7.4.23

1986 Messico e Guatemala viaggio rivisitato a memoria 37 anni dopo

Fu un viaggio di gruppo con Avventure nel Mondo un'agenzia spartana che sceglie i piccoli hote e ristorantini e si viaggia soprattutto coi mezzi pubblici per poter avere una full immersion nel paese- Era un gruppo composto da una ventina di napoletani, incluso capogruppo, compagna e figlia e poi 4 ragazze nordiche ed io che però cantavo le canzoni napoletane meglio dei napoletani stessi. Arrivammo in aereo a Città del Messico dopo una breve e infelice sosta all'aeroporto di New York (file infinite, connessione persa, hotel datoci a Long Island per poche ore di notte e ritorno all'aeroporto). Visitammo la capitale messicana andando a vedere lo Zocalo l'enorme piazza centrale con la cattedrale e poi Piazza Garibaldi con le taverne dove si esibiscono i Mariachis, i gruppi musicali divertenti e colorati coi sombreri enormi e si beve la tequila col verme ed il sale. Andammo anche a visitare il museo Atzeca, un vero gioiello che ospita i cimeli di tutte le civiltà centroamericane di cui gli Atzechi furono solo i maggiori. Quindi alcune escursioni in zona: il sito archeologico di Teotihuacan con le imponenti torri del sole e della luna, veramente impressionanti e poi la città di Cuernavaca con la visita al palazzo che ospitò anche Massimiliano d'Asbugo lo sfortunato fratello di Francesco Giuseppe che abitò pochi anni nel castello di Miramare a Trieste prima di diventare imperatore del Messico e venir fucilato dai rivoltosi messicani. Un'altra bella visita fu a Nazco un paesino che è famoso per l'argento e poi vedemmo una festa paesana con la cuccagna (tronco di albero sul quale si arrampicano i coraggiosi per catturare i vasi appesi in cima). Un volo interno ci portò al sud nello Yucatan dove prendemmo possesso delle nostre auto a nolo e iniziammo il tour di tutti i siti archeologici dei Maya fra i quali Tulum con bella spiaggia, Palenque, Uxmal e soprattutto Chichenitza con la sua piramide meglio conservata. Nel vicino Chapas visitammo Antigua la città più volte distrutta dai terremoti che conserva un suo fascino d'epoca, poi San Cristobal de las Casas con le sue strade ortogonali, le case basse e colorate, il mercatino etnico e coloratissimo di Chichicastenango dove arrivano i discendenti dei Maya per pregare a modo loro (mezzi ubriachi gli uomini) nella chiesa di San Tomas mentre tutto attorno si vedono bancarelle e indigeni coi loro costumi tradizionali e colorati. Un altro volo ed eccoci a Guatemala City la capitale con quasi 4 milioni di abitanti, poco interessante e per questo trascurata per andare invece a fare varie escursioni: ad Agua Azul con le sue basse cascatelle d'acqua, l'impressionante canyon Sumidero che percorremmo in barca osservando le alte cascate d'acqua che scendono dalle altissime montagne circostanti e soprattutto lo spettacolare lago Atitlan coi suoi vulcani ed i paesini etnici ognuno col proprio costume, dialetto e usi. Il clou fu con la visita a Tikal, in piena foresta e con un sito archeologico molto ricco con varie torri e piramidi. Ci arrivammo in corriera dopo un lungo percorso lungo una strada bianca piena di buche e col pericolo di venir assaltati e rapiti dai rivoltosi e tutto per colpa dello stupido capogruppo che per non pagare il biglietto aereo alla sua compagna e figlia, s'inventò la balla che l'aereo fosse esaurito mentre scoprii all'arrivo che non era affatto vero, l'avrei ammazzato con le mie mani! A parte questa disavventura, fu un bel viaggio ricco di paesaggi e siti archeologici, gente allegra e buon cibo, l'inconveniente il caldo afoso e umido patito in Yucatan, altrove no perchè eravamo sempre in alto.

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