13.10.11

EUROPA CENTRALE

settimo viaggio in Europa nel corso dell'ultimo anno e mezzo, questa volta in Europa centrale da Lipsia, città più settentrionale a Zagabria, meta finale di questo bel viaggio di tre settimane che comincia il 29 agosto con un volo Ryanair da Milano su Praga.
Arrivato nel primo pomeriggio,prendo il pullman che mi porta alla stazione centrale da dove proseguo in treno per Dresda, la capitale della Sassonia, cittaà di circa 500 mila abitanti.
Il percorso in treno è rilassante con l'ottimo servizio prima ceco e poi tedesco, comodamente seduto ad ammirare il bel paesaggio verde lungo il fiume Elba mentre si incontrano varie cittadine dove scendono i pendolariEUROPA CENTRALE

che lavorano a Praga.
Il confine si nota solo perchè cambiano i nomi ed appaiono quelli tedeschi e forse le strade sono un po' migliori.
Arrivo dopo circa due ore, è ancora chiaro, alla stazione c'e'un chiosco informativo per turisti che mi indirizza al vicino A-Hostel che raggiungo a piedi in circa dieci minuti.
L'ostello è un palazzone a 8 piani con bar-reception e salotto al pianterreno e stanze dormitori con 6 letti al costo di circa 20 euro per notte che prenoto per tre notti mentre le stanze singole costano 45 euro.
Dopo una doccia esco subito e a piedi e raggiungo il centro in una ventina di minuti, passando dall'altra parte della ferrovia. Incontro palazzi moderni ed altri del periodo comunista in corso di ristrutturazione. C'e' una zona centrale pedonale con tanti negozi, bar, una cinema multisala enorme e poi incomincio a vedere la parte storica che mi lascerà a bocca aperta.
Dresda, capitale della Sassonia, era una città d'arte chiamata la Firenze sull'Elba, così ricca che tutti pensavano venisse risparmiata dai bombardamenti degli alleati durante la seconda guerra mondiale e invece inglesi e americani la rasero al suolo come tante altre città tedesche e italiane distrutte da questi salvatori che prima rasero al suolo le città nemiche e poi finanziarono la loro ricostruzione, cercando di guadagnare in entrambi i casi.
Dresda divenne ricca e importante durante il regno di Augusto il Forte che fece arrivare i migliori artisti italiani che la riempirono di bellezze artistiche andate distrutte e poi ricostruite e alcune inaugurate recentemente nel 2006 per i festeggiamenti degli 800 anni della città.
I tedeschi sono riusciti a ricostruirla così bene, seguendo le foto ante-guerra, che oggi è veramente difficile capire che questa città ha solo 60 anni e non le centinaia che dimostra nei suoi palazzi antichi, nelle sue chiese, il castello, i tanti musei al di quà dell'imponente fiume Elba attraversato da tanti ponti moderni oltre a quello antico e classico in pietra che è percorso dai tram cittadini per raggiungere l'altra parte cittadina, meno impressionante, meno antica, ma ricca di parchi e fontane, case dalle belle facciate restaurate, una bella zona pedonale, alcune chiese e palazzi monumentali con statue dedicate ai grandi imperatori prussiani.
Il centro storico di Dresda, fatto di palazzi di pietra scura, è composto dalla Hofkirche spettacolare con le sue statue di prelati che sono allineate sul tetto longitudinale mentre al suo fianco si trova il castello, in effetti un palazzone oggi sede di un museo ricchissimo, poi il teatro dell'opera, il prestigioso Semperoper una istituzione locale costruita dall'omonimo architetto e poi lo Zwinger.una fortezza barocca con una enorme facciata sulla piazza ed grande cortile interno con fontane, circondato nel lato sud da un fossato che lo separa da un bel parco verde.
Lo Zwinger è sede di ben sei musei fra cui una ricca pinacoteca con la Madonna Sistina di Raffaello ed un museo di porcellane e di una ricca collezione di vetro che ho visto solo da una finestra esterna perchè avevo già fatto una scorpacciata di musei.
Non lontano da Dresda sorge la bella città medioevale di Meissen, sede storica di una famosa fabbrica di porcellane che ha arricchito la collezione straordinaria del re sassone che ho ammirato al museo del castello, la Grunes Gewolbe che include il famoso gioiello con il diamante verde più grande del mondo e le composizioni in oro e argento, alcune gigantesche e spettacolari (come quella della corte degli Atzechi ed un'altra egiziana), veri capolavori dell'arte orafa soprattutto di Dinglinger.
Ho ammirato poi oltre a ricche porcellane, quadri di artisti minori del Rinascimento italiano e tedesco, bicchieri, bottiglie e vassoi in vetro di artisti milanesi, armi da taglio, pistole e fucili di varie epoche e sono rimasto colpito soprattutto dalla stanza Turca all'ultimo piano del castello che contiene un'enorme tenda da campo ricamata in seta, costumi di guerrieri turchi e ricchi drappi per cavalli oltre a tappeti preziosi e tante scimitarre e armi di ogni tipo abbandonate dai turchi durante le guerre di aggressione all'Europa centrale, incluso l'assedio di Vienna del 1683 col lascito dei sacchi di caffè che venne introdotto in Europa a quel tempo e diede inizio ai famosi caffè austriaci.
C'era anche una bella mostra di quadri e disegni del grande pittore Kokoschka, artista che ho poi incontrato in altri musei e che mi ha colpito soprattutto per i panorami di Praga e Budapest, città che ho visitato nel corso di questo bel viaggio.
Ho poi visitato un'altra ala del castello in restauro con le pareti dei palazzi dipinti all'esterno ed ho salito circa un migliaio di scalini per raggiungere la vetta della torre dalla quale ho potuto ammirare il panorama del centro storico e scattare un sacco di foto.
Verso la metà della salita c'è un piccolo museo con una raccolta di monete antiche molto interessante.
Vicino al castello c'è una porta antica ed una galleria frequentata da artisti di strada, una parete enorme con i ritratti a colori di tutti i re e imperatori prussiani dal Medioevo all''800, una terrazza panoramica e pedonale che si affaccia sul fiume con una stradina sottostante molto frequentata con i bar e ristoranti alla moda mentre in fondo vi è un parco ed altri palazzi classici in pietra nera che ospitano importanti musei ed una sinagoga ebraica.
A sinistra si entra nella parte del centro storico più.... vivace nel senso che i palazzi sono di color pastello con l'enorme piazza della chiesa Frauenkirche e la statua prospiciente di Martin Lutero. Dentro la chiesa del 1730 ma ricostruita e inaugurata nel 2006 con alcune pietre originali scure incastrate nelle nuove che danno quell'effetto visivo originale, si rimane a bocca aperta perchè sembra di essere in un teatro in quanto oltre ad un altare prezioso ed originale molto alto, presenta tutto attorno una serie di tribune e loggioni decorati che si spingono fino alla cupola.
Insomma Dresda colpisce per la bellezza e originalità del suo centro storico che sembra sproporzionato rispetto a quanto vi è intorno e che si vede meglio dall'altra parte del fiume dove si puo' ammirare lo skyline in tutta la sua lunghezza e maestosità.
Vi è anche una grande piazza del mercato con tante bancarelle in legno che vendono prodotti di artigianato e generi alimentari in mezzo ad un luna park di sapore antico, per la gioia dei più piccoli.

