7.4.23

1987 INDIA settentrionale e centrale, viaggior rivisitato a memoria dopo 36 anni

Nel 1986 io e la mia compagna Carmen decidemmo di visitare l'India dove lei era già stata ma io mai. Arrivammo a New Delhi e visitammo la caotica capitale con un traffico pazzesco, con le mucche in giro per le strade, le api-taxi e la vecchia 110 Fiat ancora in giro qui. Visitammo il Forte rosso, una moschea antica, la Qutar Minar una bella torre altissima e decorata, il Memorial a Gandhi e poi partimmo per Agra la città che ospita il più bel palazzo al mondo, il Taj Mahal che è una tomba che il sultano del posto fece costruire per l'adorata moglie morta di parto. Voleva costruire anche una tomba altrettanto sontuosa per sè di fronte ma vista la spesa esorbitante, il figlio lo fece imprigionare e lo costrinse a passare il resto dei suoi giorni chiuso a meditare. Il Taj Mahal è in marmo bianco, probabilmente italiano di Carrara ed in origine era rivestito di pietre preziose che si son portati via, comunque resta di una stupefacente bellezza e armonia coi suoi minareti e con la vasca oblunga prospiciente. Fu poi la volta di Kajuraho dove visitammo i famosi templi dell'amore in mezzo a prati verdi e buganville. Ci sono tante decorazioni di dei che fanno all'amore in tutte le posizioni del Kamasatra, ma non crediate che gli indiani di oggi siano altrettanto disinibiti, al contrario sono molto pudichi, femmine e maschi vivono separatamente fino alle nozze combinate dai genitori seguendo le rigide regole delle caste. Visitammo anche la città fantasma di Fatephur Sikri che fu abbandonata a causa della mancanza d'acqua, comunque molto bella e ben conservata e poi Forte Amber una fortezza impressionante che si trova in collina che viene salita spesso da turisti pigri a bordo di poveri elefanti che devono faticare tutto il giorno. Andammo quindi a Benares o Varanasi, la città sacra sul Gange dove vengono a morire i moribondi e dove vengono cremati i cadaveri lungo le rive, sui cosidetti gath, si sente l'odore di carne bruciata e si vedono scene toccanti anche se in teoria gli indiani che considerano la vita una sofferenza, dovrebbero essere contenti per il trapasso dei loro cari. Andammo a visitare anche la metropoli e centro finanziario, industriale e mecca del cinema Bombay, oggi Mumbai. C'è poco da vedere, una spiaggia dove alcuni si divertono a spronare i cavalli, la porta dell'India o Gate ed un hotel famoso che qualche anno fa andò a fuoco. Quindi Goa, l'ex colonia portoghese con chiese cattoliche che celebra anche un famoso carnevale, con tante spiagge dove una volta arrivavano gli hippies da Katmandù quando la stagione era più propizia e ci sono ancora le comunità che visitammo di coetanei oramai anzianotti, ma non al tempo della mia visita. Ci sono le palme, si mangia il pesce bevendo con vino Porto prodotto in loco. C'è una spiaggia naturista dove arrivano turisti indiani non per spogliarsi nudi ma per curiosare i sporcaccioni turisti occidentali nudi e pensare che l'India fu la patria del Kamasutra e dell'amore! Comunque il clou del viaggio fu la visita dello stato del Rajasthan quello dei Rajiput di origne afgana che crearono una grande civiltà e che ancora oggi ospitano forse la parte più pittoresca e interessante del paese. Ci sono città molto belle con palazzi stupendi come Jaipur col suo palazzo dei venti, Udaipur col suo lago ed i suoi palazzi che sembrano cuciti ad arte con colori variopinti e disegni arabeschi, Jodhpur la città blu perchè la gran parte delle sue case hanno questo colore ed il cui panorama si gode dalla collina sovrastante che ospita un palazzone ex residenza del sultano locale e oggi trasformato in albergo di lusso. Infine Jaisalmer, la perla del deserto, con le sue mura ed i suoi palazzi ricamati di sabbia impastata e pressata per la cui costruzione i ricchi mercanti dell'epoca fecero a gara per chi costruisse il più ricco e spettacolare. Facemmo un'escursione a cammello nel deserto del Tar con due cammellieri che ci preparavano il cibo ed il the e ci trovammo in mezzo agli eserciti schierati del Pakistan vicino e dell'India che stavano per scannarsi nell'ennesima guerra che per fortuna non iniziò per nostra fortuna. Che dire l'India, un paese povero dove ancora molti dormivano sui marciapiedi essendo senza casa ma che oggi è il paese col maggior tasso di sviluppo e che si appresta a superare il PIL degli USA e rimanere secondi solo alla Cina, fa vedere molte tracce della sua lunga e antica civiltà con tante sfaccettature, tanto esotismo, il paese forse pià spirituale ma secondo me più superstizioso che altro, con milioni di dei e anche parecchi truffatori che navigano attorno ai turisti come successo a noi per due episodi capitatici uno a Jaipur e l'altro più grave a Kajuraho per la cui storia rimando ad altro post che troverete nell'archivio di questo blog.

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