8.4.23

5 VIAGGI A CUBA FRA IL 2001 ED IL 2003 rivisitati a memoria 20anni dopo

Avevo preso la cubanite, non riuscii per tre anni a viaggiare altrove e ancor oggi ho concluso che Cuba è il paee facendose che mi ha preso e mi è piaciuto di più fra i 70 visitati. Perchè? per vari motivi, soprattutto la sua gente che mi ha emozionato e coinvolto in varie occasioni, spesso mi ha fatto arrabbiare allo spasimo e potrete capirlo leggendo a parte certi episodi comici e drammatici che ho raccontato a parte (la motorina, Alena, il tassista pazzo) la prima volta ci andai per caso, avevo trovato un viaggio conveniente a Varadero, per pochi soldi mi davano un all inclusive in un albergo a 4 stelle, bevande alcoliche incluse a gogò e volo intercontinentale era il penultimo albergo di Varadero a partire dalla sbarra di confine con 4 ristoranti, giardino con i fenicotteri rosa, servizio impeccabile ma dopo qualche giorno mi venne la voglia di uscire e vedere qualcosa fuori da quel paradiso camminai lungo la spiaggia fino ad arrivare al confine conoscendo in una spiaggetta alcuni cubani che in qualche modo erano riusciti ad entrare in quell'area semiproibita, ma non mi bastava, volevo andare all'Avama un gruppo di italiani coi quali avevo fatto amicizia noleggiarono un'auto vecchia degli anni '50 ma non c'era posto per me così uscii e feci l'autostop come tanti cubani e venni preso da un camion che mi portò dopo circa un'ora alla bella capitale coi suoi palazzi coloniali lasciati andare ma che erano affascinanti, il lungomare o Malecon con le onde che lo infrangevano, la gelateria Ofelia al Vedado resa celebre dal film "Fresa y Chocolate" che racconta la storia di un gay che si ribella al regime, conosce e si innamora di un fedelissimo del regime e lo vizia offrendogli succosi pranzetti fino a farlo cedere, ma per poco, fino alla fuga negli USA passeggiai nel centro lungo il viale alberato che conduce al Parlamento e al teatro poi nella piazza con la cattedrale e la vicina Boteguida del Medio, il bar dove Hemingway assaggiava il famoso mojito oppur un altro bar più lussuoso dove beveva un altro cocktail vidi il forte antico, un mercatino che vendeva souvenir e poi tornai sempre in autostop a Varadero e confrontandomi col gruppo degli italiani constatai di aver visto molto più di loro senza spendere un dollaro la seconda volta arrivai in aereo a Santiago la seconda città dell'isola, la Napoli cubana famosa per il carnevole, per essere stata città rebelde cioè rivoluzionaria e per essere il capoluogo dell'est che è forse la parte più bella e verde assieme all'altra estremità, quella ovest della provincia di Pinar del Rio e di Vinales che visitai più avanti il centro dell'isola lunga come l'Italia ma con soli 11 milioni di abitanti è meno verde, più brullo, piove meno ma ci sono le splendide città coloniali di Trinidad la mia preferita(con le sue case basse ed i suoi vicoli che convergono nella bella piazza coloniale con la cattedrale ed un museo) e poi Santi Espiritu molto elegante con la sua piazza circolare completamente restaurata e le sue case con le facciate colorate, l'albergo col terrazzo panoramico sulla costa che fu l'abitazione di un ricco stravagante e che è di stile moresco tornando ad est di Santiago c'è un'altra delle mie città favorite: Baracoa che fino a qualche decina di anni fa era raggiungibile solo via mare fino alla costruzione della strada da Santiago, ci arrivò anche Cristoforo Colombo e infatti Baracoa gli ha dedicato una statua sulla sua punta estrema La città non è particolarmente bella, anzi piuttosto trascurata, ha un lungomare o Malecon doveho alloggiato in una casa particular (stanze private affittate dai cubani ai turisti), ma fuori Baracoa c'è una bella spiaggia nera e la foce di un fiume e tanto verde la sera frequentavo una discoteca in collina e conobbi un gruppo di ragazzi giovani che mi adottarono, nel senso che nei giorni successivi mi facevano da guida ed io pagavo loro da bere, così facemmo un bel trekking lungo il fiume facendo il bagno e tuffandoci nel medesimo ebbi una storia con una bellissima ragazza giovane che incontrai in discoteca e mi illusi, invece scoprii che era una prostituta e che la polizia la cercava, me lo disse il mio padrone di casa, la avvisai, lei si arrabbiò pensando che avessi fatto la spia, le spiegai che cercavo solo di aiutarla e le consigliai di lasciare Baracoa prima di venir condotta nei campi di rieducazione, non la vidi più il terzo viaggio fu incentrato su Camaguey una città colorata al centronord