Il secondo giorno ho preso un treno che in un paio d'ore mi ha portato a LIPSIA.
La città ha la stessa grandezza di Dresda ed è in Sassonia.
La stazione centrale ferroviaria è molto grande e spettacolare con una facciata classica mentre all'interno ci sono un sacco di negozi che compongono un grande centro commerciale.
Subito di fronte si raggiunge la strada principale pedonale che porta al centro con una serie di palazzi dalle facciate fredde e grige che fanno pensare ad una città teutonica poco interessante, ma non è così perchè subito dopo si incontrano palazzi più belli con facciate barocche e architetture che fanno pensare a piccoli castelli.
Ci sono una chiesa antica, negozi eleganti, un altro centro commerciale che si estende anche nell'interrato e soprattutto la piazza del mercato col palazzo municipale di una bellezza particolare, lungo, giallo con un'architettura particolare con abbaini alti triangolari sul tetto.
Più in là un'altra chiesa che ospita la tomba del grande compositore Johann Sebastian Bach, nativo di Lipsia che gli ha dedicato anche una bella statua prospiciente, oltre alla casa natale trasformata in museo. C'è anche la casa di Mendelsohn ,un altro compositore di Lipsia.
Proseguendo si arriva ad un enorme palazzo con tante torri che sembra un castello e che ospita gli uffici amministrativi della città. Ma non finisce lì perchè dall'altra parte si incontra un' altra struttura che sembra un palazzo reale e che invece è il palazzo di giustizia.
Tornando indietro si arriva in una piazza enorme che da un lato ospita il teatro moderno e dall'altra parte il vecchio municipio con la facciata protetta da una vetrata che protegge dipinti molto belli e antichi.
Davanti a questo palazzo si vede una bella fontana ed al suo lato destro la sede dell'università con chiesa annessa in corso di ristrutturazione.
Questi edifici storici portano a brutti ricordi in quanto vennero distrutti durante il periodo del regime comunista dopo una ribellione che nel 1989 diede l'avvio alla rivolta ed oggi la città eroica vuole riportarli al loro fasto originale con innesti di strutture moderne.
Insomma una bella città, non spettacolare e artistica come Dresda, ma forse addirittura più vivace, con una sua decisa personalità che la rende degna di visita.
Lipsia ospita anche un museo molto importante in un edificio modernissimo che sembra un cubo di vetro. La pinacoteca, Museum der Bildenen Kuenste, è una delle più importanti della Germania con quadri di grandi pittori italiani, francesi, tedeschi e fiamminghi.
Tornato a Dresda, il giorno successivo decido di noleggiare una bicicletta all'ostello e di fare un'escursione fuori città verso il castello di ….....
Incontro belle cittadine e tanto verde, dolci colline, fattorie con oche e cavalli ed una che vende frutta di bosco, mirtilli e ribes che si possono raccogliere personalmente nel grande orto e poi assaggiare ai tavoli nel cortile che contiene tante zucche colorate oltre ad un percorso simpatico ffatto di balle di fieno per il divertimento dei bambini.
Purtroppo ho problemi con la bicicletta e la catena esce e mi obbliga ad una sosta per un tentativo di riparazione che non mi riesce. Per fortuna una vecchietta mi indica un'officina dove un signore molto gentile provvede al cambio della catena che nel frattempo si era proprio rotta.
La sostituzione mi costa ben 27 euro ma per fortuna l'ostello mi rimborserà la spesa dietro presentazione della relativa fattura.
Dopo un po' arrivo al bel castello di ….con una struttura molto elegante e compatta ai bordi di un laghetto e fossato. In passagto vi risiedeva un primo ministro sassone che si fece costruire la camera da letto con baldacchino, coperta ed arazzi alle pareti da piume di uccello dai colori scuri, che sono la curiosità principale oltre ad una carrozza piuttosto kitsch con decorazioni color oro.
Ad un paio di km si raggiunge una casina elegante che era il rifugio di caccia con una bella statua erotica prospiciente e non lontano un molo ed una torre che si affacciano ad un laghetto.
In definitiva una interessante visita nelle più belle città tedesche della ex DDR dopo la visita dell'anno scorso nella capitale Berlino che mi aveva entusiasmato.

Seconda parte: REPUBBLICA CECA

Questo stato che si è separato dalla Slovacchia nel 1994, è diventato un punto di riferimento per l'Europa centrale ed è composto da due regioni: la Boemia con Praga e la Moravia con Brno.
PRAGA è una delle più belle città d'Europa, la quinta più ricca, ha circa 2 milioni di abitanti, è attraversata dalla Moldava ed ha un passato glorioso. Fu capitale del Sacro Romano Impero nel Medioevo ed una delle più importanti e popolose città europee.
Due imperatori tedeschi furono determinanti a lanciarla e consolidarla: Carlo IV che portò a Praga la capitale del Sacro Romano Impero intorno al 1350 e fece costruire la cattedrale di S.Vito, il ponte vecchio e l'università e poi l'imperatore Rodolfo II che intorno al 1570 rilanciò la città politicamente ed artisticamente con l'allargamento del castello, il più grande del mondo essendo ancora attivo come residenza del Presidente della Repubblica e iniziò la dinastia degli Asburgo che dominarono il paese per 4 secoli.
La città barocca colpisce per le facciate dei suoi palazzi che meritano ammirazione come in nessuna altra città del pianeta.
L'attrazione principale è il ponte Carlo di pietra che è diventato un salotto con i suoi pittori che vendono le loro opere accanto alle statue religiose che ne adornano i lati mentre si ammirano le torri d'ingresso e d'uscita, i battelli che percorrono il fiume per la gioia dei turisti mentre si ammira la collina prospiciente col castello e gli altri palazzi eleganti ed antichi che si allineano lungo le rive, soprattutto quello del Teatro dell'Opera col suo tetto rotondo dal colore giallo oro.
L'altra attrazione è la piazza principale con la chiesa di Tyn con due torri di cui una è leggermente più piccola dell'altra per un vezzo dell'imperatore e soprattutto della torre dell'orologio astronomico, il più fotografato fra le tante attrazioni della città.
Girare per le stradine strette del centro storico è come girare per i calli di Venezia e si incontrano sempre nuove sorprese come la casa di Franz Kafka, il celebre scrittore praghese di lingua tedesca che ha lasciato varie tracce in giro:una statua strana con un uomo senza testa che porta sulle spalle un altro uomo piccolo, la casa natale e la casa della sorella nel vicolo storico ed a pagamento che si trova al limitare destro del castello.
A Praga si visita il ghetto ebraico di Josefov per ammirare le vecchie sinagoghe,addirittura una del 1270 che Hitler aveva ordinato di non danneggiare e nella quale ordinò di riunire vari oggetti della cultura ebraica perchè pensava che la gente avrebbe avuto la curiosità di visitare le testimonianze di una razza estinta.
Impressiona il cimitero ebraico nel quale è sepolto anche Franz Kafka, pure lui ebreo. Il piccolo cimitero contiene intorno ai 12.000 defunti sepolti in vari strati che arrivano a grande profondità.
Un'altra zona interessante di Praga è quella che ospita il bel municipio con una facciata art nuveau, un caffè storico molto noto e amato ed una sala concerto, una vecchia torre prospiciente e bei palazzi tutto intorno in una piazza che è un punto di riferimento anche per l'importante stazione di metrò sottostante.
Il castello è un palazzone enorme con vari cortili ed ospita il Presidente della Repubblica e vari musei di cui i due più importanti sono quelli antistanti, uno di arte barocca e la galleria nazionale al palazzo Sternberg che ho visitato e che ospita una pinacoteca molto ricca con opere di grandi pittori italiani, francesi, tedeschi e fiamminghi, statue ed altre opere artistiche contenute in bellissime stanze affrescate che a volte colpiscono più delle opere in mostra.
All'estremità del castello, oltre al vicolo con le casette basse color pastello tra cui la casa della sorella di Kafka, si incontra anche una torre prigione con la stanza delle torture.
Vi è anche un bel vigneto panoramico ed una villa con bar e ristorante di lusso che ho attraversato per scendere al fiume e incontrare il palazzo del Senato ospitato nella bella villa classica Wallenstein con un grande giardino italiano con statue classiche, delle pareti strane che ricordano l'interno di una grotta e perfino un laghetto ed una bella fontana.
Dall'altra parte del fiume il teatro con la statua del compositore Dvorak ed alcuni palazzi sede di facoltà universitarie tra cui quella frequentata dall'eroe suicida della Primavera di Praga, il famoso Jan Palak che nel 1969, dopo l'invasione russa si diede fuoco e si immolò per protesta.
Di lui e di un altro suicida eroe, Jan Zajic, vi sono le tombe commemorative proprio di fronte al palazzo del Museo Nazionale nella enorme piazza longitudinale di San Venceslao con la statua del medesimo santo a cavallo.
La piazza è un altro punto di riferimento della città dato che lungo i suoi lati vi sono palazzi molto belli sede di alberghi di lusso e di palazzi di rappresentanza oltre a tanti negozi eleganti.
Ricordo sotto il castello un bel parco ed il muro alto che contiene graffiti colorate e scritte in omaggio a John Lennon ed ai Beatles vicino ad un ponticello con tanti lucchetti che gli innamorati hanno attaccato in segno d'amore nei pressi di un vecchio mulino a ruota.
A Praga alloggiai in un bell'ostello centrale, il Down Town dove conobbi tante persone simpatiche tra cui un ragazzo locale che una sera accompagnò il sottoscritto ed un altro ragazzo ospite alla visita della collina di Vysehrad lungo la Vistola che ospita la bella chiesa si S.Pietro e Paolo ed un piccolo cimitero con le tombe di Svetana e Dvorak, i due grandi musicisti praghesi.
Quella sera ammirammo perfino i fuochi d'artificio nei pressi del castello illuminato con effetti speciali e spettacolari.
Poi andammo in un ristorante tipico per assaggiare certe specialità locali e berci la buona birra che venne inventata proprio dai cechi, esattamente nella città di Pilsen il cui nome viene riportato ancor oggi su gran parte delle bottiglie di birra di varie marche, inclusa la Budweiser che è ceca di Budeovice una città che andrò a visitare più avanti in una breve escursione anche se poi un altro famigliare fondò più tardi una filiale negli USA coi quali è andata avanti una lunga controversia legale per il nome.
Lo stesso ostello mi invitò a partecipare ad una visita guidata a piedi dalla piazza centrale del centro storico che feci aggregandomi al gruppo spagnolo meno numeroso di quello inglese e condotto da un simpatico andaluso di Siviglia che vive da anni a Praga, sposato ad una ragazza ceca.
Queste visite sono gratuite ma alla fine chi è soddisfatto può dare una mancia alla guida che poi invita ad una visita a pagamento pomeridiana del castello al costo di 10 euro che io ho evitato perchè ho preferito visitarlo per conto mio anche se poi ho incontrato il gruppo strada facendo.
Ho visitato il museo di arte contemporanea in un palazzo moderno a 5 piani con un sacco di quadri e statue che non ho apprezzato molto perchè non capisco e non mi piacciono i quadri con macchie colorate o righe che potrebbe fare un bambino d'asilo e che vengono inspiegabilmente giudicate dei capolavori.
Vi è anche una collina che ospitava una statua di Lenin o Stalin e che oggi è stata sostituita da un gigantesco metronomo,oggetto che scandisce il tempo per i musicisti.
La maggior delusione di Praga è il fatto che la visita di tutte le chiese prevedono il pagamento di un biglietto di ingresso e vi è davanti ad ognuna un banco che vende i biglietti dei concerti di musica classica per la serata, al costo di circa 40 euro per concerto.
Non sono riuscito a visitare la chiesa di S.NIcholas sotto il castello con l'immagine sacra di una piccola Madonna che è venerata dai cattolici europei e oggetto di culto e pellegrinaggio perchè si può visitare a pagamento solo dalle 8.30 alle 9.00 del mattino.
Una cosa assurda anche se il paese è quasi completamente ateo dopo 50 anni di comunismo mentre all'opposto la vicina Slovacchia è profondamente cattolica, come la supercattolica Polonia non lontana, loro pure dominate da regimi comunisti che hanno osteggiato il culto religioso.
Il clima era molto caldo nonostante fosse la fine di agosto per questa estate che si è prolungata di oltre un mese e c'erano molti turisti nonostante l'alta stagione fosse già terminata.
La città non è cara, a parte gli alberghi che fan pagare intorno ai 50 euro per una doppia mentre se ne spendono 20 per un letto in camerata a 6 letti in ostello.
In compenso si spende poco per un pasto in ristorante, potendo mangiare bene con 10 euro ma anche con la metà accontendandosi di una pizza e di un'ottima birra alla spina che costa intorno ad un euro.
Praga è servita da un ottimo metrò e da tanti tram, ma se si alloggia al centro non servono perchè il centro storico, il castello, il ponte, Piazza San Venceslao, la stazione centrale dei treni e degli autobus sono raggiungibili in pochi minuti atttraversando ampie zone pedonali dato che la città è affrancata dal traffico come tante altre città europee a differenza delle nostre che sono invase dalle automobili, dallo smog e dai rumori. e senza le piste ciclabili, i parchi e giardini di cui sono ricche le città più civili, ma non quelle italiane.

