15.7.10

POLONIA prima parte - CRACOVIA












dopo 3 anni di stop ho ripreso a viaggiare e la Romania è stata una prima eccezionale; così ho rilanciato ed ho scelto dopo 2 settimane di riposo di ripartire per Cracovia con volo Ryanair da Bergamo per 40 euro.
Cracovia è una delle più belle città al mondo da me viste e saranno almeno un centinaio di importanti nelle quali ho messo piede.
E'stata per secoli capitale della Polonia e tuttoggi è capitale culturale del paese. Naturalmente è la città di Papa Paolo Giovanni II che si incontra dappertutto, con le sue statue nelle chiese, nei parchi.
La città sui 600.000 abitanti, ha un centro storico tutto circondato da un parco circolare molto curato e pedonale. I cracoviani lo percorrono a piedi per raggiungere le varie parti della città perchè dalla magnifica piazza centrale, il RYNEK ossia piazza del mercato, si irradiano strade in tutte le direzioni, molte solo pedonali che vanno tutte a finire nel parco.
Ai bordi del parco circolare ci sono larghe strade dove passano tram, bus e poi ci sono teatri, la stazione ferroviaria e quella degli autobus che si raggiunge....a piedi percorrendo il parco.

Dicevo della piazza centrale che è la più grande d'Europa, circa il doppio di Piazza Duomo di Milano e circondata da palazzi classici con facciate molto belle, il palazzo dei tessuti al centro e la Mariacka, la chiesa con due campanili sul lato nordovest e che dentro è bellissima. Tutto attorno bar e ristoranti all'aperto e carrozze eleganti coi cavalli bardati ed i guidatori in abito tradizionale. Fuori dalla piazza si irradiano varie strade, alcune pedonali con negozi e boutique eleganti, altri con discoteche, pub e cinema.
Vicino c'è una piazza recentemente restaurata, la Scepanska Plaz con la fontana dove vengono a giocare i bambini e gli sposi che si bagnano totalmente baciandosi e abbracciandosi mentre un fotografo li riprende. Sembra che porti fortuna. In quella piazza c'è un ristorante, il Morski dove ho mangiato i miei primi PIEROGI cioè ravioli ripieni di verdure o carne, una specialità polacca e russa (questi ultimi sono più piccanti).
Si mangiano ottime minestre con verdure e carne, patate fritte, arroste o naturali e come verdure tanti capucci bianchi, gialli o rossi e poi carote, pomodori e cetrioli conditi con yougurt acido. Le birre sono ottime e si contendono la clientela sponsorizzando festival di cinema, teatro, musica che si incontrano in tutte le piazze delle maggiori città. A me sono piaciute soprattutto la OKOCIM, la TISKIE e la ZYWIEC.
Ottima la vodka WYBOROWA che si beve fredda in piccoli bicchierini.

Ho avuto ancora una volta l'impressione che noi italiani siamo indietro rispetto a questi nuovi europei che viaggiano a ritmi di miglioramento che noi avevamo negli anni '50 e '60 e che oramai ci stiano superando dopo aver ricostruito il paese dalla caduta del comunismo del 1989.
In 20 anni hanno rifatto quasi tutto ed oggi hanno città più belle, pulite, organizzate e servite delle nostre, rimaste al palo per tutti questi anni e che ci mettono tanto tempo e tanti soldi per piccoli lavoretti mentre qui fanno grossi cambiamenti, veloci e senza spendere tanto.
Anche culturalmente sembrano avere un passo in più, soprattutto i giovani che parlano tutti l'inglese corrente con pronuncia perfetta, vestono molto bene e sono molto educati e gentili.
Non si vedono in giro barboni, nè extracomunitari, solo polacchi eleganti, colti e gentili. Prima o poi arriverà l'invasione anche per loro, ma per il momento si stanno godendo un paese bellissimo.

L'attrazione principale di questa bellissima città è la piazza centrale e le sue tante chiese che si incontrano praticamente in ogni via e sono molto frequentate perchè i polacchi sono molto cattolici e praticano la religione molto più di noi italiani.

Il secondo gioielo è il WOWEL cioè il castello che si raggiunge a piedi per una strada pedonale dalla piazza centrale. Questo grande complesso comprende il palazzo reale della monarchia polacca, la cattedrale ed altri edifici adibiti a musei e mostre.
Si fa una fila di un'oretta per accapparrarsi i vari biglietti e si spendono 12 euro per sei visite: palazzo reale con saloni grandi e lussuosi ricchi di mobili, quadri e soprattutto enormi e splendidi arazzi.
C'è poi la visita al tesoro della Polonia, gioielli regali, corone, scettri; quella delle armi con una raccolta grandiosa di spade, archibugi, pistole, fucili e corazze decorate di varie epoche.
La mostra che mi è piaciuta di più è quella di arte orientale con porcellane, tappeti, dipinti e mobili cinesi e giapponesi.
La cattedrale è molto bella, decorata sontuosamente in uno stile mai visto e che mi riesce difficile descrivere. Vi basti dire che io non amo le chiese barocche, nè quelle gotiche ma queste polacche sono un misto di questi due stili ed usano molto legno scuro e intarsiato, bei dipinti religiosi e spesso vetri coloratissimi con disegni di ottimo gusto ed impatto. Molto fiorite con splendide composizioni e parecchie statue mai pesanti. Insomma un ambiente in cui ci si trova a proprio agio, fresco e nè buio, nè troppo luminoso, senza troppi orpelli ma di ottima fattura.

