24.1.24

BUDAPEST del secondo viaggio del 2010

Budapest non è la città più bella del mio viaggio in Europa Centrale(superata per poco da Praga) ma è la città dove mi trasferirei più volentieri per un fatto semplice: oltre ad essere bella e piacevole, possiede 8 grandi stabilimenti termali ed ho avuto occasione di visitarne ben 4 durante le calde 5 giornate della mia permanenza quando verso le undici del mattino non ce la facevo più e mi rifugiavo dentro le loro mura per rilassarmi, nuotare e riposarmi dopo aver camminato almeno tre ore per ricominciare dopo le 17 quando il sole picchiava meno.
Ho preferito visitare la città per conto mio, senza partecipare alle visite guidate, dato che a Bratislava mi ero annoiato con la guida australiana, un ragazzo giovane che parlava a raffica contando sul fatto che la maggioranza dei turisti erano persone di lingua inglese.
Riuscivo ugualmente a capire oltre il 50% e subito dopo mi arrabbiavo perchè più che raccontarci della città, faceva una filippica contro il regime comunista senza sapere che la gran parte dei cittadini dei paesi ex comunisti rimpiangono il vecchio sistema che era si illiberale e antidemocratico ma garantiva a tutti lavoro e protezione sociale che il capitalismo non è riuscito ad assicurare anche se i paesi hanno fatto passi da gigante in fatto di sviluppo, ricostruzione, ammodernamento, ma ha anche allontanato milioni di lavoratori esasperati dai bassi stipendi e salari che non permettono altro che una mera sopravvivenza a fronte di negozi, centri commerciali che offrono ogni ben di Dio mentre la gente guarda ma non può comprare mentre una piccola classe a volte mafiosa e corrotta, composta spesso dai vecchi gerarchi comunisti riciclati riesce a vivere alla grande a scapito di gran parte della popolazione che arranca per arrivare a fine mese.
Inoltre il ragazzo nella sua enfasi anticomunista dimenticava di ricordare che istruzione, infrastrutture decenti e lavori erano assicurati a tutti anche se a livello qualitativo basso mentre oggi si deve pagare tutto mentre la gran parte dei grandi complessi industriali sono stati chiusi e stanno arrugginendo tristemente, alcuni venduti per importi ridicoli a imprese straniere che dominano questi paesi anche in campo bancario e finanziario, in primo luogo la nostra Unicreditbanca presente dappertutto ed in modo prevalente anche sulle banche tedesche, francesi ed austriache, le altre padrone del campo.
A Bratislava la guida australiana ci fece un mazzo raccontando la storia di un operaio che aveva cercato di fermare un carro armato russo durante l'occupazione del 1969, volendo farci credere che la foto avesse fatto epoca mentre io che ho vissuto intensamente quel periodo non ricordo affatto quell'episodio, ma ricordo benissimo il sacrificio di Jan Palak che lui non aveva neanche citato.
Rimanendo in argomento anche a Budapest ci sono tristi ricordi del regime comunista e della rivolta ungherese del 1956 e della sua violenta repressione che fece scappare 200.000 ungheresi all'estero.
Mi sono rifiutato di visitare la triste casa del terrore in via Andryas che oggi è il museo più visitato della città perchè non mi piace confrontarmi con le tristezze del passato e so che in quel posto orribile prima i nazisti e poi i comunisti torturarono e imprigionarono in modo massiccio un sacco di ungheresi.
Sono andato invece in periferia a visitare il Memento Park dove sono state portate parecchie statue defenestrate del regime comunista, statue di leader comunisti come Lenin e Stalin e di leader locali, di partigiani, di lavoratori ungheresi e di soldati russi liberatori.