Partii da Praga con un certo magone perchè è una città che ho tanto amato ed alla quale sono ritornato dopo una triste visita di 30 anni prima quando la città pur bella era tristissima, buia, con pochissimi negozi,bar e ristoranti perchè i russi, dopo l'occupazione del 1969, l'avevano sottoposta ad ogni angheria a differenza di Budapest che allora era stata oggetto di esperimento, liberalizzazione e privatizzazione con negozi che si trovavano dappertutto e perfino ai secondi e terzi piani delle case.

La tappa successiva fu la cittadina di CESKY KRUMLOV, seconda attrazione turistica della Repubblica Ceca, nella lista UNESCO dal 1992 ed a circa 5 ore di autobus e che si trova quasi al confine meridionale con l'Austria.
Questa cittadina bellissima possiede un castello barocco e rinascimentale appartenente a famiglie importanti dell'aristocrazia austriaca, gli Schwarzenberg e Rozmberk ed un centro storico pedonale dentro le anse del fiume Vistola che formano quasi un'isola. Lungo il fiume decine di canoe, canotti e battelli di gomma percorrono il circuito, favoriti dalla corrente alimentata da dislivelli che mettono alla prova i gitanti, i cui meno esperti finiscono per ribaltarsi in acqua fra le risa degli spettatori che si assiepano lungo le rive.
Il castello è veramente degno di visita per le sue stanze riccamente decorate e arredate da mobili antichi e preziosi, quadri d'epoca e suppellettili appartenenti ai tanti casati che l'hanno abitato nel corso dei secoli a partire da un importante primo ministro dell'impero austro-ungarico di cui la città fece parte.
Ho passato una bella giornata passeggiando lungo le strette stradine e le belle piazze, mangiando ottimamente in un ristorante tipico che offre una bistecca altissima al sangue e pepe e frequentata da turisti giapponesi che non credono ai loro occhi quando pagano 7 euro per una bisteccona che nel loro paese costa venti volte tanto.
Ho passeggiato lungo le rive al tramonto, godendomi una buona birra in un bar panoramico e poi lungo il parco del castello che si trova nella parte alta.
Anche a Cesky Krumlov ho dormito in un ostello, ma in camera singola per soli 20 euro.
Ho passato la serata in compagnia di tre trentenni americani, uno di New York, uno di Chicago ed una di San Francisco. Erano presi dalle birre a basso costo ed io li ho riportati a discorsi seri sullo stato dell'economia mondiale e sulle colpe americane di questa crisi di cui tutti soffriamo.
Sono stati ad ascoltarmi un po' increduli, un po'scettici e parecchio ignoranti, al punto che uno di loro, laureato in Economia manco sapeva che al Congresso americano nei giorni precedenti si discuteva circa l'allargamento del debito pubblico americano col rischio di bancarotta dello stato in caso di mancato accordo fra il partito democratico e quello repubblicano.
Incredibile, ma non tanto per chi conosce gli americani, dei bambinoni allegri e scherzosi che non si rendono conto di quanto succede nel mondo e sono poco informati e interessati sulle vicende del mondo e sulle responsabilità del loro paese.
Per fortuna proprio in questi giorni, mi sto riavvicinando al popolo americano per la ribellione degli INDIGNADOS che stanno assediando Wall Street ed i centri di varie città americane, nel tentativo del popolo americano o almeno di quelli più consapevoli e ribelli al potere delle banche e della finanza che sono l'1% della popolazione e che hanno ridotto in mal misura il rimanente 99% per la loro avidità infinita e le loro speculazioni senza ritegno che hanno affossato l'economia internazionale e che i politici non riescono a risolvere, essendo per lo più dalla stessa parte del potere finanziario, Barack Obama incluso e deludente.

Tornando alla Repubblica Ceca, raggiungo in pullman dopo un viaggio di circa 5 ore la bella capitale della Moravia, BRNO, dal nome difficile e breve e famosa per lo più per il circuito sportivo di motociclismo che a quanto mi han detto sta per chiudere per mancanza di fondi.
Brno è una bella città molto elegante, pulita, con bei parchi e giardini, belle piazze con palazzi antichi ed edifici moderni che si sposano e si alternano con gli altri.
In particolare le attrazioni sono una torre bianca del municipio, la bella piazza centrale della Libertà con una colonna per commemorare la fine di una pestilenza ed il palazzo con le statue di 4 giganti che sembrano sostenerlo, la piazza del mercato con una fontana antica e tante bancherelle che vendono frutta e verdure in mezzo a palazzi antichi, la collina con la cattedrale di S.Pietro e Paolo che sovrasta il centro storico e dalla quale si gode il panorama cittadino e poi l'incredibile fortezza Spielberg che richiama alla memoria le vicende di Silvio Pellico e del suo libro “Le mie prigioni”. Infatti in questo castello prigione venivano imprigionati tutti i dissidenti dell'impero austro-ungarico fra cui il nostro eroe-scrittore di cui una targa sulle mura ricorda, in italiano, alcune sue frasi celebri inneggianti alla libertà e democrazia.
La fortezza è ora trasformata in un gigantesco museo che ospita mostre ed esposizioni d'arte che non ho avuto il tempo di visitare.
Anche a Brno ho alloggiato in un ostello molto originale, il Mitte che ha varie stanze ognuna delle quali ricorda personaggi storici. La mia si chiamava Austerlitz ed aveva poster giganteschi alle pareti di Napoleone e della famosa battaglia, oltre a mobili, un salotto di stile imperiale molto originale.
A Brno ho passato una bella serata in una birreria dove ho mangiato....un'insalata greca, in quanto sentivo il bisogno di un po' di verdure dopo tanta carne e patate.
Nel locale ho conosciuto due bellissime ragazze locali che mi hanno permesso di scattare loro una foto a ricordo della bella serata e che vi invito a sbirciare a conferma della nota bellezza delle donne ceche.

