4.4.23

2014-15 viaggio di sei mesi a Pukhet,Tailandia- INDIA, Singapore e Malesia rivisitato a memoria 8 anni dopo

Ero già stato in India e metà degli anni 80 visitando il Rajasthan, la capitale New Delhi, Agra, Kajuraho, Benares, Bombay e Goa e mi era piaciuta molto per cui decisi di tornare per vedere il restante e ce n'è tanto dato che l'India è un vasto continente con 1,4 miliardi di persone Chennai o Madras fu fondata dagli inglesi come Bombay, Mumbai e Calcutta, Kolkata e pure la capitale New Delhi è la capitale dello stato del Tamil Nadu, non particolarmente interessante anche se feci varie escursioni a vedere un tempio lontano, un altro dedicato a Gandhi, una lunghissima spiaggia con zoo e allevamento di coccodrilli escursioni più lontane e interessanti furono quelle che mi portarono a visitare Pondicherry che fu una colonia francese e si vede dai palazzi e dal consumo della baguette Pondicherry che è un dei più piccoli stati indiani ospita un ashram di un famoso guru indiano Aurobindo che vi lasciato Auronville con una sfera di vetro in mezzo a prati verdi e poi il vecchio palazzo in città che fu il primo ritiro del guru, comprai un libro nelle biblioteca dell'ashram e mi lessi la filosofia interessante del guru Visitai poi la città tempio di MADURAI dedicato a Parvati la moglie di Krishna con 14 torri tutte scolpite da dei e colorate, alte circa 50 metri e intervallate da alte mure che formano una cittadella con 33.000 sculture in totale. Il tempio è uno dei più visitati dell'India e fu proposto fra le 30 meraviglie del pianeta, una vera bellezza che fa gara col Taja Mahal di Agra. poi ci fu la volta di due templi antichi e spettacolari, quello di Mahabalipuram dedicato a Khrishna scavato nella roccia, decorato con bassorilievi di ottima fattura attorno ad una roccia monolite e il Tempio Shore costruito sulla spiaggia e dedicato a Shiva e Vishnu, dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità,poi a circa 130 km Kanchipuram in un'isola raggiungibile con un lungo ponte,una delle sette città sacre dell’India, grandi torri scolpite e grande vasca artificiale dentro le mura,la città è specializzata in vendita di tessuti di seta. Fu poi la volta di Capo Comorin o Kanyakumari il punto più meridionale dell'India con un tempio molto importante dove i visitatori sono omaggiati da un gavettone ciascuno di acqua tirata su da un pozzo (io riuscii ad evitarlo manifestando la mia religione cattolica!). A cinquecento metri dalla terraferma ci sono due piccole isole che ospitano due monumenti importanti il Vivekananda Memorial Rock che attira un gran numero di turisti ed è stata costruita in memoria del grande Vivekananda (famoso filosofo indiano e monaco errante di fine Ottocento). È un edificio che espone materiale e scritti del famoso filosofo. Vivekanada Exibition eretto nello stesso luogo dove Vivekananda trascorse un po’ del suo tempo in meditazione prima di diventare uno dei più importanti esponenti indiani del pensiero religioso. L’enorme statua che c’è sull’isola però non è di Vivekananda, ma di un poeta tamil ed è anche considerata la “statua della libertà indiana”. Epoi in un'altra isoletta vicina c'è l'impronta della vergine meta di altri pellegrinaggi. Entrai quindi nello stato del Kerala uno dei più verdi, ricchi e interessanti dell'India. Produce molto riso ed altri alimenti, ricco di acque, le famose Backwaters, canali paralleli alla costa che si percorrono con le tipiche imbarcazioni trasformate a volte in veri hotel di lusso galleggianti. Io presi il postale molto più economico. Mi fermai in due località importanti dove mi fermai ben tre settimane: Kovalam Beach, una famosa spiaggia dove praticai per due settimane la cura ayurvedica fatta di massaggi a due mani praticatami da una coppia, poi sauna a base di aglio e limone, yoga e cibo vegetariano che mi fece perdere almeno 5 kg. Fui colpito da una tosse violenta a cui il mio massaggiatore cercò di rimediare fornendomi varie medicine ayurvediche ma senza risultati. Mi recai presso un grande ospedale della capitale Trivandrum per un chekck up totale, fecero varie ipotesi e mi diedero medicine occidentali ma la tosse rimaneva, provai perfino con la medicina omeopatica. La tosse cessò solo sulle pendici dell'Himalaya quando espettorai