13.2.06

SHARM EL SHEIK/DAHAB

























































Ciao
un paio di anni fa feci una vacanza di una settimana a Sharm el Sheik a fine anno
comprando un volo last minute, volendo passare il Capodanno al caldo.
Naama Bay è bella, ma sembra di essere in un posto a metà fra la Svizzera e Las Vegas.
Tutto perfetto e pulito, con bella passeggiata lungo il mare, giardini ed alberghi di lusso ma anche di vecchio stile egiziano come quello in cui trovai alloggio e che fu il primo ad essere costruito circa 20 anni orsono.

Comunque dopo aver girato in lungo e largo ed aver fatto l'escursione in barca al Parco marino di Ras Mohammed
(si vede più che altro la costa, si fa snorkeling per ammirare coralli e pesci colorati, si incontra un canale che si addentra all'interno e lungo il quale crescono delle mongrovie) decisi di cercare un posto più tranquillo e meno turistico.

Così in un paio di ore in corriera raggiunsi la splendida Dahab, un posto veramente tranquillo economico, hippy ma anche per famiglie giovani con bambini.

E' un posto adatto a chi vuol fare corsi di immersione dato che ci sono molte scuole e istruttori ma anche riposarsi e fare escursioni varie spendendo un terzo di quello che si paga a Sharm.

Trovai un alberghetto sul lungomare per quattro soldi e cominciai a scoprire il posto.
Ci si sdraia sui lettini con materasso nei bar lungo la stretta spiaggia e si entra in acqua con la barriera corallina a soli 100 metri di distanza.
E' uno spettacolo di coralli e pesci.

Feci amicizia con un gruppo di milanesi dell'ambiente artistico con bambini appresso.
Facevano il corso di immersione, ma io preferivo lo snorkeling.
Mettere la tuta e le bombole per scendere in profondità non mi attira.
Si vede tutto anche dall'alto in perfetta libertà e senza correre inutili rischi.
La costa è seminata di cartelli e targhe con i nomi dei morti durante le immersioni.

Ci sono un sacco di ristorantini e bar nella strada costiera pedonale e cementata che corre lungo tutta la costa.
Si mangia dell'ottimo pesce e poi si può provare a fumare il narghilè a vari gusti e per niente fastidioso anche per un non fumatore come il sottoscritto.

Feci l'escursione con un gruppo simpatico di sloveni nel deserto con visita di un piccolo villaggio di beduini in un'oasi ma il clou era il canyon bianco e rosso.
Questo ultimo fu da noi percorso interamente a piedi dopo esser scesi in basso lungo un sentiero scosceso partendo dall'argine soprastante.

Il canyon è veramente bello, con gole strette e larghi spiazzi con rocce color rosso scuro e pinnacoli che ricordano in parte il Gran Canyon dell'Arizona.

Quello bianco è meno spettacolare ma ugualmente piacevole.

Andai per conto mio, facendo l'autostop al Blue Hole, una località costiera a circa 10 km a nord di Dahab dove c'è una depressione marina nella quale i patiti si immergono a grande profondità.

Io mi limitai come al solito a fare snorkeling e a prendere il sole nei comodi lettini.
Quindi proseguii a piedi in direzione del villaggio di beduini che viene raggiunto generalmente dai pigri turisti a cammello.
In quel villaggio feci un ottimo pranzo a base di pesce e con gran sopresa incontrai due ragazzi ebrei con i quali feci amicizia e pranzai in un buon ristorante presso una bella e tranquilla baietta.

Mi spiegarono che dopo la pace successiva al loro ritiro dal Sinai, per trattato potevano venire a passare le vacanze in quelle località.

Con i milanesi andai in escursione presso una assolata spiaggia a sud dove loro si immergevano.

La sera si cenava in una tenda ristorante mangiando ogni ben di Dio per pochi dollari.

Feci un sacco di altre amicizie con turisti delle più svariate nazionalità: giapponesi, inglesi, russi e americani e passai la notte di Capodanno a cena con i milanesi e poi nella originale discoteca ricavata in una enrome imbarcazione portata a riva.

L'ultimo giorno andai in escursione al monastero di Santa Caterina con salita notturna del monte di Mosè per assistere al sorgere del sole in cima.

Fu molto dura perchè il sentiero sassoso era percorso dai cammelli con i pigri in sella, si rischiava di cadere e farsi male e faceva un freddo boia.

Per fortuna mi ero vestito pesantemente e mi ero portato dietro anche una coperta.
In cima dopo aver camminato circa 5 ore eravamo tutti infreddoliti ad aspettare il sorgere del sole.
Gli arabi affittavano coperte e perfino matterassi.

Lo spettacolo non fu granchè, comunque il cielo stellato durante la salita era eccezionale e la discesa col sole rintemprante piacevole con la vista dei monti circostanti.

Purtroppo non potemmo visitare il monastero di Santa Caterina, inspiegabilmente chiuso.
Una bella vacanza, con brivido fnale.
L'aereo francese precipitato proprio di fronte a Naama Bay partì solo un paio d'ore dopo il mio e vidi arrivare gli sfortunati turisti mentre stavo partendo.
Uau!!!!!

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