Parte terza: VIENNA

Ritrovo anche Vienna dopo 40 anni dalla prima visita e dopo 30 dalla seconda e …...beh....allora non avevo visto granchè, a parte il duomo di Santo Stefano, un giro distratto in centro ed il famoso castello di Schoenbrunn, il palazzo d'estate degli Asburgo che questa volta visito solo all'esterno, passeggiando lungo il bel parco molto curato e ricco di fiori ed un giardino all'italiana.
Invece questa volta Vienna rappresenta per la mia visita di tre giorni, un trionfo di palazzi e musei.
Certo è stato bello anche passeggiare nell'ampia zona pedonale attorno alla cattedrale di Santo Stefano col suo tetto colorato, il Graben con la statua che commemora la fine della peste ed i negozi eleganti, il parco con l'elegante palazzo del Municipio in restauro e gli adiacenti palazzi del Parlamento, dell'Università e del Teatro dell'Opera, ma il trionfo è stato l'HOFBURG, ossia il palazzo d'inverno degli Asburgo che è composto da una decina di palazzi, la chiesa dove si sono svolti i matrimoni ed i funerali e dove sono conservati i cuori di imperatori e imperatrici, i parchi e cortili con tante statue, il palazzo del tesoro, la Cappella Reale ed il palazzo del maneggio con la scuola spagnola dei cavalli bianchi lipiziani che sono allevati a Lipiza sul Carso triestino ma a pochi chilometri oltreconfine in territorio adesso sloveno, .
L'Hofburg, letteralmente castello cortile è composto da circa 2.400 stanze che oggi occupano musei e mostre, ma quello che mi ha emozionato per un'intera giornata è il palazzo che ospita gli appartamenti personali di Sissi e del marito, l'imperatore Francesco Giuseppe.
Tutti abbiamo visto i film con Romy Schneider che la tv trasmette a più riprese con grande successo, in più io sono di Trieste che ospita il castello di Miramare, la dimora di Massimiliano d'Asburgo, fratello di Francesco Giuseppe che ospitò varie volte la peripatetica e depressa imperatrice in perenne viaggio e fuga dalla noia e dalle formalità della corte viennese.
La bella principessa fu eternametne depressa anche per il suicidio del figlio Rodolfo a Mayerling, era fanatica della forma e delle diete, capelli lunghissimi che le portavano via 4 ore al giorno per la cura e pulizia, era una cavallerizza sportiva sempre al limite dell'infortunio e molto legata all'Ungheria anche perchè secondo il gossip maligno ebbe come amante il conte ungherese Andryass cui Budapest ha dedicato una delle principali vie del centro.
Nell'appartamento dell'imperatrice si possono ammirare varie stanze che contengono i suoi meravigliosi vestiti, i suoi gioielli, gli attrezzi ginnici avveneristici per l'epoca, le foto dei figli e tanti ritratti che mettono in evidenza la sua bellezza ed eleganza.
L'appartamento dell'imperatore è più sobrio, ma molto interessante. Vi sono tanti ritratti della moglie amatissima, il suo semplice letto dove dormiva solo e veniva svegliato alle 3.30 in notte ancora profonda e si sottoponeva ad un bagno,strofinato da un servo addormentato.
Vi sono le stanze dove riceveva i ministri e le udienze settimanali cui partecipavano anche 100 cittadini, perfino gente semplice che chiedeva udienza per chiedere favori e che l'imperatore ascoltava per pochi minuti dando risposta ad ognuno.
Peccato non poter scattare alcuna foto ricordo mentre si può fqrlo nel piano interrato dove si visitano servizi di piatti e bicchieri e preziosi vassoi e portavivande che facevano parte degli arredi imperiali.
Vienna prende per i suoi palazzi e musei ed io ne ho visitato parecchi.
Quello che più mi ha colpito è il palazzo del Belvedere superiore ed inferiore, separati da un lunghissimo parco-giardino abbellito da eleganti fontane classiche.
Nel palazzo inferiore vi sono quadri giganteschi e straordinari del pittore dell'800 viennese Mackart che per me era sconosciuto e che mi è piaciuto tantissimo. Fu un pittore dell'erotismo con ritratti di donne bellissime ed altri come l'omaggio di Venezia alla nobildonna Caterina Cornaro che è un grande capolavoro.
Nel palazzo superiore panoramico ed elegante vi è una ricca pinacoteca col quadro famoso del bacio di Klimt e dell'altro grande pittore viennese Egon Schiele che avevo già apprezzato ad una mostra a Como e che ho potuto approfondire non solo al Belvedere ma anche in un altro museo viennese nel quadrilatero dei musei, di fronte all'Hofburg.
Quel museo è veramente eccezionale con tanti capolavori di grandi pittori classici di varie nazionalità, uno dei migliori da me visitati in giro per il pianeta.
Purtroppo avendo visitato una ventina di musei durante questo viaggio, faccio un po' di confusione e non riesco a ricordare gli autori, ma ho visto capolavori di Kokoshka, Chagall, Picasso, Matisse, Mirò, Cezanne, Van Gogh, Brughel, Renoir, Monet, El Greco oltre ai nostri Raffaello, Tintoretto, Caravaggio, Canaletto, Bronzino, Pinturicchio, Buonarroti, Modigliani, Guttuso, Carrà, De Chirico e tanti altri minori del nostro Rinascimento, dell'800 e del '900.
In particolare ho visitato a Vienna il Museo Leopold che contiene la raccolta maggiore dei quadri di Egon Schiele ed altri i Klimt e Kokoschka e un'esposizione nel quartiere dei musei, dedicata al grande Salvator Dalì di cui ho potuto ammirare pochi quadri molto belli e di tanti altri artisti che si sono ispirati a lui non solo per l'arte pittorica, ma anche per statue e composizioni di vario tipo.
Di Vienna ricordo anche il Teatro dell'Opera con la stella dedicata al nostro Giuseppe Verdi nel pavimento antistante, la statua di Mozart e di Goethe ed un altro museo in un palazzo storico, l'Albertinum, un'altra ricchissima pinacoteca da infarto ed il vicino padiglione con orto botanico antico che doveva essere bellissimo ma che oggi è piuttosto trascurato e trasformato in bar.
Nel Graben, la strada centrale pedonale ed elegante vi sono anche delle statue moderne di bronzo nero che ritraggono i personaggi di un film di fantascienza.
Mi è piaciuto anche il Naschmarkt, un mercato vecchio più di due secoli che ospita bancherelle all'aperto lungo un viale che contiene molti ristorantini e bar dove si può mangiare il pesce ed altre specialità locali a prezzi convenienti.
Stranamente non ho visto il bel Danubio blu che poi ho scoperto che si trovava non lontano dal Prater, la grande ruota ed il grandissimo Luna Park che ho visitato deserto il mattino presto e la sera in fase di chiusura con le luci e le macchine infernali che mi sono guardato da sperimentare perchè sono da infarto con discese improvvise e verticali a tutta velocità lungo torri interminabili o un'altra ruota moderna molto più grande di quella antica e classica.
Vienna è perfetta e alcuni dicono piuttosto noiosa, ma io non sono d'accordo. Ritengo che dal punto di vista culturale sia una delle città più interessanti d'Europa e molto affascinante per il grande passato di un impero che ha dominato per secoli il centro del continente e che nonostante i secoli trascorsi conserva in pieno il suo ricordo non fosse altro per le tanze carrozze a cavallo che attraversano il centro storico ed i suoi famosi caffè dove di assaggiano deliziosi dolci come la torta Sacher o gli strudel per non parlare delle sue cioccolate.
Avrei voluto fare un'escursione anche fuori Vienna per un'esperienza dei vini austriaci nelle famose …........in mezzo a colline e con vista sul Danubio, ma le tante attrazioni della città mi hanno costretto a vagare per il centro alla scoperta di luoghi sempre interessanti ed affascinanti.

