13.2.06

TUNISIA












Ciao
il paese che ho visitato di più al di fuori dell'Italia è la Tunisia.
Ci sono stato ben sei volte sempre con viaggi brevi di una settimana.
Il paese africano è a sole due ore di volo da Milano, ottimo per una pausa ,economico, con buoni alberghi, un bel mare e l'interno affascinante ,in quanto è completamento diverso dal nostro paesaggio italico.

Ci sono le dune del deserto, oasi di mare e montagna, un grande lago salato, paesaggi lunari (dove hanno girato tantissimi film fra cui Guerre stelllari)
paesi berberi nelle montagne, possibilità di escursioni in fuori strada nel deserto, insomma una fortuna averlo qui di fronte.


Il primo viaggio è stato ad Hammamet con soggiorno all inclusive in un albergo
villaggio con spiaggia, piscine ed animazione svolta da ragazzi giovani tunisini che parlano ben 5 lingue con perfetto accento, ballano, cantano e fanno un discreto cabaret.

In quell'occasione mi arrabbiai non poco quando andammo in escursione in gruppo.

Visitammo uno stabilimento termale in montagna di cui è ricca Hammamet (da hammam, bagno turco)
e nessuno dei visitatori volle entrare adducendo problemi di igiene (inesistenti):

Visitammo poi un villaggio berbero nel quale ci invitarono a bere il te.
Nessuno lo bevve per i soliti motivi d'igiene, in compenso tutti entrarono nelle tende con le scarpe, nonostante il loro invito a togliersele.

Alla fine i giovani italiani presero in giro con risate sguaiate, la povera danzatrice del ventre, bravissima ma solo un po'attempata e grassa che allietava il nostro pranzo.

Una figuraccia! Mi scusai con la gentile guida tunisima, con il capo villaggio berbero e con il ristorante, giurando di non partecipare più ad escursioni di gruppo con concittadini al seguito.

Hammamet è molto bella, ha un' ottima spiaggia, ma soprattutto il paese è affascinante con le case bianche, il castello, i vicoli con boutiques, ristorantini e bar con vista sul mare.

Ho visto pure la villa di Craxi anche se, con lui ancora vivente, era presidiata da polizia e guardie del corpo.

Il secondo viaggio fu individuale in giro per tutto il paese in corriera ed autostop, Da Tunisi a Tozeur con esclusione del profondo Sud.

Tunisi è una bella città con un grande bazar, un interessante museo (il Bardo) e belle vie con viali alberati.
Con un trenino raggiunsi Sidi Bou Said, una cittadina sul mare veramente deliziosa, sembra di essere n Grecia con le sue case in collina bianche, le porte e le finestre di legno azzurro, fiori e tanti negozi di artigianato. E' un posto molto turistico ma bello.

Visitai inoltre Cartagine che mi deluse alquanto, non c'è molto da vedere a parte qualche imponente rovina, in compenso c'è la casa del Presidente e ci sono le ville di tutta la classe dirigente chiuse con alte mura, sistemi di allarme e vigilanti armati.

La Tunisia, pur essendo lo stato più moderno e occidentale del Nord Africa, è sostanzialmente uno stato di polizia con controlli ed auto di forze dell'ordine dappertutto e l'effige del Presidente in tutti gli angoli.

I tunisini che vogliono espatriare devono aspettare anni e pagare un sacco di soldi solo per avere il passaporto o rivolgersi alle organizzazioni clandestine che li aiutano dietro lauti compensi.

Ci sono molti giovani e tanta disoccupazione.

Da Tunisia andai a Kairouan, città santa, una delle più importanti dell'Islam.
Ci sono delle grandi moschee proibite a noi cattolici , delle grandi cisterne e canali costruite nei secoli passati e niente altro, insomma da evitare.
Io ci andai il giorno in cui finiva il Ramadan, pensando di trovare grandi feste invece niente di niente perchè festeggiano in casa come da noi a Natale.

Visitai quindi El Djem con il suo enorme anfiteatro romano molto più imponente del nostro Colosseo.

Poi iniziai il giro delle oasi di montagna belle ma piccoline.
Bisogna capire che l'acqua per un paese arido come la Tunisia rappresenta sempre un'attrazione anche se per noi non è così sorprendente.

Comunque sono da vedere.
Ebbi un po' di difficoltà per i trasporti, dovendo fare autostop e fortunatamente una coppia francese prima ed un camion tunisino mi diedero dei passaggi.

Con gran faccia tosta fermai il trenino storico, appena partito, che stava partendo per un paese di montagna famoso per le miniere di fosfati.
Nessuno si scompose, mi fecero salire senza problemi e attraversammo una bella zona con canyon e gallerie scavate nella montagna.
Quando arrivammo a destinazione mi distrassi girando per il paese e persi il treno per tornare a valle.

Non c'erano nè alberghi, nè taxi, così...mi feci ospitare a casa di una famiglia che mi accolse ben volentieri, mi preparò un'ottima cena ed ebbi occasione di conoscere tutta la numerosa famiglia patriarcale, il cui padre era un coetaneo che faceva di mestiere il camionista.

Avendo tanti figli da sistemare mi chiese consigli.
Lo pregai di non farli venire in Italia dove sarebbero finiti a fare lavori umili, con difficoltà enormi a trovar casa e con il rischio di finire nel giro della mafia o affini.
Gli consigliai invece di farli studiare, aspettando tempi migliori per il loro paese che prima o dopo dovranno arrivare.