tonn.di muco dal naso, forse una bronchite mal curata o allergie provocate dalla primavera del Kerala. A Kovalam alloggiai in un bel albergo con piscina e palme (pericolose per le noci di cocco che cadevano), conobbi un friulano che viveva a Londra ed una milanese, un gruppo di russi ed una vecchia signora di Pretoria. Trascorsi il Natale e Capodanno in loro compagnia, nei ristoranti locali e perfino una discoteca. Dal mare arrivarono in barca centinaia di maschi indiani tutti in cerca di donne e c'erano solo poche turiste assediate e protette dai loro uomini. Questo denota la profonda divisione dei sessi di cui l'India è vittima e a farne le spese sono le tante donne stuprate. Feci lunghe passeggiate a nord di Kovalam lungo la bella costa e le belle spiagge e poi mi trasferii a Varkala un'altra bella località di mare con bella spiaggia e collina circostante sulla quale si trovano alberghi, ristoranti e bar panoramici. Mi fermai una settimana in assoluto relax. Poi andai a Kochi, antica città coloniale portoghese con belle chiese cattoliche, vidi una sinagoga ebraica antica, un museo dove si celebrava un expo indiano e andai in giro in bicicletta. Presi un volo per l'Orissa con atterraggio nella capitale Bubaneshwar, una città molto pulita e ordinata con traffico scorrevole e belle strade, tanti templi antichi ma semplici di mattoni rossi ma il bello doveva arrivare nella tappa successiva a Puri, città al mare con grande spiaggia molto frequentata da turisti indiani che si bagnano completamente vestiti mentre cammelli girano sulla battigia. La città viene presa d'assalto per la presenza di un famoso tempio con grande piazza circostante, purtroppo l'accesso è proibito agli stranieri. Quindi fu la volta dello splendido tempio del Carro del Sole a Konark con enormi ruote finementi scolpite in uno scenario di prati all'inglese di grande atmosfera. Dovevo visitare le tribù etniche dell'Orissa ma le autorità non concedevano il permesso per non contaminarle così presi il treno e raggiunsi la bella e interessante metropoli di Calcutta nel West Bengala. Fu capitale dell'India prima di New Delhi e si vede dall'imponenza dei suoi palazzi di stile coloniale, un ponte di ferro spettacolare, un palazzone e statua dedicata alla regina Vittoria, prati e stadi dove gli indiani praticano il loro sport nazionale, il cricket. Grandi e affollati mercati, templi indu, jainisti, chiese cattoliche e moschee mussulmane. Conobbi una coppia italiana con la quale visitai un interessante rione di artigiani scultori ed un bellissimo tempio jainista in marmo bianco. Visitai la tomba di Madre Teresa arrivandoci dopo una lunga camminata di tre ore dato che gli indiani ti dicono sempre, è qui vicino, vada avanti, ma non si arriva mai! Da Calcutta presi un treno per arrivare in una grossa città del West Bengala da cui si prendeva la jeep che saliva i tornanti dell'Himalaya fino ad arrivare nella splendida Darjeeling, famosa per le sue piantagioni di the, il clima fresco, anzi freddo cane, i suoi splendidi templi buddisti in alto e dall'altra parte della valle, uno zoo con animali asiatici, un museo dei più grandi scalatori dell'Himalaya,inoltre la bella esperienza del Toy Train, un trenino giocattolo che scende verso la valle e si ferma nei pressi di bei templi indù. Tornato a Calcutta presi un treno per Bakkali, sul delta del Gange dove trascorsi una settimana in relax lungo la sua spiaggia, ma l'acqua profonda era molto lontana. Noleggiai una bicicletta e andai in giro per le campagne incontrando contadini, bambini vocianti, fiumi con barche arenate, campi coltivati, animali domestici, pozze d'acqua e feci amicizia con un sarto molto colto che si dilettava a disegnare oltre a creare ottime camicie e pantaloni. Andavo a trovarlo quasi tutti i giorni, mi portò a visitare una scuola elementare e mi fece conoscere un suo amico direttore delle poste e assieme andammo a cena in un ristorantino locale. Tornai a Calcutta col treno affollatissimo e presi l'aereo per Kuala Lumpur in un aeroporto modernissimo da poco inaugurato. L'India è un paese che va goduto in tutti i suoi aspetti e ti resta dentro per sempre per la sua gente, i suoi colori,i suoi templi, la sua cucina piccante ma saporita.

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