Parte quarta: SLOVACCHIA

Da Vienna si raggiunge Bratislava, la capitale slovacca con una breve corsa di un'ora in un treno che sembra quasi una linea di metrò. E' frequentata da slovacchi che lavorano nella dirimpettaia Vienna ed io invece ho fatto uno strano ed eccitante incontro.
Mi sono seduto in fondo alla carrozza per tenere d'occhio la valigia ingombrante e dirimpetto al corridoio si è accomodata una ragazza alta e bionda molto sexy, vestita con un abito aderente dal colore bianco e rosa.
Con la mia solita faccia tosta ho attaccato bottone e mi sono messo a conversare con lei che mi ha lasciato a bocca aperta quando ha risposto alla mia domanda “Che lavoro fai?”
La risposta è stata: “Faccio la pornomodella!” Insomma una giovane Cicciolina!
La sorpresa poi è stata quando la ragazza è stata molto dolce a consolare una bambina che piangeva e che la nonna non riusciva a calmare. La pornomodella l'ha presa in braccio e coccolata, regalandole un piccolo delfino di stoffa bianca che aveva preso dalla valigia.
Alla fine la ragazza andò in paranoia ed ebbe quasi una crisi nervosa perchè non riusciva a trovare il biglietto del treno davanti all'inflessibile controllore. Per fortuna, mentre cercavo di consolarla e invitarla a cercare con calma, si ricordò di aver messo il biglietto in una tasca laterale della valigia. E tutto si risolse con grande soddisfazione di tutti, anche del sottoscritto, colpito da questo insolito incontro che non ebbi modo.....di approfondire!

BRATISLAVA è una bella città da circa 600 mila abitanti che si svolge lungo il fiume Danubio con parecchi battelli attraccati lungo le sue rive e tanti ponti moderni di cui uno con un ristorante a grande altezza sopra una colonna circolare.
Il centro storico è carino, con una serie di strade pedonali con case basse e antiche alle cui basi si trovano parecchi bar e ristoranti all'aperto che la sera si animano con la presenza dei locali e dei tanti turisti austriaci e tedeschi che arrivano in Slovacchia per i prezzi accessibili anche se il fatto che circoli l'euro, unico paese assieme all'Estonia in Europa orientale, ha fatto salire i prezzi prima bassissimi.
La Slovacchia ha una buona economia, migliore di quella ungherese e produce molte automobili dato che Volkswagen,case francesi e la Kia coreana vi hanno costruito tante filiali dove si producono più auto che in Italia, grazie ai bassi stipendi e la bassa pressione fiscale.
Bratislava possiede un castello in collina, un quadrilatero altissimo e bianco con grande cortile interno e parco circostante in corsi di restauro. Risale al XV secolo e divenne residenza della famiglia reale ungherese durante l'occupazione turca di Budapest quando la capitale ungherese venne trasferita a Bratislava.
Di sotto la bella cattedrale di San Martin con la sua sfera di oro massiccio da 8 kg sul campanile. In questa chiesa vennero incoronati molti re ungheresi..
I rapporti sono pessimi fra i due stati perchè gli slovacchi temono le rivendicazioni ungheresi che questi ultimi giurano di non sostenere.
Vi è un bel teatro dell'Opera in una piazza con bel giardino e albergo lussuoso, una chiesa antica sulla cui parete esterna è incastrata la palla nera di cannone sparata durante un vecchio conflitto ed il segno del Danubio che aveva allagato la città durante un'alluvione invernale con l'arrivo del ghiaccio. Un bel municipio antico e palazzi patrizi interessanti come il Reduta e l'Apponyi completano il centro storico con la fontana di Rolando che risale al 1500, alcune porte e torrioni ed una casa antica larga un metro.
Molto bella la parte moderna lungo il lato meridionale del Danubio. Vi sono edifici ultra-moderni sede di centri commerciali, alberghi e musei ed una bella passeggiata lungofiume con prati all'inglese ed enormi cuscini dove soprattutto i giovani si distendono e bevono cocktail ammirando il fiume ed ascoltando la musica di sottofondo.
Purtroppo il regime comunista ha compiuto degli obbrobri, per esempio costruendo un'autostrada che passa proprio davanti la cattedrale messa in pericolo ed in fase di ristrutturazione e consolidamento. Vi sono palazzi classici imponenti, ma anche quelli orribili di impronta comunista, che si vedono in distanza oltre il fiume, palazzi altissimi e colorati tutti uguali che formano la città c costruita nel dopoguerra dal regime comunista.

Ho pensato che un giorno fosse sufficiente e così decisi di passare oltre e visitare altre località del paese. Avrei voluto fermarmi a Trencin una bella cittadina antica con castello, ma purtroppo non mi accorsi di averla passata per un improvviso appisolamento.
Per fortuna mi fermai subito dopo a PIESTANY, una località sede di terme e spa con fiume, bella cittadina tranquilla e verde ed un imponente complesso termale, il Napoleon con ben tre strutture.
Decisi di provare l'esperienza del bagno nei fanghi neri e poi nell'acqua caldissima e solforosa con bevuta di circa sei litri di acqua caldissima ritenuta miracolosa per l'acidità di stomaco di cui purtroppo soffro, spesso per colpa della birra cui dovrei rinunciare.
Insomma ho cercato di rimediare alle tante birre bevute con questa bevuta spropositata di acqua calda e del bagno che mi procurò, nella mezzora di riposo a letto, una sudorazione eccessiva, ma forse salutare. In compenso questa esperienza mi costò solo 13 euro e nei giorni successivi mi sentii rinato.

La prossima tappa senza fermata furono i monti Tatra ed i suoi parchi nazionali. La Slovacchia viene prese d'assalto soprattutto per le sue montagne, ma io ebbi la fortuna di salire il monte Lonmin, uno dei più alti dei Tatra, durante un'escursione da Zakopane in Polonia dell'anno precedente e così proseguii e mi fermai a SPISK NOVA VES, una cittadina simpatica, in totale restauro che fu molto comoda per due escursioni del giorno successivo.
Alloggiai in un albergo moderno e presi la stanza più cara di tutto il viaggio: 35 euro per una singola con bagno, televisione, aria condizionata e impianto termale al pianterreno con uso gratuito della sauna secca finlandese e di quella a vapore turca.
Dopo la stanchezza del viaggio interminabile in treno durato mezza giornata, apprezzai questa rilassante esperienza che mi diede modo di incontrare varie coppie di giovani slovacchi che usano trascorrere il week-end con escursioni in montagna e sedute di sauna in serata.
In più, uscito dalla sauna e intenzionato a cenare nel bel ristorante dell'albergo, scoprii che l'intero locale era destinato alla festa di matrimonio di una bella coppia. Mi fermai in terrazza, ascoltando la musica del complessino, i balli dei parenti e le loro libagioni che duravano giorno e notte per ben tre pasti come appreso da due ragazze locali invitate con le quali riuscii a scambiare una breve conversazione e che mi gratificarono con l'offerta della torta nuziale, di alcuni pasticcini e dello spumante slovacco, niente male.
Non sazio decisi di trovare un ristorante per una cena completa e fui fortunato a trovare un ottimo locale caratteristico e molto originale con un arredamento di oggetti antichi della casa slovacca di altri tempi. Stranamente non ricordo cosa mangiai, ma fui soddisfatto e pagai circa 10 euro.

Il giorno dopo presi un treno locale e raggiunsi LEVOCA una cittadina medioevale circondata da antiche mura e torrioni con alcuni bei palazzi all'interno ed una bella chiesa dove assistetti alla messa domenicale notando la profonda religiosità degli slovacchi e apprezzando i canti del coro accompagnato da quello dei fedeli.

Con pullman proseguii per SPISSKE PODHRADJE una bella cittadina tranquilla in una vallata verde che ospita due interessanti attrazioni: il monastero e l'antica chiesa di.S.Martin, un convento e antiche mura risalenti al 1200 in un complesso religioso chiamato Kapitula appena fuori città in una bassa collina panoramica e dall'altra parte il sito più fotografato della Slovacchia: il castello fortezza di SPIS che si raggiunge a piedi salendo una lunghissimo sentiero che sale gradatamente ma che fu pesante a mezzogiorno col sole a perpendicolo.
Risale al 1200 ed è uno dei più vasti d'Europa che servì a difendere le popolazioni locali dai Tartari.
Fortunatamente la visita, lo spettacolo panoramico, le sale con la cucina antica, una chiesetta interna, alcune armi medioevali, la prigione, la stanza delle torture, ma soprattutto la grandiosità e la posizione panoramica resero meritevole quella visita che costituisce una delle principali attrazioni del paese.