Quindi arrivai a Tozeur, l'oasi più bella e pittoresca, con le sue belle case di mattone rosso scolpito, il suo bel palmeto da attraversare in carrozza a cavallo ed il museo kitsch che comunque contiene costumi e ambientazioni interessanti della Tunisia di un tempo.

L'oasi è a pochi chilometri dall'enorme lago salato di Chott el Jerid, una distesa di acqua e sale, per lo più prosciugato, con una strada rialzata che l'attraversa a metà, coi venditori delle rose del deserto in tutti i colori e con la bella città di Kebili alla fine.

Visitai poi Douz, la cittadina alle porte del deserto dove ci sono tanti cammelli in un enorme piazzale ed alcune dune di sabbia finissima che si raggiungono a piedi o a cammello.

Il posto è molto turistico con i turisti che fanno l'esperienza della cammellata.

Io invece andai nel deserto un giorno intero con due cammelli ed un vecchio cammelliere che parlava solo arabo.
Fu l'esperienza più bella di quel viaggio.
Faceva un freddo boia, nonostante il sole (era febbraio), ma camminando (non mi piacque stare in sella al cammello)potei constatare che il deserto è vivo, si incontrano piccoli animali, cespugli, uccelli e greggi di pecore e capre accompagnati solitamente da simpatici bambini.

La mia guida preparò un ottimo pranzetto col pane squisito, cotto nella sabbia e l'ottimo te che non si fanno mai mancare.

Il viaggio succesvvio fu a Cap Mahdia con mia figlia e sua madre in un albergo villaggio, sempre con piscine, animazione, un bel giardino e la lunghissima spiaggia in fronte.

C'è un grande porto di pescatori con decine di pescherecci.

Andammo in escursione col pulman a Tozeur, Douz, Chott el Jerid, fino a Matmata, la località nel sud con le case sotto terra.
La casa tipica è dentro una grande buca che funge da cortile e tutto intorno ci sono le stanze scavate nel terreno.
Abbiamo pranzato in ristorante ricavato in uno spazio analogo.

Oramai i tunisini locali si costruiscono le case in superficie di cemento ed il tetto di latta.

Quei pochi che vivono nelle vecchie case stanno meglio, caldi d'inverno e freschi d'estate.

Il quarto viaggio fu all'inizio di dicembre in un bel albergo a Monastir, la città natale del vecchio Presidente Bourghiba con il suo enorme palazzo sulla costa ed una bella marina.

A pochi chilometri c'è la grande e bella città di Sousse con la lunga spiaggia ed i grandi alberghi.

Fu piacevole camminare nelle vie interne e nelle piazze, far shopping di artigianato e datteri e passeggiare lungo la bella spiaggia.

Il quinto viaggio ebbe come meta la famosa isola di Djerba.

L'isola è piatta e arida con alberghi enormi dietro le lunghe spiagge ventose.

E' un posto da totale relax in spiaggia, oppure ai bordi delle numerose piscine.

Si può anche cavalcare gli splendidi cavalli arabi lungo la spiaggia o fare escursioni nel profondo Sud.
Infatti colsi l'occasione per visitare la bella Chenini, cittadina berbera in cima ad una montagna, con parte delle case scavate nella roccia come a Matera.

Vi vivono i poveri berberi, gli abitanti originari del Nord Africa che ,con l'arrivo degli arabi oltre alla conversione obbligatoria all'Islam, sono stati costretti a rifugiarsi in questi posti impervi per conservare un certo grado di libertà.

E' quello che succederà a noi italiani se continueremo a farci invadere dagli arabi.
E' meglio prenotarsi i più bei posti sugli Appennini o le Alpi.

Visitai inoltre due belle località: Medenine e Tatouine, che io conoscevo di fama in quanto mio padre combattè durante la seconda guerra mondiale da quelle parti e usava raccontarmi di quei posti.
Visitammo un enorme mercato e la zona turistica dove ci sono i magazzini a celle che un tempo conservavano i cereali ed ora sono trasformati in negozi di artigianato.

L'ultimo viaggio a Pasqua dell'anno scorso fu di nuovo a Djerba, in un ottimo albergo svizzero con annessa piscina termale, una buona animazione e ottima cucina.
Feci tante lunghepasseggiate lungo la spiaggia in quanto c'era parecchio vento per stare sdraiati al sole, tranne a volte in posti riparati o ai bordi della piscina.

Visitai la sinagoga ebrea in centro dell'isola, dove vive una piccola comunità ebraica, tutta circondata da un'enorme caserma militare.
Per visitare la sinagoga, suggestiva e antica con i rabbini che leggono i loro libri antichi,
bisogna passare infiniti controlli e metal detector, che hanno istituito dopo varii attentati,
a dimostrazione che la tolleranza degli arabi nei confronti delle altre religioni è un'invenzione.

A Pasqua gli italiani per assistere alla Santa Messa, dovettero essere ospitati in casa del prete cattolico che vive praticamente recluso da quando gli hanno fatto saltare in aria la chiesa cattolica.
A conferma di quanto detto sopra per gli ebrei.

Recentemente la bella Afef ha sostenuto che nel suo paese c'è molta tolleranza religiosa e che lei usava partecipare alle feste religiose dei suoi amici ebrei.

Ciò è possibile solo fra le classi ricche di cui lei è esponente (suo padre è un ministro), mentre fuori da questa stretta cerchia di nababbi che vivono alle spalle del popolo oppresso, la musica cambia come raccontato sopra.

In ogni caso la Tunisia è un bel paese di cui raccomando la visita.





























































































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