7.2.06

BIRMANIA

Ciao
l'altr'anno in autunno ho fatto un bel viaggio di tre settimane in Birmania interrompendo finalmente la cubanite.
Era un paese che mi incuriosiva ed attirava perchè ne avevo sentito parlar bene da un sacco di tempo.
L'aspettativa non fu delusa.
Arrivai a Bangkok e presi il visto nella ambasciata birmana in giornata.
Comprai un buon volo AR con Bankok Airways per circa 180 dollari arrivando a Yangon, la capitale birmana, una metropoli affollata con alcuni grattacieli, commercio di prodotti cinesi e alimenti locali su tutti i marciapiedi, una Chinatown incasinata, un bel lago, un mercato coperto con gemme ed oro falso in vendita per gli ingenui e sopratutto due splendidi templi:
la vecchia Sule Pagoda in centro ed il complesso della Shwedagon Pagoda in periferia che a mio parere è uno dei templi buddisti più belli al mondo.
Rimasi incantato a girare all'interno della Sule Pagoda, vedendo la gente pregare ed offire fiori, accendere fuochi votivi e ammirare la bellezza delle statue ed altari.
Mi fermai a parlare per un paio d'ore di buddismo e cattolicesimo con un ex monaco presente.
Questi si offersi poi di farmi da guida nella città.
Accettai di buon grado anche perchè il ragazzo era simpatico e parlava un buon inglese, cosa molto difficile da incontrare.
Così visitammo China Town, una serie di templi antichi con gli enormi Budda sdraiati ed in piedi, un parco cittadino, il mercato coperto ed il suo monastero, presentandomi il monaco capo con tanto di telefonino.
Gli offrii pranzo e cena e mangiai piatti tipici birmani, una cucina molto semplice , non all'altezza della tailandese, nè della cinese ma in compenso non speziata, a base di riso, verdure, pezzi di carne o pesce e minestre.
Cenammo in un locale birreria dove sul palco si esibivano delle bellezze locali che cantavano dal vivo pezzi di musica moderna birmana.
Viaggiai prima in taxi e poi volli provare gli affollatissimi bus.
La Shwedagon Pagoda mi lascò a bocca aperta. E' tutta una serie coloratissima di templi di varia fattura e stile sopra una collina spettacolare che si raggiunge salendo una scalinata coperta attorniata da negozi e venditori di fiori.
Non ho parole per descrivere la bellezza del tempio.
Dormivo in una bella guesthouse in centro spendendo circa 10 dollari per notte.
Dopo un paio di giorni prendevo un pulman verso le 17.00 per arrivare la mattina successiva all'alba nella cittadina di Calaw, stazione di montagna coloniale a circa 800 km a nord.
Il percorso fu piacevole e facile con varie soste per rifocillarsi, facendo amicizia con i compagni di viaggio quasi tutti birmani.
In particolare tre sorelle che di mestiere erano parrucchiere, cantanti e fotografe di matrimoni.
Molto simpatiche e gentili, mi offersero da bere e mangiare loro specialità da viaggio.
Appena arrivato a Calaw trovai subito una guesthouse molto economica e carina in prossimità della fermata del pulman.
Chiesi al ragazzo della reception se si poteva fare un trekking in zona e mi rispose che se volevo potevo iniziarlo subito con la guida che mi avrebbe procurato lui. Accettai pazzamente dopo una notte insonne in viaggio.
Feci una doccia, uscii, visitati il bel mercato comprando un sacco di oggetti antichi ed economici, salii lungo una lunga scalinat per raggiungere il tempio in cima e godere il panorama dell'intero paese e...partii per il trekking con la mia guida, un 35enne simpatico ed un ....portatore per la mia enorme valigia.
Fui sorpreso di questa presenza e protestando cercai di convincere la guida a spedire la valigia con pulmino alla meta finale che era il lago Inle.
Mi rispose che non era possibile e che il ragazzo era pagato per fare quel mestiere e che lo faceva volentieri. Insomma dovetti accettare a malincuore perchè il poveretto mi faceva pena a trascinare una valigia di quasi venti chili per tutta quella strada.
A metà del percorso la guida imbastì un mezzo più pratico e comodo di trasporto infilando la valigia in un pesante bastone di legno e aiutando il portatore nello scomodo trasporto.
In compenso il percorso del trekking fu molto spettacolare.
