono costati ben 30 euro e poi ho scoperto che erano italiani importati, altrimenti avrei potuto spendere 7-8 euro per prodotti polacchi che poi ho trovato in un mercatino qualche giorno dopo, ad acquisto già fatto!

Ho passato l'ultima serata, come già detto, alla birreria SPIC, tutta in legno decorato con tanti schermi digitali su tutte le pareti in quanto era in programma la semifinale di calcio Uruguay-Olanda.
Al mio tavolo c'era una coppia di spagnoli di Bilbao di cui lei lavora a Breslavia, lui è venuto a trovarla e si beveva una birra dietro l'altra, ubriaco fradicio mentre lei ascoltava affranta le sue farneticazioni. Per fortuna se ne sono andati presto e poi sono arrivate sei allegre quarantenni polacche che non mi stavano molto simpatiche perchè mentre ero andato a ordinare la birra al banco mi avevano fregato il posto facendo sparire il mio cappello.
Mi son fatto sentire per il loro gesto ed ho preteso il posto che mi avevano preso ma così è rimasta un po'di tensione finchè è arrivata una bella polacca, lei biondina molto sexy, ci siamo scambiati sguardi di gran intesa ed io stavo già considerando la conquista quando è arrivato il suo uomo alle prese con le birre. E' andata buca, ma partiti questi sono arrivate due pazze mie coetanee, a significare che è tutta una questione generazionale, quella del '68 o appresso.
Erano tutte vestite di nero con tatuaggi sulle spalle abbrozantissime, cappelli neri strani ed un sacco di collane di dubbio gusto.
Naturalmente abbiamo fatto subito amicizia, 'abbiamo lasciato perdere la partita di calcio e ci siamo divertiti tra una birra e l'altra, ridendo come pazzi e conversando in tedesco che ogni tanto ritiro fuori dalle mie memorie scolastiche e che non finisce mai di sorprendermi per come lo parlo bene quando sono un po' ciucco come in quella serata.
La mattina successiva rientro a Cracovia per l'ultimo giorno giorno polacco prima della partenza per Berlino.