non particolarmente interessante, ebbi l'impressione di venir assediato dalle ragazze locali che puntavano ai miei soldi, meglio Santa Clara la città che ospita il mausoleo del Che ed il vagone ferroviario, cimelio storico perchè fu quello che i pochi rivoltosi fecero deragliare per impossessarsi delle armi dell'esercito del dittatore Batista il quarto viaggio fu uno dei migliori all'ovest, alloggiai a Vinales un paesino semplice ma molto vivace,avevo trovato una stanza nella via centrale di fronte ad un bar dove la sera si ballava la salsa, i miei padroni di casa erano una coppia grassa e simpaticissima, lei una grande cuoca che mi viziava (mi preparò un'ottima cena con torta e vino cubano il giorno del mio compleanno) e mi procurarono una guida, un medico chirurgo che si presentò con un'auto russa molto vecchia ma solida con la quale girammo tutta la provincia di Pinar del Rio, famosa per la coltivazione del tabacco, per la bellissima valle verde, per la montagna con i murales giganteschi e colorati che arrivano in cima dove vive una comunità chiamata gli aquaticos, che credono nelle proprietà guaritrici della loro acqua oltre alle varie escursioni col medico, non particolarmente interessanti (un orchidario senza orchidee, una spa lasciata andare, una grotta insignificante), decisi di noleggiare una bicicross e me ne andai all'avventura in cerca di incontrare icampesinhos o contadini che infatti mi invitarono a bere il caffè, mi offrirono frutta tropicale come la noce di cocco e la papaya in quel periodo durante un'escursione conobbi Alena una ragazza slovacca che viveva a Cuneo e fu una storia pazzesca che rimando ad altri brani scritti qui dentro, con lei feci varie escursioni in bicicletta, in grotta, in barca, la visita ad una spa che ci applicò fanghi curativi l'ultimo viaggio fu forse il peggiore, quello che mi allontanò da Cuba, magari ero in un periodo poco favorevole, tornai a Trinidad, ma soprattutto vissi a Santiago dove feci escursioni alla montagna dove si erano rifugiati Fidel ed il suo gruppo, visitai una specie di parco con auto d'epoca e statue di dinosauri, il giorno più bello fu l'ultimo quando venni adottato da un gruppo di giovani cubani durante la festa della cerveza de la calle, ossia la festa della birra di strada, economica ma che il giorno dopo ti procura mal di testa loro me la offrirono, dopo la ofrii io a loro più volte, ma erano sempre pochi dollari, in compenso ballai con loro in strada e mi divertii come un ragazzino ed avevo già 53 anni, 20 anni fa notai che i cubani erano diventati sempre più aggressivi coi turisti data la loro estrema povertà e siccome erano arrivate le cassette VHS con i film d'azione americani, se ne stavano in casa tutto il giorno a guardare quei film idioti, per esempio mi capitò questa storia in un posto bellissimo nella costa nord dove avevo trovato una camera presso un giovane pescatore che andava a pescare di notte le aragoste per venderle ai ristoranti, nel week-end arrivarono i genitori ed il fratello con borse piene di cassette VHS e non li vidi più, io me ne stavo fuori a nuotare o a guardare il cielo con milioni di stelle e loro non capivano questi miei gusti assurdi, l'erba del vicino è sempre più verde chissà se tornerò ancora a Cuba, forse solo dopo la caduta del regime castrista che io non approvo anche se riconosco certe cose buone da loro offerte, sanità e istruzione gratuita per modo di dire perchè la gran parte degli insegnanti e medici son finiti in Venezuela in cambio di petrolio potrei scrivere un romanzo sulla verità di Cuba ascoltata dalle bocche dei cubani, i giovani vogliono scappare tutti in Europa, gli anziani dicono che prima della rivoluzione si stava peggio, ma ho letto che a quel tempo il pil dei cubani era superiore a quello degli italiani ai tempi della mia visita uno stipendio abbastanza buono era di 10 dollari al mese ed una birra buona costava un dollaro, la famosa libreta, cioè i beni alimentari che passa lo stato ai cubani finiva già la prima settimana e dopo bisognava arrangiarsi, soprattutto rubando allo stato o facendo servizi ai turisti credo che Cuba sia tornata ad essere il bordello che era prima della rivoluzione, tutto per niente per colpa dell'assurda idea dei Castro che tutto deve essere controllato dallo stato e questo fa si che nessuno lavori abbastanza e di conseguenza manca tutto e quel poco che c'è è caro dato che la legge della domanda e offerta non la sconfiggi con una dittatura

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