2.2.06

SPAGNA E PORTOGALLO

dopo il primo grande viaggio dell'82 negli USA, si scatena la passione per i viaggi e nell'83 verso Pasqua decido di partire con Avventure nel Mondo in Spagna e Portogallo.
Siamo solo una decina di persone, arriviamo in aereo a Madrid , prendiamo le nostre auto a nolo e dopo aver visitato la deludente capitale, con il Museo Prado chiuso per restauro, ci rinfranchiamo gli occhi con la splendida Toledo a sud e Segovia a nord (il capogruppo romano era venuto in questo viaggio solo per fotografare in notturna il bellissimo Alcazar di Segovia-castello arabo).
Quindi proseguiamo in auto attraversando l'Estremadura con le sue colline coperte da alberi da sughero in direzione di Lisbona.
Visitiamo la capitale portoghese bella ma non eccezionale, con il Tago ed i suoi ponti eccezionali, la torre di Belem, il castello Sao Jorge in collina, il monastero Dos Jeronimos con l'architettura manuelina, il rione d'Alfama e il barrio Alto dove beviamo il Porto ascoltando la musica Fado.
Di seguito veniamo sopraffatti dalla bellezza dell'Algarve, la costa meridionale del Portogallo dopo una rocambolesca escursione al capo S.Vicente, estremità meridionale europea con vento di bora nella parte alta, venditori di bellissimi maglioni di lana bianca e con bagno nell'oceano freddo nella piccola spiaggia protetta scendendo per un sentiero scosceso.
Ci godiamo le cittadine bianche in collina con le spiagge ad arco e le barche coloratissime in basso.
Pranziamo e ceniamo a base di pesce ad un costo incredibilmente basso (ricordo il conto di circa 30.000 lire in 9, tutto a base di pesce) ascoltando la triste e suggestiva musica fado.
Poi attraversiamo il confine in direzione Andalusia e veniamo controllati dalla polizia spagnola che ci ispeziona anche le ruote dell'auto e i dentifrici (cercavano la droga!).
Visitiamo Siviglia ed assistiamo ai cortei della "semana santa" ,enormi Madonne in baldacchino portate fuori dalla cattedrale da portatori incapucciati e scalzi.
Vediamo la bella cattedrale con il campanile enorme, il rione bianco e antico con i cortili deliziosi e la gente che balla in strada la sardana.
Assistiamo ad uno spettacolo di flamenco nel locale gitano Los Gallos bevendo la sangria e mangiando la paella.
A Granada visitiamo l'Alambra, con i giardini ed il Patio dei Leoni e la Sierra Morena in vista, veniamo derubati di quanto lasciato in auto nel giro di pochi minuti mentre cercavamo un albergo, con l'albergatore che attribuisce la colpa alla nuova democrazia spagnola troppo tollerante.
("es todo culpa de la democrazia, quando estaba Franco no pasaba nada!").
Infine Cordoba con la mosquita catedral ed il Gaudalquivir.
Ciao

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