11.1.12

L'isola di Bohol

Sono arrivato alle 9.30 del mattino dopo due ore di barca veloce da Dumaguete, sorbendomi molto distrattamente un film della Disney con tre scoiattolini animati. un tipo di film che proprio non sopporto. Poi ho navigato un'ora con le mie due trolley in cerca di un albergo ed erano tutti piuttosto cari, insomma oltre i 15 euro quando finalmente ho trovato una stanza con aria condizionata, tv, connessione internet, bagno privato al Nisa Travellers Hotel in pieno centro e dentro una grande e bella casa coloniale. La ragazza della reception ha fatto la furbetta e mi ha affibbiato la camera con aria condizionata mentre quella con fan costava meno della metà ma al momento erano esaurite. Bastava che aspettassi un po'che si liberasse qualcuna per il check out, ma queste cose vengono in mente sempre dopo. Così mi sono rassegnato e dopo una doccia sono partito all'avventura ed è stato molto bello con rientro serale alle 17 dopo aver visitato in ordine: - il ristorante galleggiante a Loboc, una bella cittadina a circa un'ora di bus da Tagbilaran che percorre un bel tratto di fiume dalle acque verdi e con bella vegetazione ai lati, perfino delle piccole cascatelle d'acqua alla fine. Nel prezzo di 400 pesos , ossia 6,6 euro è compreso un buon pranzo a base di gamberetti, pollo impanato, varie verdure e tanti dolci e frutta locali. C'era perfino un'orchestrina con un bravo cantante che interpretava canzoni degli anni '70 e durante il tragitto la barca si è fermata accanto ad un pontile che ospitava un gruppo di filippini che si esibiva in canti e danze. Ho fatto amicizia con una simpatica coppia di coreani di Seoul, Luiz e Dumu che erano seduti al mio tavolo e che come al solito erano meravigliati del fatto che viaggiassi da solo, cosa inaudita per gli asiatici che non sanno cosa sia la libertà! Ho poi ripreso il bus in direzione di Carmen e sono sceso un po'prima all'incrocio con la strada che porta alle famose Chocolate Hills, insomma un gruppo di colline panettone in mezzo al verde. Una di queste è stata tagliata parzialmente da una strada che si arrampica alla vetta da cui si vede il panorama sottostante per la gioia dei fanatici di foto. Sono stato l'unico a salire a piedi per il chilometro che porta in cima e perfino dal parcheggio i pigrissimi filippini facevano fatica a salire la scalinata finale, abituati come sono a spostarsi sempre con i taxi di ogni tipo. Ho poi ripreso il bus per tornare a Tagbilaran, ma mi sono fermato un po'prima per visitare la famosa chiesa di Buoclayan una delle più antiche del paese, abbastanza suggestiva per l'atmosfera del passato, il bel altare, alcune statue di santi ed i fedeli in preghiera. Sull'autobus ho conosciuto uno studente che mi ha raccontato circa gli stipendi di sua sorella insegnante (300 euro al mese e del fratello vigilante 200 euro mentre una casa decente costa circa 30.000 euro, le famiglie filippine hanno in media 7-8 figli!) Prima di rientrare in albergo ho visitato il centro cittadino di Tagbilaran con la sua bella piazza centrale con un parco, una chiesa interessante piena di fedeli alle 5 di sera ed un bel palazzo della provincia.

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