Attraversammo un bel paesaggio collinare e verde con cambi di fiori gialli, alberi di bambù, paesi di contadini, carri trainati da enormi buoi, bambini vocianti e festosi di ritorno da scuola, donne in costume tradizionale, templi di campagna e feci un ottimo pranzetto preparato dalla mia guida in una casa contadina che ci ospitò.
La mia guida masticava tutto il tempo il betel che è un vizio birmano molto diffuso e alquanto schifoso in quanto hanno tutti la bocca rossa che sembrano vampiri e sputano in terra lasciando macchie rossastre in giro.
Ci sono dei semini che vengono masticati assieme ad una foglia verde ed una specie di poltiglia bianca. La provai per curiosità prima dell'ultima salita della giornata, dopo aver camminato il giorno intero su invito della mia guida.
Riuscii a tenere quella schifezza in bocca per un paio di minuti e mi pare che la salita fu più facile del previsto!
La notte pernottammo nel monastero in cima alla montagna. Un complesso antico ed enorme, suggestivo con gli altari del Budda, la luce soffusa, il vecchio monaco attorniato da mille oggetti ed una vivace scolaresca che guardava la telenovela birmana alla tv accesa per interminabili ore.
C'erano dei giovani monaci che vivevano sul posto ed i ragazzi del vicino villaggio.
Dormii sul pagliericcio ai piedi dell'altare, con pesanti coperte perchè la notte faceva alquanto freddo.
La mattina iniziamo una bella discesa, attraversando un paesaggio bucolico fino ad arrivare ad un imbarcadero dove ci attendeva una lunga barca a motore che ci condusse al villaggio turistico del lago Inle. Trovai una camera in una bella guesthouse, pagai la guida ed il portatore (10 dollari tutto incluso) e iniziai il soggiorno con una buona cena presso un locale gestito da certe assistenti sociali straniere che sovvenzionavano gli aiuti ai bambini locali con i guadagni del ristorante.
Cenai in compagnia di una simpatica tedesca parlando dopo anni nella lingua che avevo appreso per anni alla scuola media e superiore, scoprendo con notevole sorpresa che ero tuttora in grado di ricordarla e parlarla.
La sera stessa conobbi una simpatica coppia spagnola con la quale visitai il giorno successivo il bel lago Inle.
E' un posto affascinante, forse il più bello dell'intero paese.
I pescatori locali usano remare in modo strano, rimanendo in piedi e remando un remo col piede avendo così le mani libere per la pesca.
Ci sono villaggi galleggianti e colture di verdure nell'acqua. Laboratori artigiani di tabacco, di stoffe e vestiti alquanto cari e ricavati dai fusti del papiro colà coltivato.
Fummo molto fortunati ad incappare nell'ultimo giorno della festa religiosa con tanto di sfilata storica e folclorica di lunghissime barche occupate da decine di suonatori, ballerine e cerimonieri tutti vestiti di costumi sgargianti.
Visitammo dei templi antichi molto belli fra i quali uno dove i monaci fanno uno show buffo con dei gatti ammaestrati che saltano dentro i cerchi infuocati .
Mi fermai a parlare una mezzora di buddismo con il capo monaco e visitai le rovine di un sito archeologico imponente in collina con un sacco di altari, statue e tabernacoli.
Inoltre pranzammo in un ristorante terrazza a base di pesce con lo spettacolo della processione storica in barca davanti a noi.
Il giorno successivo partivo a malincuore per Mandalay, la vecchia capitale a nord e ora seconda città del paese, sede di tanti enormi monasteri, di un bel palazzo reale imponente, con lunghe mura circondate da canali d'acqua, la collina di Sagain con il tempio moderno e kitsch perchè coloratissimo, ma con una bella vista e tramonto per turisti.
Girai in compagnia di due ragazzi birmani che avevano un vecchio trabiccolo francese d'epoca in giro per i rioni degli artigiani di statue di budda, i sarti con le belle stoffe e vestiti che comprai a man bassa per regalare a parenti e amici.
Visitai il grande monastero con centinaia di bonzi in fila per l'unico pasto quotidiano, il lungo ponte di tek sul largo fiume, la cittadina reale sull'isola che si percorre a bordo dei carretti in legno coloratissimi e trainati da cavalli, con un enorme palazzo giallo d'epoca con belle pareti scolpite ed una torre in mezzo alla campagna.
