6.12.11

MALESIA, 65° paese che visito, arrivando all'isola diLangkawi

sono arrivato intorno alle 12.30 all'isola di Langkawi, prima tappa del mio viaggio in Malesia, il 65°paese visitato, una prima assoluta il viaggio è durato un'ora e mezza da Koh Lipe su un ferry boat quasi deserto perchè la gran parte dei turisti viaggiava con la speedy boat che arriva mezzora prima, costa 5 euro in più ed è molto rumorosa oltre ad offrire spazi molto ristretti dopo il prelievo al bancomat, ho preso un taxi che per 6 euro mi ha portato alla spiaggia di Chenang, ad oltre 20 km da Kuah, il capoluogo dell'isola dove tornerò per un eventuale acquisto di un obiettivo per la macchina fotografica di mia figlia, dato che Langkawi è zona franca e quindi conveniente per questi acquisti magari, se trovo un'occasione mi compro anch'io una digitale decente dato che sono stanco della qualità delle compatte che però sono piccole e stanno in tasca a differenza di quelle altre pesanti e voluminose ho trovato una stanza in una palazzina al terzo piano proprio difronte alla spiaggia al prezzo di 12 euro per notte, stanza con ventilatore e bagno e linea internet wireless, usando quella di un albergo vicino con le password che mi ha fornito il ragazzo della reception del mio albergo ho passato il pomeriggio in spiaggia che non è granchè, fatto il confronto con la Tailandia, insomma una spiaggia lunga e larga ma con la sabbia color giallino e l'acqua torbida, non sporca, ma il fondale le dà un colore simile a quello che si trova in Italia a Rimini, Iesolo o Lignano co la differenza che qui l'acqua è molto più calda sulla spiaggia alla stesso prezzo, ho trovato in serata un bungalow che offre anche le sdraio che ho fotografato e se decido di rimanere ancora qualche giorno mi trasferirò lì. Ho fatto amicizia in spiaggia con Ingo, un ragazzo rasta di Berlino che ha dei capelli incredibili che invidio alla grande e con due giovani ragazze spagnole di Malaga, Lola e Virginia con le quali ho percorso tutta la spiaggia, conversando allegramente in spagnolo. Loro hanno visitato anche il Sarawak, cioè il Borneo malese, la zona di Kuching che visiterò a febbraio, confermandomi la bellezza.Invece hanno trovato qui a Chenang un bungalow sulla spiaggia che costa loro ben 90 euro per notte, un prezzo decisamente alto anche se la qualità è nettamente migliore. Succede quando si prenota in internet come han fatto loro e come ho fatto prima io anche se sono arrivato al massimo a 28 euro per notte a Phi Phi Island che è la più cara.Domani intendo affittare un motorino per visitare l'isola. Intanto ho la fortuna di avere la comunicazione internet, dato che alla reception mi hanno dato la password di un albergo qui vicino che stiamo sfruttando tutti. In serata, dopo una cena modesta a base di pollo, riso con salsa piccante ed uno shake di latte e carote! ma dal costo di 2 euro! ho passeggiato lungo la via parallela alla spiaggia che è piena di negozi che vendono paccottaglia cinese, molti bar e ristoranti. Qui sono mussulmani e si vede dalle donne, metà delle quali girano con il velo che nasconde i capelli, ma non la faccia. Nei ristoranti si bevono solo bibite analcoliche, a parte qualche eccezione per la birra. Ci sono anche i posti per massaggi, ma costano il triplo rispetto alla Tailandia, insomma circa 20 euro per un'ora e spesso riguarda solo il massaggio dei piedi, insomma l'islam si fa sentire anche in questo campo. Ho visto da fuori l'acquario, il più grande del paese che forse visiterò nei prossimi giorni anche se l'ingresso costa circa 10 euro. Ci sono molte agenzie che organizzano escursioni alle isole più piccole, oltre al tour dell'isola stessa verso le spiagge più belle, la teleferica che porta in cima ad una montagna panoramica, l'orto botanico, alcune cascate, l'aquila locale che si trova in certi zoo specifici, allevamenti di coccodrilli, gite lungo fiumi, laghi e parchi che si trovano alle varie estremità dell'isola. Sto pensando di noleggiare un'auto per otto giorni, saltando l'isola di Penang che rivedrò a febbraio quando volerò dal Borneo malese e di dirigermi verso la costa, attraversando il ponte che collega Langkawi alla penisola, fino a Kuala Lumpur, Malacca e dopo aver visitato forse l'altopiano Cameron, una sorta di zona collinare dove i coloni britannici si rifugiavano in estate per sfuggire al calore della costa. Non so però quanto mi costerebbe e se posso lasciarla all'aereoporto di Kuala Lumpur da dove volerò il 14 dicembre mattina verso le Filippine. Altrimenti noleggerò il motorino per Langkawi e poi mi sposterò coi mezzi pubblici.

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