9.2.12

Kuching ed il Sarawak

Kuching che significa gatto e che a questi felini ha dedicato vari monumenti e perfino un museo, è una bella città di quasi mezzo milione di abitanti, come Kota Kinabalu molto bella la passeggiata lungo il fiume omonimo con una zona moderna di enormi grattacieli soprattutto sede di grandi alberghi come il Majestic e l'Hilton, la Chinatown fatta di casette piccole e portici con tanti negozietti, Jalan India con una strada pedonale che allinea vari negozi di abbigliamento ed infine la parte coloniale con edifici bianchi di fino Ottocento, come il palazzo del tribunale, la torre quadrata e la torre circolare, l'Astana cioè una serie di tre ville ed il forte Margherita dall'altra parte del fiume non lontano dall'imponente palazzo del Parlamento del Sarawak, una struttura megagalattica che sovrasta il centro cittadino con la sua mole imponente e la sua architettura molto particolare che ricorda più un tempio che un edificio istituzionale vi sono poi due bei templi taoisti cinesi, una moschea sulla collina attorniata da un cimetero ed un bel bar ristorante sul lungo fiume che porta il nome della famiglia Brooke, i maharajà bianchi inglesi che governarono il Sarawak per quasi un secolo fino alla fine della seconda guerra mondiale quando la corona venne ceduta all'Inghilterra che poi concesse l'indipendenza e lo stato entrò a far parte della federazione malese. Dopo la visita della città sono andato ieri verso mezzogiorno alla riserva naturale Semenggoh raggiunta con bus locale a quaranta minuti dal centro. Purtroppo i 24 orang utan che sono ospitati non si sono fatti vedere mentre i guardiani avevano preparato loro una distribuzione di frutta che integra il cibo che si procurano da soli nella riserva In mattinata Giancarlo era stato più fortunato e ne aveva visto ben otto. Incredibile questo veneto sessantenne che ha girato il mondo in lungo e largo ed ha partecipato da ventanni a questa parte a tutte le più importanti maratone nei quattro angoli del pianeta e perfino una marcia di ben 100 km, oltre a corse nel deserto ed altre gare fuori dal comune. Oggi sono partito presto alle sette e con Giancarlo abbiamo preso il pullman che in un'ora scarsa ci ha portato all'imbarcadero di un fiume dove abbiamo preso una barca con una giovane coppia svizzera di Basilea ed abbiamo raggiunto il parco nazionale Bako, uno dei più antichi e interessanti del paese dove abbiamo fatto trekking per tutto il giorno, camminando lungo vari sentieri e pontili, vedendo tanti cinghiali e parecchie scimmie arrampicate soprattutto sulle mangrovie morte lungo la costa. Abbiamo raggiunto una bella spiaggia, ma abbiamo evitato il bagno perchè in zona vi sono parecchi coccodrilli e pertanto è meglio evitare il loro incontro. E'stata una bella giornata anche se il tempo era piuttosto grigio, faceva parecchio caldo e poi è venuto giù un acquazzone ma abbiamo potuto ripararci sotto una tettoia del parco prima di rientrare in città in serata.

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