L'ultima tappa slovacca fu la città di KOZICE, seconda città slovacca che si trova vicino al confine con.l'Ungheria dove avrei dovuto fermarmi la notte, ma per una serie di circostanze sfortunate decisi che la visita di un paio d'ore poteva bastare.
Insomma cercai un ostello che non esisteva e gli alberghi erano piuttosto cari, oltre 50 euro per stanza e nel frattempo girando alla ricerca mi accorsi che avevo visto tutto il centro storico, molto bello, una via molto larga centrale con la bella catterale di S.ta Elisabetta con bel campanile, la cappella di S.Michele, una torre cittadina, una fontana spettacolare che manda zampilli a tempo di musica classica, molti giardini e palazzi curati, perfino alcuni scavi archeologici ed una festa in piazza con concerto rap di gruppi di giovani slovacchi e ragazzine isteriche sottostanti inneggianti ai loro idoli.
In effetti avevo scoperto che partendo subito avrei potuto arrivare a Budapest entro la serata con ottimo e comodo intercity che altrimenti avrei dovuto prendere la mattina molto presto con alzataccia che non avevo intenzione di fare.


Parte quinta: BUDAPEST

Budapest non è la città più bella del mio viaggio (superata per poco da Praga) ma è la città dove mi trasferirei più volentieri per un fatto semplice: oltre ad essere bella e piacevole, possiede 8 grandi stabilimenti termali ed ho avuto occasione di visitarne ben 4 durante le calde 5 giornate della mia permanenza quando verso le undici del mattino non ce la facevo più e mi rifugiavo dentro le loro mura per rilassarmi, nuotare e riposarmi dopo aver camminato almeno tre ore per ricominciare dopo le 17 quando il sole picchiava meno.
Ho preferito visitare la città per conto mio, senza partecipare alle visite guidate, dato che a Bratislava mi ero annoiato con la guida australiana, un ragazzo giovane che parlava a raffica contando sul fatto che la maggioranza dei turisti erano persone di lingua inglese.
Riuscivo ugualmente a capire oltre il 50% e subito dopo mi arrabbiavo perchè più che raccontarci della città, faceva una filippica contro il regime comunista senza sapere che la gran parte dei cittadini dei paesi ex comunisti rimpiangono il vecchio sistema che era si illiberale e antidemocratico ma garantiva a tutti lavoro e protezione sociale che il capitalismo non è riuscito ad assicurare anche se i paesi hanno fatto passi da gigante in fatto di sviluppo, ricostruzione, ammodernamento, ma ha anche allontanato milioni di lavoratori esasperati dai bassi stipendi e salari che non permettono altro che una mera sopravvivenza a fronte di negozi, centri commerciali che offrono ogni ben di Dio mentre la gente guarda ma non può comprare mentre una piccola classe a volte mafiosa e corrotta, composta spesso dai vecchi gerarchi comunisti riciclati riesce a vivere alla grande a scapito di gran parte della popolazione che arranca per arrivare a fine mese.
Inoltre il ragazzo nella sua enfasi anticomunista dimenticava di ricordare che istruzione, infrastrutture decenti e lavori erano assicurati a tutti anche se a livello qualitativo basso mentre oggi si deve pagare tutto mentre la gran parte dei grandi complessi industriali sono stati chiusi e stanno arrugginendo tristemente, alcuni venduti per importi ridicoli a imprese straniere che dominano questi paesi anche in campo bancario e finanziario, in primo luogo la nostra Unicreditbanca presente dappertutto ed in modo prevalente anche sulle banche tedesche, francesi ed austriache, le altre padrone del campo.
A Bratislava la guida australiana ci fece un mazzo raccontando la storia di un operaio che aveva cercato di fermare un carro armato russo durante l'occupazione del 1969, volendo farci credere che la foto avesse fatto epoca mentre io che ho vissuto intensamente quel periodo non ricordo affatto quell'episodio, ma ricordo benissimo il sacrificio di Jan Palak che lui non aveva neanche citato.
Rimanendo in argomento anche a Budapest ci sono tristi ricordi del regime comunista e della rivolta ungherese del 1956 e della sua violenta repressione che fece scappare 200.000 ungheresi all'estero.
Mi sono rifiutato di visitare la triste casa del terrore in via Andryas che oggi è il museo più visitato della città perchè non mi piace confrontarmi con le tristezze del passato e so che in quel posto orribile prima i nazisti e poi i comunisti torturarono e imprigionarono in modo massiccio un sacco di ungheresi.
Sono andato invece in periferia a visitare il Memento Park dove sono state portate parecchie statue defenestrate del regime comunista, statue di leader comunisti come Lenin e Stalin e di leader locali, di partigiani, di lavoratori ungheresi e di soldati russi liberatori.
In questo parco ho apprezzato maggiormente un bel filmato-documentario che racconta la vita delle spie comuniste, gli agenti istruiti a spiare i cittadini sospetti e le tecniche usate per infiltrarsi nella case, inserire gli strumenti tecnologici per ascoltare le conversazioni spesso normali e innocue dei sospettati, a volte solo per essere persone colte e indipendenti intellettualmente che venivano considerate pericolose e inviate nei gulag siberiani senza altre colpe.
Mi ha ricordato il bel film tedesco “La vita degli altri” vincitore di tanti premi cinematografici e che illustrò la vita di una spia del regime comunista tedesco della ex DDR.
Tornando alle cose belle di Budapest vorrei riparlare delle terme. Ci sono due molto belle e storiche, la Szecheny...che si trova nella parte settentrionale della città di fronte alla gigantesca piazza dell'eroe, costruita per festeggiare i 1.000 anni dell'arrivo del popolo magiaro (partito dagli Urali) in Ungheria che oggi è ridotta ad un terzo del suo territorio originale, dato che i rimanenti due terzi appartengono a Polonia, Rep.Ceca, Slovacchia, Romania, Serbia e Croazia, in particolar modo Bratislava, Varazdin, Novi Sad, Cluj Napoca e tante altre città prevalentemente ungheresi.
L'Ungheria perse entrambe le due guerre mondiali e di conseguenza gran parte del suo territorio originale oggi ristretto alla capitale Budapest, il lago Balaton e due altre città di media grandezza come Pecs e Szeged.... mentre per il resto sono solo piccole cittadine nella pusta ungherese.
Budapest è una metropoli da oltre due milioni di abitanti e con una trentina di distretti attraversati da tre linee di metrò di cui la prima fu costruita intorno al 1850, prima in Europa! C'è inoltre una vasta rete di tram che congiungono le varie parti della capitale con una efficiente rete di trasporti che mi ha permesso di visitare tanti posti con un abbonamento di tre giorni comprato due volte per la modica cifra di circa 13 euro.
Budapest in effetti è composta da due città bifronti. Buda che ospita la lunga collina del castello e altre due colline, la Gellert che ospita l'albergo lussuoso e le terme Gellert ed un'altra che ospita la statua della libertà, una donna che sostiene una foglia orizzontale e la Cittadella, un forte antico mai usato ed il quartiere di Malastrana sotto il castello, ma anche altre colline residenziali che ospitano una vecchia ferrovia con un piccolo treno storico che la percorre e conduce ad una torre panoramica ed ad un altro trenino amministrato dai giovani pionieri di 10-14 anni e che conduce in una foresta vicina.
Invece Pest dall'altra parte è molto più grande e importante ed ospita il grande centro storico.
Il castello è un palazzone che oggi ospita la Galleria Nazionale che non ho visitato, limitandomi a fotografarlo dall'esterno, a notare la statua del grande condottiero militare il Principe Eugenio di Savoia, le rovine di epoca romana di Acquinqum, la bella chiesa gotica di San Mattia col tetto colorato e la statua di San Stefano, il primo re ungherese che si affaccia agli eleganti bastioni bianchi e neogotici dai quali si gode il bel panorama cittadino col Danubio nella sua lunghezza attraversato da vari ponti di cui il più famoso è quello con le catene di ferro intestato al solito Szecheny, un personaggio storico e politico di statura cui sono dedicate anche le terme più grandi e spettacolari con una enorme piscina all'aperto con acqua termale calda ed altre due piscine ancora più calde alle estremità dove i locali e turisti stanno a mollo. Nei sotterranei vi sono le saune che non ho visitato perchè troppo preso a rinfrescarmi ed a fare lunghe nuotate.
