25.7.11

POLONIA - settima parte - DANZICA, Gdynia e Sopot






























Lasciata Varsavia raggiungo in treno lentissimo la bella città portuale di DANZICA sul Mar Baltico che costituisce con le vicine Gdynia e Sopot, Tricity, una conurbazione con circa un milione di abitanti.
Danzica è il principale porto del paese, assieme a Gdynia e divenne celebre nel 1939 quando le truppe tedesche la occuparono dando inizio alla seconda guerra mondiale.
In effetti Danzica era abitata prevalentemente da tedeschi, al 65% che successivamente lasciarono la città in modo drammatico, molti di loro persero la vita sotto i bombardamenti ed in mare cercando di raggiungere la madrepatria.
Danzica tornò agli onori della cronaca nel 1970 quando le locali dimostrazioni portarono alle dimissioni del leader comunista Gomulka e nel 1980 quando nacque il sindacato Solidarnosc di Lech Walensa, un operaio dei locali cantieri che dopo la caduta del muro di Berlino del 1989 divenne presidente della Polonia.
Ho visitato il sito dei cantieri oramai in chiusura, il suo portone con le scritte che inneggiano a Solidarnosch, la foto del papa polacco e della Madonna Nera di Chestochowa e l'adiacente altissimo monumento agli operai caduti sul lavoro e nelle dimostrazioni politiche.
Danzica è una bellissima città sulla foce del Fiume Motlawa, una derivazione nel delta della Vistola, il lungo fiume che attraversa la Polonia per oltre 1.000 km, con un centro storico molto interessante, ricco di palazzi d'epoca, torri, mura antiche, mulini, musei, una via centrale pedonale con porte antiche, belle chiese, una preziosa fontana del Nettuno e poi lungo la Motlawa battelli turistici e velieri antichi di legno che compiono l'attraversata del canale fiume lungo le cui rive si trovano gli insediamenti del porto, enormi gru, centri di rimessaggio e cantieri navali, industrie e alla fine Westerplatte, la penisola verde che nell'800 fu una nota località balneare e sede di hotel di lusso e spa e successivamente un deposito di armi polacco, in odio alla popolazione tedesca della città che ne reclamava la soppressione che avvenne col famoso attacco dell' incrociatore Schleswig Holstein del 1°settembre del 1939 ricordato dai resti di una casematta bunker semidistrutta, un monumento bianco e cartelli biligui che raccontano la sua storia interessante all'interno di una zona verde.
La parte del fiume vicina al centro presenta una bella passeggiata contornata da preziosi palazzi con facciate impressionanti e tanti bar e ristoranti dove si fermano i turisti di passaggio dopo aver visitato le vie pedonali del centro storico.

GDYNIA invece è una città moderna con un grande porto, tre moli di cui uno riservato a imbarcazioni turistiche, un altissimo grattacielo dalle forme architettoniche moderne, ma per il resto non è interessante a parte la presenza durante la mia visita dell'Opener Festival di Heineken che richiamò circa 70.000 giovani da tutta Europa per le esibizioni tra l'altro dei Coldplay, Prince e the Stroke.

Invece SOPOT a metà strada fra Danzica e Gdynia è decisamente meglio dato che è una prestigiosa località balneare con una bella e ventosa spiaggia, prestigiosi alberghi di inizio '900, spa, lussuose ville ed una passeggiata centrale pedonale che attira migliaia di visitatori, bagnanti e turisti che l'assediano nei week-end in arrivo soprattutto dalle due maggiori città vicine collegate a Sopot da una linea metro-treno.

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