In questo parco ho apprezzato maggiormente un bel filmato-documentario che racconta la vita delle spie comuniste, gli agenti istruiti a spiare i cittadini sospetti e le tecniche usate per infiltrarsi nella case, inserire gli strumenti tecnologici per ascoltare le conversazioni spesso normali e innocue dei sospettati, a volte solo per essere persone colte e indipendenti intellettualmente che venivano considerate pericolose e inviate nei gulag siberiani senza altre colpe.
Mi ha ricordato il bel film tedesco “La vita degli altri” vincitore di tanti premi cinematografici e che illustrò la vita di una spia del regime comunista tedesco della ex DDR.
Tornando alle cose belle di Budapest vorrei riparlare delle terme. Ci sono due molto belle e storiche, la Szecheny...che si trova nella parte settentrionale della città di fronte alla gigantesca piazza dell'eroe, costruita per festeggiare i 1.000 anni dell'arrivo del popolo magiaro (partito dagli Urali) in Ungheria che oggi è ridotta ad un terzo del suo territorio originale, dato che i rimanenti due terzi appartengono a Polonia, Rep.Ceca, Slovacchia, Romania, Serbia e Croazia, in particolar modo Bratislava, Varazdin, Novi Sad, Cluj Napoca e tante altre città prevalentemente ungheresi.
L'Ungheria perse entrambe le due guerre mondiali e di conseguenza gran parte del suo territorio originale oggi ristretto alla capitale Budapest, il lago Balaton e due altre città di media grandezza come Pecs e Szeged.... mentre per il resto sono solo piccole cittadine nella pusta ungherese.
Budapest è una metropoli da oltre due milioni di abitanti e con una trentina di distretti attraversati da tre linee di metrò di cui la prima fu costruita intorno al 1850, prima in Europa! C'è inoltre una vasta rete di tram che congiungono le varie parti della capitale con una efficiente rete di trasporti che mi ha permesso di visitare tanti posti con un abbonamento di tre giorni comprato due volte per la modica cifra di circa 13 euro.
Budapest in effetti è composta da due città bifronti. Buda che ospita la lunga collina del castello e altre due colline, la Gellert che ospita l'albergo lussuoso e le terme Gellert ed un'altra che ospita la statua della libertà, una donna che sostiene una foglia orizzontale e la Cittadella, un forte antico mai usato ed il quartiere di Malastrana sotto il castello, ma anche altre colline residenziali che ospitano una vecchia ferrovia con un piccolo treno storico che la percorre e conduce ad una torre panoramica ed ad un altro trenino amministrato dai giovani pionieri di 10-14 anni e che conduce in una foresta vicina.
Invece Pest dall'altra parte è molto più grande e importante ed ospita il grande centro storico.
Il castello è un palazzone che oggi ospita la Galleria Nazionale che non ho visitato, limitandomi a fotografarlo dall'esterno, a notare la statua del grande condottiero militare il Principe Eugenio di Savoia, le rovine di epoca romana di Acquinqum, la bella chiesa gotica di San Mattia col tetto colorato e la statua di San Stefano, il primo re ungherese che si affaccia agli eleganti bastioni bianchi e neogotici dai quali si gode il bel panorama cittadino col Danubio nella sua lunghezza attraversato da vari ponti di cui il più famoso è quello con le catene di ferro intestato al solito Szecheny, un personaggio storico e politico di statura cui sono dedicate anche le terme più grandi e spettacolari con una enorme piscina all'aperto con acqua termale calda ed altre due piscine ancora più calde alle estremità dove i locali e turisti stanno a mollo. Nei sotterranei vi sono le saune che non ho visitato perchè troppo preso a rinfrescarmi ed a fare lunghe nuotate.
Il Gellert è un grande albergo di lusso con annesso stabilimento spa, più piccolo come piscina esterna della Szecheny, ma comprende anche una bellissima piscina interna che sembra un tempio greco. Vi è poi un grande hamam turco con bacino acqueo e cupola altissima che fa filtrare deboli luci colorate da fessure del tetto mentre i bagnanti si dividono fra il relax a mollo nelle acque calde alternando la visita alle saune caldissime, vestiti da un lenzuolino che nasconde i genitali ma che lascia scoperte le chiappe.
