31.1.12

Ultimo giorno a Manila, nel caos del traffico cittadino

ieri mattina sono andato a visitare la chiesa del Nazareno nero di Qiapo, un rione di Manila che si trova adiacente a China town. E' la chiesa più venerata a Manila, ma per me niente di particolare, c'era l'immagine venerata in un angolo e la chiesa affollata di fedeli dato che stavano celebrando la messa. Ho poi camminato per Qiapo incontrando soprattutto bancarelle che vendevano immagini e statue religiose e poi sono entrato in China town in cerca di qualche tempio buddista, ma il paio che mi hanno indicato era chiuso e dentro edifici moderni per niente interessanti. Ho quindi preso una jeepney per arrivare al Mall of Asia, il grande shopping center di cui i filippini vanno matti. Sono rimasto imbottigliato in un grande ingorgo di traffico e sono arrivato a destinazione dopo quasi due ore. La zona è elegante e moderna con bei edifici e viali alberati lungo il mare. Il Mall of Asia è basso, di due soli piani, ma molto esteso, con tantissimi negozi, bar e ristoranti, anche l'italiano Italianni's, sale cinematografiche e una grande pista di pattinaggio sul ghiaccio. Ripresa una jeepney sono rimasto di nuovo bloccato nel traffico micidiale di Manila. Avrei dovuto prendere invece la LRT o MRT, cioè le linee ferroviarie sospese che evitano il traffico stradale. Dopo un'ora di strazio e faceva anche molto caldo, ho chiesto al driver della jeepney se nei pressi ci fosse una piscina e fortunatamente c'era in zona Pasay City. Una piscina enorme, coperta ma che lateralmente fa entrare l'aria. C'erano soprattutto ragazzini che si divertivano a tuffarsi e a giocare con l'acqua. Ho passato un paio d'ore e poi mi sono sdraiato su una panchina a sonnecchiare ed ho sentito delle punturine cui non ho fatto caso. Stanotte ho avuto un sonno agitato, avevo prurito per tutto il corpo e come se non bastasse c'era un neonato che piangeva continuamente. Nel dopopiscina ho visto gli allievi di una scuola di marina ed ho parlato con un gruppo di loro. Il loro corso dura ben 4 anni e poi prendono il diploma e si imbarcano. Infatti le navi del pianeta intero sono piene di marinai filippini. Erano tutti ventenni e non percepiscono alcun stipendio, ma sono loro che devono pagare la scuola, incredibile! Poi ho parlato con un gruppo di studenti di una scuola superiore che mi hanno raccontato cose interessanti, tipo che lo stipendio a Manila è doppio rispetto al resto del paese, 7 euro al giorno! Ho cercato di consolarli e dir loro che la più grande ricchezza è la salute e la gioventù, non i soldi e che se vogliono possono raggiungere nella loro vita qualsiasi obiettivo come Bill Clinton che divenne presidente degli Stati Uniti nonostante provenisse da una famiglia disagiata. E se il loro paese è corrotto, e lo è parecchio, devono cercare di cambiarlo e se proprio non ci riescono, è meglio cambiar paese piuttosto di buttare la propria vita in un posto dove si hanno scarse possibilità di lavoro e di realizzazione. Mi pareva di averli convinti, loro erano curiosi della mia impressione sul loro paese che è stata positiva e questo li ha riempiti di soddisfazione. Abbiamo parlato anche del loro eroe Rizal, volevano capire se lo conoscessi e parlando del medesimo alla fine è venuto fuori che quasi quasi ne sapevo più io, date le recenti visite ai siti che Manila gli ha dedicato. Stamattina parto verso Clark, a nord di Manila, a circa due ore di pullman dove prenderò il mio volo per Kota Kinabalu, la capitale della provincia del Sabah, in Borneo Malesia e decisamente mi spiace lasciare le Filippine, ma oramai ho visto quasi tutto quello che di interessante offre questo paese ed ora è il momento di altri stimoli e visioni.

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