Il Gellert è un grande albergo di lusso con annesso stabilimento spa, più piccolo come piscina esterna della Szecheny, ma comprende anche una bellissima piscina interna che sembra un tempio greco. Vi è poi un grande hamam turco con bacino acqueo e cupola altissima che fa filtrare deboli luci colorate da fessure del tetto mentre i bagnanti si dividono fra il relax a mollo nelle acque calde alternando la visita alle saune caldissime, vestiti da un lenzuolino che nasconde i genitali ma che lascia scoperte le chiappe.
Quando si siedono per protezione igienica girano il lenzuolino verso le posteriora e si scoprono i genitali con effetto buffo. Il martedì è dedicato alle donne, mentre gli altri giorni agli uomini, tranne la sera e la notte quando la visita è permessa ad entrambi i sessi.
Mi chiedo se anche in quelle occasioni gli uomini indossano il lenzuolino e cosa indossano le donne, boh! Ma credo che gli ungheresi non abbiano molti problemi di vergogna e privacy come da noi.
Ho poi visitato l'Hamam turco Rudas sempre a Buda sotto il castello che praticamente consiste di due Hamam simili a quello del Gellert anche se più antico. Ne hanno costruito vicino un altro nuovo con lo stesso nome che ho tralasciato mentre ho provato un altro stabilimento termale più periferico non lontano dal Danubio, frequentato soprattutto da persone anziane che ospita anche un ospedale e reparti di fisioterapia, un terrazzo solario enorme e varie piscine dentro i cortili di alti palazzi. Questo stabilimento non mi è piaciuto molto ma vi ho passato ugualmente una mezza giornata alternando le piscine fresche con il solario terrazzo ed una piccola sauna a vapore.
Inoltre c'è un gioco con le acque nel senso che alla Szecheny in una piscina circolare l'acqua viene mossa da una struttura tecnica che permette di farsi trasportare dalla corrente e girare in senso circolatorio mentre alla Gellert vengono create delle onde che fanno giocare gli ospiti come i bambini al mare.
Partendo dal largo viale Andrassy si arriva alla vasta piazza dell'eroe costruita per festeggiare i 1.000 anni nel 1896 della conquista ungherese dell'altipiano magiaro, partendo dagli Urali.
Vi è un'alta colonna, una tomba importante ed un colonnato circolare che ospita bassorilievi e le statue dei più importanti re ungheresi che si trovano anche alla base della colonna.
Ai lati della piazza due grandi musei, un bacino artificiale in restauro, le terme Szecheny, lo zoo ed un complesso di chiese, musei ed il castello Vajdahunyad ai bordi del parco cittadino.
Ma Budapest non è solo terme, ci sono tanti bei palazzi, piazze, parchi, chiese e musei . In particolare di fronte all'enorme piazza dell'eroe accanto ad un enorme lago artificiale in fase di restauro si può ammirare un complesso spettacolare costituito da una chiesa, un grande museo che sembra un castello intitolato ….............
Vicini altri due musei pinacoteche molto importanti che però ho tralasciato, come pure il museo nazionale in centro data la scorpacciata di musei che mi ero fatto a Vienna e Praga e che poi riprenderò alla grande a Zagabria dove ne visiterò ben 5.
A Budapest ho alloggiato in un simpatico ostello centrale a pochi passi dal ponte Elizabeth, quello bianco che conduce a Buda verso il castello.
Nei pressi la fermata Astoria del metrò, la via dello shopping Vaci Utca che ospita negozi eleganti, bar e ristoranti che di notte diventano il ritrovo di uomini in cerca di emozioni....erotiche dato che vi circolano prostitute e si trovano locali di strip tease e club notturni.
Di giorno e la sera gli ungheresi amano affollare i tanti bar e ristoranti nelle vastissime aree pedonali del centro e lungo il Danubio attraversato da battelli turistici che fungono anche da ristorante.
In mezzo al Danubio vi è la grande isola Margaret di 2,5 km di lunghezza che ospita il famoso festival Sziget che in estate attira migliaia di giovani in provenienza da tutta Europa.
In passato fu un'isola infestata da topi e durante la dominazione turca divenne la sede dell'harem ed in seguito un'area ricreazionale.
Vi sono tanti palazzi istituzionali dalle strutture eleganti e impressionanti come il Palazzo del Parlamento che si trova lungo il Danubio che per la sua architettura gotica ricorda il Parlamento inglese o il Duomo di Milano. Subito dietro il bellissimo palazzo del Museo Etnografico e nei pressi altri palazzi ministeriali, naturalmente la bella basilica di Santo Stefano ed il viale Andrassy lunghissimo che conduce alla piazza dell'eroe e che ospita la Casa del Terrore, il Teatro dell'Opera, e due piazze all'intersezione con altre vie perpendicolari.
Budapest è una via di mezzo tra Praga e Vienna. Della prima ha in comune la bellezza dei palazzi, la collina col castello ed il fiume centrale, della seconda l'aspetto di capitale imperiale con la grandiosità e la spettacolarità istituzionale degli edifici pubblici.
Dobbiamo ricordare che Budapest fu la capitale di un grande regno ungherese molto vasto prima e poi fece parte dell'impero austro-ungarico con pari dignità a partire dal 1870 circa con l'aiuto dell'imperatrice Sissi, dopo la rivoluzione ungherese del 1848 quando gli ungheresi si sollevarono contro la dominazione austriaca.
Budapest è sede di una importantissima università intestata a Mattia Corvino, il grande monarca ungherese del 1500, nativo di Cluj Napoca, la città ora romena che ospita la sua casa natale.
Vi sono vari palazzi sparsi per il centro e soprattutto lungo il fiume che ospitano varie facoltà.
Ho avuto occasione di incontrare due simpatici studenti universitari coi quali ho scambiato una interessante conversazione sulla situazione politica ed economica del paese, ma anche sulle vicende storiche legate agli Asburgo.
Ne è venuto fuori un quadro un po' triste in quanto oggi l'Ungheria ha un tenore di vita più basso di quello ceco e slovacco mentre in passato era il contrario.
La colpa sarebbe dovuta alla pessima classe dirigente politica che si è succeduta dopo la caduta del regime comunista.
Non sono stati capaci di attirare molte aziende straniere, soprattutto tedesche come le altre due repubbliche favorite anche dalla maggiore vicinanza alla vicina e potente Germania.
In ostello un simpatico ragazzo ci ha fatto cucinare il goulasch che gli ungheresi mangiano come minestra piuttosto piccante con paprika e spezzatino di carne mista di manzo e maiale e l'aggiunta di cumino ed una pasta semplice e tenera preparata in casa con uovo e farina.
Eravamo un gruppo misto composto da brasiliani, francesi, giapponesi ed il sottoscritto che si è divertito nella preparazione e nell'assaggio.
Poi l'ho provata in un ristorantino all'aperto in centro e mi è piaciuta così tanto che ho chiesto una seconda porzione tranne ad avere il giorno dopo qualche bruciore in punti inconfessabili.
Stranamente la birra ungherese costa il doppio rispetto a quella ceca e slovacca mentre per il resto i prezzi sono inferiori. Probabilmente è una questione di tasse sugli alcolici.
Avrei voluto visitare il lago Balaton e la città di Pecs e poi da lì passare ad Osjek in Croazia per proseguire a Zagabria, ultima tappa del mio viaggio.
In circa tre ore si può raggiungere via treno o autobus il lago Balaton, ma poi se ne mettono sei per raggiungere Pecs e non si capisce come si possa arrivare in Croazia, nonostante i tanti tentativi di informarmi anche su internet.
E' incredibile ma parecchi di questi stati piccoli dell'Europa centrale sono come isole ed i collegamenti interstatali sono difficoltosi e lenti.
Così ho deciso di prendere il treno direttamente per Zagabria anche se strada facendo ho scoperto che passa proprio per il Balaton dove avrei potuto fermarmi per una breve sosta a Tihany nella bella penisola che entra nel lago e che ospita una cittadina molto carina con belle spiagge. Peccato!

