25.1.15

ESCURSIONE A KONARK, DHAULIGIRI E KHANDAGIRI

giornata soddisfacente, ho visto tante belle cose ma sono tornato distrutto dopo 10 ore di mordi e fuggi e tanto tempo in corriera. Come al solito ero l'unico turista occidentale, così mi han messo davanti, a fianco dell'autista ma poi si è aggiunta una coppia di Calcutta col loro nipotino, ci siamo stretti ed abbiamo fatto amicizia. Il nonnetto aveva 8 anni meno di me, ma ne dimostrava 8 in più ed il nipote di 6 anni ha dormito tutto il giorno infagottato in una felpa pesante che dopo varie insistenze sono riuscito a fargli togliere. Prima fermata alla spiaggia Golden Sea Beach, per niente eccezionale, a parte la retrostante pineta e la strada che abbiamo attraversato per arrivarci: dentro una ex foresta, con gli alberi coperti di calce a protezione insetti e tutto insolitamente pulito. Poi è arrivato il pezzo forte, ossia il tempio del sole di Konark, costruito intorno al 1300 e costituito da uno stupa in origine alto 69 mt, ma poi rimaneggiato da vandali, cicloni e dagli inglesi che si portarono via l'enorme statua dentro il tempio e che viene conservata al British Museum di Londra. Ci sono bassorilievi coi soliti dei indiani, ma anche scene erotiche simili a quelle di Kajoraho anche se sono inferiori di numero, grandezza e qualità. Ci sono 24 grandi ruote che circondano la base del tempio a simboleggiare il calendario indiano allora fatto di 24 settimane, insomma due stagioni, quella del monsone e quella invernale. Poi è stata la volta di un bel tempio buddista in cima ad una collina, il Dhauligiri Temple, con bella veduta panoramica, tante statue del Budda ed un senso di pace e pulizia che manca ai tempi induisti. Quindi siamo arrivati nell'incasinatissima Bhubaneswar dove ero già stato e dove avremmo dovuto visitare ben 4 templi, ma visto il traffico del sabato e l'impossibilità di trovare il posteggio, ci si è limitati al tempio maggiore, ossia il Lingaraj dove come al solito non fanno entrare gli stranieri. Siamo poi arrivati alle colline Khandagiri con le grotte tempio di Udaygiri, iniziate a costruire nel primo secolo prima di Cristo e terminate mille anni dopo. Erano celle di asceti jainisti, insomma dormitori poi trasformate in tempi, previo ingradimento. Il posto è suggestivo, sembra un monolite tutto scavato con varie stanze e alcune colonne. C'è una scala che porta in cima alla collina da dove si gode la vista parziale di Bhubaneswar e di una collina dirimpettaia con altri templi più recenti che non abbiamo fatto in tempo a vedere perchè c'era ancora una tappa, ossia il Nandakanan-Zoo con supposto safari tigri e leoni, ma in effetti si sono viste un paio di tigri ed un leone dentro il loro spazio, durante il pasto serale. C'erano anche struzzi, coccodrilli, elefanti, serpenti, scimmie, daini, un povero ippopotamo stravolto ed altri felini nascosti nei loro rifugi. Il ritorno è stato interminabile: quasi tre ore di traffico intenso e poi ci hanno mollati in un posto imprecisato dove ho preso un rick-shaw e sono incappato in un autista giovane e pazzo che correva la Formula Uno ed al quale urlavo inutilmente di moderare la velocità e di non farmi prendere tutti gli scossoni che mi procuravano dolori di schiena. Niente da fare, continuava a correre e poi è andato fuori mano e siamo arrivati nella zona turistica della spiaggia, ma manco sapevo esistesse. Alberghi, ristoranti e bar con una marea di gente anche in spiaggia dove avevano sistemato dei tavoli per mangiare e le solite bancherelle. Insomma Puri è molto più grande di quello che pensavo e spero di vederla meglio domani.

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