Quando si siedono per protezione igienica girano il lenzuolino verso le posteriora e si scoprono i genitali con effetto buffo. Il martedì è dedicato alle donne, mentre gli altri giorni agli uomini, tranne la sera e la notte quando la visita è permessa ad entrambi i sessi.
Mi chiedo se anche in quelle occasioni gli uomini indossano il lenzuolino e cosa indossano le donne, boh! Ma credo che gli ungheresi non abbiano molti problemi di vergogna e privacy come da noi.
Ho poi visitato l'Hamam turco Rudas sempre a Buda sotto il castello che praticamente consiste di due Hamam simili a quello del Gellert anche se più antico. Ne hanno costruito vicino un altro nuovo con lo stesso nome che ho tralasciato mentre ho provato un altro stabilimento termale più periferico non lontano dal Danubio, frequentato soprattutto da persone anziane che ospita anche un ospedale e reparti di fisioterapia, un terrazzo solario enorme e varie piscine dentro i cortili di alti palazzi. Questo stabilimento non mi è piaciuto molto ma vi ho passato ugualmente una mezza giornata alternando le piscine fresche con il solario terrazzo ed una piccola sauna a vapore.
Inoltre c'è un gioco con le acque nel senso che alla Szecheny in una piscina circolare l'acqua viene mossa da una struttura tecnica che permette di farsi trasportare dalla corrente e girare in senso circolatorio mentre alla Gellert vengono create delle onde che fanno giocare gli ospiti come i bambini al mare.
Partendo dal largo viale Andrassy si arriva alla vasta piazza dell'eroe costruita per festeggiare i 1.000 anni nel 1896 della conquista ungherese dell'altipiano magiaro, partendo dagli Urali.
Vi è un'alta colonna, una tomba importante ed un colonnato circolare che ospita bassorilievi e le statue dei più importanti re ungheresi che si trovano anche alla base della colonna.
Ai lati della piazza due grandi musei, un bacino artificiale in restauro, le terme Szecheny, lo zoo ed un complesso di chiese, musei ed il castello Vajdahunyad ai bordi del parco cittadino.
Ma Budapest non è solo terme, ci sono tanti bei palazzi, piazze, parchi, chiese e musei . In particolare di fronte all'enorme piazza dell'eroe accanto ad un enorme lago artificiale in fase di restauro si può ammirare un complesso spettacolare costituito da una chiesa, un grande museo che sembra un castello intitolato ….............
Vicini altri due musei pinacoteche molto importanti che però ho tralasciato, come pure il museo nazionale in centro data la scorpacciata di musei che mi ero fatto a Vienna e Praga e che poi riprenderò alla grande a Zagabria dove ne visiterò ben 5.
A Budapest ho alloggiato in un simpatico ostello centrale a pochi passi dal ponte Elizabeth, quello bianco che conduce a Buda verso il castello.
Nei pressi la fermata Astoria del metrò, la via dello shopping Vaci Utca che ospita negozi eleganti, bar e ristoranti che di notte diventano il ritrovo di uomini in cerca di emozioni....erotiche dato che vi circolano prostitute e si trovano locali di strip tease e club notturni.
Di giorno e la sera gli ungheresi amano affollare i tanti bar e ristoranti nelle vastissime aree pedonali del centro e lungo il Danubio attraversato da battelli turistici che fungono anche da ristorante.
In mezzo al Danubio vi è la grande isola Margaret di 2,5 km di lunghezza che ospita il famoso festival Sziget che in estate attira migliaia di giovani in provenienza da tutta Europa.
In passato fu un'isola infestata da topi e durante la dominazione turca divenne la sede dell'harem ed in seguito un'area ricreazionale.