Il giorno successivo feci l'escursione a Midun in battello lungo il fiume dove conobbi una tipica coppia inglese di pensionati in giro per il mondo coloniale britannico.
Midun conserva i resti di una enorme pagoda incompiuta con annesso bel tempio antico ed una campana di bronzo appoggiata sul terreno che è considerat la più grande al mondo.
Ci sono un sacco di donne e ragazze che vendono stoffe e vestiti e bambini che offrono venti cartoline a un dollaro.
Avevo i pantaloni lunghi e faceva un caldo opprimente. Comprai un pareo e mi vestii alla loro maniera. In Birmania tutti gli uomini portano il comodo e fresco pareo al posto dei caldi pantaloni ed io mi adeguai con loro e mia soddisfazione. Mi feci anche spalmare in viso la strana crema bianca ricavata da una polvere a protezione della pelle. Sono tutti bianchi in faccia con questa strana cipria locale che vendono dappertutto e ricavata da bastoni di legno che vengono sfregati contro una pietra liscia.
Completai il soggiorno a Mandalay con una bella escursione a Mamyo o Piulin in camioncino locale strapieno di gente seduta nel cassone in mezzo a quintali di merce, seduti sul tetto, attaccati in piedi alle pareti.
C'erano delle simpatiche e belle studentesse che tornavano al loro paese e con le quali feci amicizia chiaccherando tutto il viaggio.
Il paesaggio era molto bello e verde con tornanti in montagna e arrivo in una bella e fresca città che era stata una località di soggiorno montano, di sollievo dal caldo della sottostante capitale.
Visitai a bordo di un carretto coloratissimo di legno trainato da un mulo il bel parco giardino istituito da un ricco inglese e che raccoglie fiori e piante di una ricchezza e bellezza straordinarie in un percorso mozzafiato e con ristoro finale nella comoda piscina.
Feci amicizia con un gruppo di giovani festosi che mi fecero provare il liquore locale.
Visitai l'affollato mercato, comprai una bella collana d'argento con gemme di giada verde e feci ritorno in taxi collettivo molto più veloce e comodo del pick-up d'andata.
Il giorno dopo partii in battello per il clou del viaggio: la valle di Pagan.
Pagan è in competizione con Angkor Wat in Cambogia come sito archeologico maggiore d'Asia e direi del pianeta intero.
E' una valle che contiene circa 7.000 templi, pagode, di tutte le forme e grandezze dell'epoca quando la città era la capitale del grande impero birmano, ma anche dei secoli successivi e di oggi perchè continuano a costruirvi tuttora.
Nella credenza locale costruire un tempio equivale a farsi perdonare i peccati, pertanto più grandi sono i peccati, più grandi sono i templi.
Ci sono alcuni paragonabili alle nostre enormi cattedrali in uno scenario suggestivo, soprattutto al sorgere del sole o al tramonto, quando centinaia di turisti accorrono dagli alberghi e località vicine per scattare foto e ammirare lo spettacolo sulla valle sacra.
Io la girai in bicicletta a nolo, tanto per non cambiare.
Fu un'ottima scelta perchè a parte qualche problema con la sabbia in cui le ruote affondano, potei girare in libertà con i miei tempi, visitando anche un simpatico paese di contadini ed altri villaggi di artigiani nei dintorni.
A parte la vista generale e quella particolare ai templi maggiori nella valle, ce ne sono alcuni ai margini molto spettacolari.
Ad esempio uno sul fiume e poi il ricchissimo Swezigon, tutto coperto d'oro, imponente e incredibilmente fantastico di notte quando viene illuminato dai riflettori.
Nel villaggio turistico non lontano dalla valle si possono trovare a prezzi molto modici guesthouse per tutte le tasche ed un sacco di ristoranti fra cui molti cinesi, francesi e perfino italiani.
Personalmente passai le mie serate al ristorante presso le rovine di un tempio illuminato, con spettacolo di muppets.
Ci sono molti negozi di artigianato e souvenir in cui fare incetta soprattutto di oggetti scolpiti in legno nella cui specialità i birmani sono dei grandi artisti.
L'ultimo giorno feci un'escursione in pulmino al monte Popa in compagnia di due turiste straniere.
E' un posto sacro, un tempo legato al culto animista ora conserva un bel tempio in cima, raggiungibile lungo una scalinata pittoresca con statue di animali, scimmie dispettose, venditori di cibarie e artigianato che costituiscono un villaggio alla base.
