5.12.14

FESTA NAZIONALE IN TAILANDIA PER IL COMPLEANNO DEL RE

Oggi festa nazionale in Tailandia per l'87° compleanno dell'amato re Bhumibol Adulyadej, noto anche con il nome reale di Rama IX, salito al trono il 9 giugno 1946. Tra tutti gli attuali re e capi di stato nel mondo Rama IX è quello in carica da più tempo e dunque batte anche la regina inglese Elisabetta II. In spiaggia tutto regolare, tranne che non giravano le birre come al solito, infatti niente alcol, locali da ballo e sballo chiusi. Stasera al Jungceylon, il grande centro commerciale di Patong Beach, festa con balletti tailandesi e poi collegamento su schermo gigante con Bangkok dove le autorità più importanti rendevano omaggio al re, non presente, ma in presenza della consorte regina, depositando su alcuni altari delle coppe regali. Alla fine si sventolavano le bandiere nazionali ed una gialla regale, accendendo una candelina in segno augurale. La presentatrice invitava i volontari sul palco a recitare il verso "ti amo padre". Dopo una simpaticissima bambina cinese, sono salito io e quando ho detto che ero italiano si è scatenato un applauso, segno che l'Italia piace ai tailandesi. Come omaggio ho avuto un sacchetto azzurro di cotone. In spiaggia, c'è stata una giornata bellissima, dopo gli acquazzoni di ieri sera che mi avevano impedito di uscire. Ho rivisto Francesco e Christof di Zurigo, Aaron di Tel Aviv, Dimitri di Nicosia che mi ha dato informazioni su Cipro e sulla bellezza della sua costa nord, dalle parti di Famagosta. Ho fatto cabaret con un gruppo di russi e li ho fatti morire dal ridere, citando il mio frasario russo e dando ad ognuno di loro il nome di un personaggio famoso della Russia, attribuendo a me quello di Vladimir Ilic Lenin, dato che gli somiglio parecchio. Sono stati molto contenti quando ho accennato alla grandezza delle palle di Putin, mettendo alla sordina quelle piccole di Medvedev. Ho parlato anche con Gianni, l'amico italiano di Cocò e poi coi tedeschi Elias, Ingrid, Raf e Udo, oltre al solito Ulli. C'erano anche i due tedeschi, di cui uno che vive in Laos da anni e poi lo svizzero di Coira che io chiamo i tre re, o drei Koenige, che stanno seduti in fila su delle comode poltrone che han preso in affitto.

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