Sotto il castello passa la Vistola il fiume locale che compie varie anse dentro la città e lungo le quali ci sono parchi, passeggiate pedonali, battelli per escursioni ed altri ancorati a fungere da ristoranti, bar e birrerie.
Mai ho avuto la sensazione di caos, traffico rumoroso, inquinamento, insomma tutte le cose abituali purtroppo delle nostre città.
Qui hanno limitato tantissimo le entrate e girano poche auto, quasi esclusivamente quelle degli abitanti del centro, più il carico-scarico merci.
I cracoviani usano tutti i mezzi pubblici e molti anche la bicicletta. Infatti ci sono ottime piste ciclabili praticamente in ogni strada ed inoltre abbondano i parchi, i giardini, insomma il verde che rende la città rilassante e fresca.



C'è un rione sud di Cracovia, KAZIMIERS, che era il rione degli ebrei prima che fossero deportati dal regime nazista. Comunque è rimasto ebreo in quanto ci sono varie sinagoghe e soprattutto ristoranti, bar e chioschi gestiti da ebrei con le loro specialità KOSHER ed il pane ebreo caldo tagliato a metà (baguette larghe e lunghe) e ricoperto a scelta di formaggi, salumi, carni e salse varie o verdure insomma le cose che noi mettiamo sopra le pizze.
Naturalmente si mangiano anche tante pizze e poi soprattutto i panini kebab che si trovano dappertutto e che i polacchi usano mangiare aiutandosi con una forchettina di plastica.

Kazimiers è anche rione dei giovani, degli alternativi, degli artisti, dei bohemmiens.
Ci sono tante boutiques, piccoli ristorantini, pub, show room e la sera arrivano da tutta la città per godersi il fresco, bere la birra, ascoltare la musica e conversare all'aperto.
Io ci andavo tutte le sere preferondo questa zona a quella del centro più laccata e borghese.
Ho passato una splendida serata in un pub il STANTYA, decorato con mobili d'epoca e foto anni '30 pieno di giovani scatenati che ballavano molto bene I balli latino-americani.
Un' altra sera in NOVA Platz seduto a bere birra e conversare con alcuni giovani ai tavolini con la macchina da cucire SINGER!
Un'altra volta ho mangiato in piazza le baguette ebraiche in compagnia di una famiglia di simpatici napoletani che stavano andando in Bielorussia, Russia ed Ucraina perchè il padre era uno storico che andava ad incontrare vecchi colleghi di quei paesi.
Mi ha raccontanto che ancora negli anni '70 a Cracovia si pativa quasi la fame e che arrivavano i contadini improvvisando banchetti per fornire la popolazione.
Insomma Cracovia e la Polonia ne hanno fatta di strada negli ultimi 40 anni!

Camminando tanto per Cracovia mi sono venute le vesciche ai piedi perchè avrò percorso km e km, ma sempre piacevoli al fresco degli alberi, sedendomi ogni tanto nelle tante panchine e fermandomi a bere qualche bibita nei bar che trovi dappertutto coi cracoviani che ti sorridono e si mettono a parlare volentieri, tutti in ottimo inglese con pronuncia perfetta. Gli adulti sono più scorbutici e meno colti perchè hanno avuto formazione e istruzione sotto il regime comunista. I giovani sono invece gentilissimi, si prodigano appena ti vedono in difficoltà col classico: MAY I HELP YOU? cioè ti posso aiutare? non c'è molto bisogno perchè tutto è facile, organizzato, tutto indicato nelle tabelle che ti indirizzano per ogni bisogno, dai monumenti, al servizio trasporti eccezionale con tratta a o,50 euro oppure giornaliero per tutti i mezzi a 1,50 euro! C'è da dire che lo stipendio medio dei polacchi è sui 600 euro e che la Polonia ha il tasso di sviluppo maggiore di tutta Europa da anni e perfino in questa crisi è in positivo, unico paese.

Ho avuto ancora una volta l'impressione che noi italiani siamo indietro rispetto a questi nuovi europei che viaggiano a ritmi di miglioramento che noi avevamo negli anni '50 e '60 e che oramai ci stiano superando dopo aver ricostruito il paese dalla caduta del comunismo del 1989.
In 20 anni hanno rifatto quasi tutto ed oggi hanno città più belle, pulite, organizzate e servite delle nostre rimaste al palo per tutti questi anni.
Anche culturalmente sembrano avere un passo in più, soprattutto i giovani che parlano tutti l'inglese corrente con pronuncia perfetta, vestono molto bene e sono molto educati e gentili. Non si vedono in giro alternativi, nè barboni, nè extracomunitari, solo polacchi eleganti, colti e gentili. Prima o poi arriverà l'invasione anche per loro ma per il momento si stanno godendo un paese bellissimo.

In viaggio da Cracovia a Breslavia in treno, ho notato dal finestrino la campagna e le cittadine più piccole e devo dire che ho visto soprattutto le tristi case costruite dal regime comunista, squallide e tutte uguali, delle scatole impersonali che ho ritrovato anche in Romania e a Cuba, retaggio di un passato comunista che ha dato a questi paesi buoni servizi sociali che oggi rimpiangono un po' e forse più sicurezza per il lavoro, ma anche poca cultura, squallore, uniformità e livello basso in tutti i settori mentre con la privatizzazione e l'arrivo dell'economia libera e capitalista la gente si è data da fare ed ha creato la bellezza che si vede in giro. Insomma basta guardarsi un po' attorno e si capisce subito quanto appartiene al vecchio regime e quanto alla nuova epoca. Un abisso di qualità ed efficienza.

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