Vi sono tanti palazzi istituzionali dalle strutture eleganti e impressionanti come il Palazzo del Parlamento che si trova lungo il Danubio che per la sua architettura gotica ricorda il Parlamento inglese o il Duomo di Milano. Subito dietro il bellissimo palazzo del Museo Etnografico e nei pressi altri palazzi ministeriali, naturalmente la bella basilica di Santo Stefano ed il viale Andrassy lunghissimo che conduce alla piazza dell'eroe e che ospita la Casa del Terrore, il Teatro dell'Opera, e due piazze all'intersezione con altre vie perpendicolari.
Budapest è una via di mezzo tra Praga e Vienna. Della prima ha in comune la bellezza dei palazzi, la collina col castello ed il fiume centrale, della seconda l'aspetto di capitale imperiale con la grandiosità e la spettacolarità istituzionale degli edifici pubblici.
Dobbiamo ricordare che Budapest fu la capitale di un grande regno ungherese molto vasto prima e poi fece parte dell'impero austro-ungarico con pari dignità a partire dal 1870 circa con l'aiuto dell'imperatrice Sissi, dopo la rivoluzione ungherese del 1848 quando gli ungheresi si sollevarono contro la dominazione austriaca.
Budapest è sede di una importantissima università intestata a Mattia Corvino, il grande monarca ungherese del 1500, nativo di Cluj Napoca, la città ora romena che ospita la sua casa natale.
Vi sono vari palazzi sparsi per il centro e soprattutto lungo il fiume che ospitano varie facoltà.
Ho avuto occasione di incontrare due simpatici studenti universitari coi quali ho scambiato una interessante conversazione sulla situazione politica ed economica del paese, ma anche sulle vicende storiche legate agli Asburgo.
Ne è venuto fuori un quadro un po' triste in quanto oggi l'Ungheria ha un tenore di vita più basso di quello ceco e slovacco mentre in passato era il contrario.
La colpa sarebbe dovuta alla pessima classe dirigente politica che si è succeduta dopo la caduta del regime comunista.
Non sono stati capaci di attirare molte aziende straniere, soprattutto tedesche come le altre due repubbliche favorite anche dalla maggiore vicinanza alla vicina e potente Germania.
In ostello un simpatico ragazzo ci ha fatto cucinare il goulasch che gli ungheresi mangiano come minestra piuttosto piccante con paprika e spezzatino di carne mista di manzo e maiale e l'aggiunta di cumino ed una pasta semplice e tenera preparata in casa con uovo e farina.
Eravamo un gruppo misto composto da brasiliani, francesi, giapponesi ed il sottoscritto che si è divertito nella preparazione e nell'assaggio.
Poi l'ho provata in un ristorantino all'aperto in centro e mi è piaciuta così tanto che ho chiesto una seconda porzione tranne ad avere il giorno dopo qualche bruciore in punti inconfessabili.
Stranamente la birra ungherese costa il doppio rispetto a quella ceca e slovacca mentre per il resto i prezzi sono inferiori. Probabilmente è una questione di tasse sugli alcolici.
Avrei voluto visitare il lago Balaton e la città di Pecs e poi da lì passare ad Osjek in Croazia per proseguire a Zagabria, ultima tappa del mio viaggio.
In circa tre ore si può raggiungere via treno o autobus il lago Balaton, ma poi se ne mettono sei per raggiungere Pecs e non si capisce come si possa arrivare in Croazia, nonostante i tanti tentativi di informarmi anche su internet.
E' incredibile ma parecchi di questi stati piccoli dell'Europa centrale sono come isole ed i collegamenti interstatali sono difficoltosi e lenti.
Così ho deciso di prendere il treno direttamente per Zagabria anche se strada facendo ho scoperto che passa proprio per il Balaton dove avrei potuto fermarmi per una breve sosta a Tihany nella bella penisola che entra nel lago e che ospita una cittadina molto carina con belle spiagge. Peccato!
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