Sesta parte: ZAGABRIA

io sono italiano di cultura e lingua, ma croato di razza in quanto i miei genitori erano istriani di Pinguente-Buzet, italianizzati al tempo del regime fascista di Mussolini.
Sono uno dei pochi della mia famiglia che riconosce questa origine mentre le mie sorelle, i miei nipoti si considerano italiani al 100%, dimenticando le proprie origini. Mia figlia comincia a capirlo solo adesso dopo una vacanza trascorsa proprio a Budapest dove ha assistito al grande festival rock sull'isola di Szeged. Ha incontrato croati che le hanno fatto notare che il suo cognome era croato e poi mi ha tempestato di domande al suo ritorno che io sono stato felice di esaudire.
Negli ultimi anni dopo il mio viaggio balcanico e la visita a parenti istriani, ho cercato di studiare la lingua serbo croata che avevo nelle orecchie da piccolo perchè i miei genitori parlavano a volte un dialetto istriano croato anche se a noi figli hanno insegnato solo la lingua italiana.
Pertanto non ho avuto difficoltà a impadronirmi di questa lingua che adesso capisco al 30% e nella quale riesco ad esprimermi per le cose essenziali. Mi è stata utile anche in Polonia, Rep.Ceca, Slovacchia, Slovenia, Serbia, Bosnia -Erzegovina, Kosovo, Macedonia e Bulgaria in quanto in tutti questi paesi si parlano lingue slave che differiscono come le lingue di origine latina.
Avendo vissuto a Trieste per quasi 40 anni ero abituato a trascorrere le vacanze estive ma anche molti week-end lungo la costa istriana della Croazia che ne occupa oltre l'80% (solo la costa settentrionale appartiene alla Slovenia come la mia città natale che è Capodistria, oggi Koper il porto principale del paese).
Da giovane feci anche parecchie vacanze in Dalmazia, nelle sue belle isole e due volte arrivai fino all'Albania. L'anno scorso vi ritornai per completare la mia conoscenza con la visita delle isole del sud come Curzola e Mljet e poi il Montenegro e addirittura l'Albania.
Però mancava all'appello l'interno della Croazia e soprattutto la capitale Zagabria .
Questa volta ho colmato questa lacuna ed ho potuto visitare la bella capitale per ben 4 giorni, uno più del previsto a causa di un imprevisto incredibile che mi è successo in fase di partenza all'aeroporto di Zagabria quando scoprii che il volo acquistato su internet con Airone per la tratta Zagabria – Milano non esisteva. In pratica sono stato truffato da questa compagnia che sapevo essersi fusa con Alitalia ma che pensavo avesse conservato qualche volo come quello che continua a vendere su internet sul proprio sito, rilasciando i relativi biglietti aerei con tanto di orario, nume di volo e addebitando la carta di credito.
La truffa mi è costata 47 euro che cercherò di recuperare perchè non gliela faccio passare liscia, se non altro per il disagio che ho avuto quando cercando un volo alternativo mi sono sentito sparare la cifra di 350 euro per un volo via Vienna.
Naturalmente ho rinunciato, sono tornato a Zagabria, ho lasciato le valigie in deposito alla stazione ferroviaria ed ho prenotato un treno notturno con cuccetta che mi è costato solo 70 euro e che mi ha fatto arrivare a Venezia-Mestre alle 7 del mattino, partito a mezzanotte da Zagabria. Ho poi proseguito con un treno intercity per Milano dove sono arrivato alle 9.30
Ma veniamo alla mia visita zagabrese.

ZAGABRIA è una bella città di circa 700 mila abitanti.
Vi sono arrivato tardi a mezzanotte circa e per fortuna avevo l'indirizzo di un ostello vicino alla stazione che ho raggiunto in dieci minuti a piedi. Trattasi del Down Town Hostel, una struttura spartana con letto in camerata a 6 letti per 20 euro a notte, ma molto comodo per la posizione centrale a pochi passi dalla piazza principale e da tutti i punti di interesse.
La nuova Zagabria si trova al di là del fiume Sava, ma non è molto interessante; me ne sono reso conto negli ultimi giorni quando ho cercato di raggiungerla, ma ho desistito subito perchè è costituita da palazzi moderni lasciati piuttosto andare e risalenti al regime comunista di Tito.
Fortunatamente vi sono ampi spazi verdi che mitigano la tristezza di un'architettura noiosa di quartieri dormitorio. Solo nell'ultimo giorno ho preso il tram, uno dei tanti che costituiscono l'eccezionale rete di trasporto basata quasi unicamente su tram azzurri che compongono una rete simile a quella del metrò di città maggiori, solo che si svolge in superficie e per questo è più piacevole anche se leggermente più lenta.
Presi quel tram per trascorrere l'ultimo giorno, una domenica, al lago JURAN un piacevole bacino artificiale che ha ospitato anche le Universiadi in quanto possiede impianti moderni per le gare di canottaggio oltre a varie spiagge e tanto verde intorno. Le acque sono fresche e pulite e vi sono vari punti ristoro, piste ciclabili, boschi, tre isole di cui una collegata con un ponte ed ho potuto anche assistere ad una marcia commemorativa in onore di Terry Fox, un atleta canadese che aveva cercato di attraversare le due sponde del continente nord-americano per sensibilizzare la gente sul problema della sua malattia, il cancro, che lo portò via prima della fine della marcia.
Per la cronaca rientrando da quella bella giornata trascorsa al lago mi fermai presso un altro parco cittadino con laghetto artificiale dove era in corso la festa della birra, una specie di Oktoberfest locale con tanti capannoni, ognuno in rappresentanza di varie regioni della Croazia con le varie specialità culinarie ed i vini. Mi sono fermato a quello della Slavonia perchè aveva un complessino folklorico che eseguiva un'ottima musica allegra balcanica che mi ricordava certe sagre paesane cui avevo assistito durante la mia infanzia in Istria.
Passai l'ultimo giorno visitando ben quattro musei dopo aver riattraversato il centro storico dal parco cittadino col suo chiostro musicale e le coppie che ballano il tango argentino, la piazza Jelav......... con la statua equestre del personaggio storico prima defenestrato e poi riabilitato, la vicina bella cattedrale con le sue mura antiche vicine ed un torrione, la piazza del mercato con le sue allegre bancherelle, un'altra bella chiesa con un bel campanile con la cima verde-oro, le stradine pedonali con tanti bar affollati soprattutto la sera quando i zagrebesi arrivano da tutta la città per godersi la pace di questa parte antica e rilassante ai piedi della collina che si sale lungo una scalinata oppure prendendo la più breve trenovia che in 64 secondi collega la parte bassa cittadina alla sommità che ospita la bella chiesa col tetto colorato con gli stemmi di Zagabria e della Croazia, il palazzo del governo, il Parlamento e tanti musei oltre ad una torre antica dalla quale da secoli un cannone spara a mezzogiorno accanto ad un'area romantica denominato Strossmartre, un nome che che mescola la Montmartre parigina con Strossmayer il vescovo mecenate dell'800 che tanto fece per la capitale croata, per esempio la costruzione dell'importante museo che porta il suo nome e che ospita un'importante pinacoteca prevalentemente di quadri a carattere religioso e dipinti soprattutto da artisti italiani minori con qualche pregevole eccezione legata ad opere di artisti maggiori.
Sulla collina vi è anche una porta antica con una immagine protetta di una Madonna che miracolosamente si salvò da un incendio che nell'800 distrusse la città e che è meta di culto e pellegrinaggio dei cattolicissimi croati.
L'ultimo giorno visitai sulla collina due musei molto interessanti: quello dell'arte naif, una ricca collezione dei maggiori artisti croati, maestri di questo stile legati ai grandi Generalic e …......... con circa 80 quadri uno più bello dell'altro e poi il museo del grande genio croato, lo scultore Mestrovic vissuto all'inizio del secolo scorso e morto negli USA.
Nella sua bella casa che lo ospitò per lunghi anni è ricavato il ricco museo che raccoglie molte sculture impressionanti e pregevoli. Sono statue soprattutto in bronzo nero, ma anche di marmo bianco e di legno con rappresentazioni di donne in atteggiamenti erotici e persone in sofferenza.
Un altro museo che avevo visitato nei giorni precedenti è il MIMARA, una collezione ricca di circa 4.000 pezzi fra quadri, statue, porcellane, tappeti e tutto quanto di bello un ricco croato emigrato negli USA dopo aver fatto fortuna, aveva comprato in giro per il mondo e riportato in patria prima della morte, donando la preziosa collezione alla sua città natale che dopo varie peripezie è riuscita a trovare una degna sede in un palazzo molto bello e grande che ospita ad alto livello una ricchissima raccolta di opere artistiche degne di visita e apprezzamento.
Zagabria è una città rilassante in cui si respira un'aria buona per niente inquinata dal poco traffico eliminato da gran parte della città che usa i suoi splendidi tram non rumorosi e non inquinanti.
Vi sono grandi parchi cittadini molto curati, quello di fronte alla stazione ferroviaria soprattutto, ma anche ampi spazi verdi a nord con la montagna vicina di...........che porta aria fresca alla città vicina e la parte sud moderna di cui ho parlato prima.
Che dire alla fine se non che Zagabria è stata la degna meta finale di un bel viaggio durato tre settimane che mi ha permesso di completare la mia conoscenza dell'Europa centrale, visitando ben sei stati, sei capitali ed altre 14 città molto belle e interessanti.
Ho speso circa 1.500 euro inclusi i regali ed i trasporti.








































































































































































































































































































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