Ci sono i penitenti buddisti che salgono la scalinata portando pietre pesanti su piatti di metallo a bilanciere e dalla cima si gode un ottimo spettacolo.
Passai l'ultima settimana della vacanza nella bella spiaggia di Ngapali Beach, nella costa occidentale che raggiunsi in aereo dato che le strade in quella parte del paese sono orribili e piene di buche.
Il posto è molto bello con lunga spiaggia di sabbia e palme di cocco.
Ci sono rocce affioranti durante la bassa marea ed un grande villaggio di pescatori che rientrano all'alba dopo la notte passata in mare a bordo delle loro lunghe barche di legno.
E' molto interessante assistere a questo ritorno quando il pesce viene scaricato in spiaggia e arrivano le mogli e madri a selezionare il pesce e distenderlo ad essicare o a riempire i barili di plastica che procedono alla vendita fino in Cina.
Inoltre feci una bella escursione in barca con un pescatore locale che mi portò a visitare una bella isola dove feci un bagno eccezionale oltre a perlustrare i fondali con la maschera per osservare i pesci colorati ed i coralli.
Mangiai dell'ottimo pesce preparato presso una povera famiglia con la quale feci amicizia e che andai a trovare anche il giorno successivo.
La guest house nella quale alloggiavo, pagando circa 15 dollari per notte era l'unica abbordabile, perchè il posto è esclusivo e caro. Ci sono alberghi che mediamente fanno pagare 50 dollari al giorno. Riuscii dopo aver insistito parecchio a farmi attribuire un bungalow in seconda fila a quel prezzo.
Ci sono le terrazze in legno sulla spiaggia dove si sta comodamente spaparanzati nei lettini sorseggiando il cocktail o la birra, leggendo, ascoltando musica o semplicemente dormendo e prendendo il sole.
Il posto è molto tranquillo e rilassante, senza discoteche e vita notturna.
Ci sono però dei ristorantini tutti illuminati lungo la strada costiera dove si mangia dell'ottimo pesce, frutta di mare bevendo ogni tipo di cocktail a circa 5 dollari per pasto.
Ho visitato anche la città vicina che ha lo stesso nome dell'aeroporto.
Simpatica, per niente turistica, direi una normale e piacevole città birmana, molto verde, con negozi forniti di ogni ben di Dio, ottimi bar e ristoranti.
Tutto intorno una bella campagna, con campi di riso e palme.
Ripresi l'aereo e tornai nella capitale.
L'ultima sera andai a mangiare nell'enorme ristorante ricavato all'interno di una gigantesca barca alquanto kitsch ma spettacolare.
Cìè un salone enorme all'interno dove si cena a buffet con tutte le specialità della cucina birmana e si assiste ad un bel spettacolo di danze folcloriche, musica birmana e marionette.
Il costo di 10 dollari tutto incluso vale veramente la pena, anche se è molto turistico.
Una volta tanto!
Insomma un bellissimo paese nonostante il regime duro che però da turista non si percepisce affatto. Ho la sensazione che quei tempi sono finiti anche se continua la persecuzione al partito dell'opposizione che aveva vinto le elezioni ed il cui leader è premio nobel per la pace e figlia dell'eroe dell'indipendenza birmana dagli inglesi.
La fortuna della Birmania è la vicinanza con la Cina che li fornisce di ogni prodotto, ma che fa tagliare sembra tutti i boschi di legno pregiato come il tek.
La Birmania produce inoltre le preziose gemme, zaffiri e rubini ed esporta tanto riso.
E' proprio un bel paese, molto verde, economico, facile almeno nelle parti da me visitate.
I più avventurosi si dirigono anche nello stato Shan, un altipiano ricco di foreste e villaggi tribali, abitato da una fiera popolazione di origine cinese, alquanto ribelle e rivoltosa.
La città di Kentung, capitale della provincia, è raggiungibile solo per via aerea, essendo proibita ai turisti la strada ferrata o via bus per la pericolosità legata ai rivoltosi.
Consiglio vivamente la visita di questo paese e per chi avesse problemi di carattere politico e volesse boicottare il governo locale, ricordo che questo andrebbe a impoverire e isolare questa splendida popolazione. Basta boicottare i treni, battelli, hotel e pulman governativi e frequentare quelli privati.
Buon viaggio


















No comments: