24.1.24

NEW YORK

E' considerata una delle città più importanti del pianeta per vari motivi; la sua ricchezza in termini economici, finanziari infatti vi ha sede la New York Stock Exchange ed il Nasdaq, (feci un test con un computer primordiale e lo superai bene in quanto come impiegato di banca e ragioniere conoscevo l'economia e la finanza)la sede del palazzo di vetro delle Nazioni Unite, la sede di grosse banche e società internazionali e ospita anche prestigiosi musei come il MET ed il MOMA oltre al Guggenheim. Quandi vi arrivai oltre 40 anni fa nel 1982 per un viaggio coast to coast di sei settimane in compagnia della mia ragazza dell'epoca, nella mia Trieste c'erano due grattacieli da venti piani ma a Manhattan mi trovai annichilito da tantissimi alti colossi fra i quali le due torri gemelle che salimmo fino al 101° piano per ammirare il panorama della città, salimmo anche l'Empire State Building prima delle torri il più alto che ospitava in cima il museo dei record. Passeggiammo sulla fifth Avenue dove han sede i negozi di lusso, vedemmo ed entrammo nel famoso albergo Waldorf Astoria dove andai al bagno ed un inserviente mi pose un asciugamano ed un profumo pensando che fossi un cliente e lungo la Madison Avenue che è l'unica strada non ortogonale ma diagonale. Facemmo un giro a Central Park osservanDo i ragazzi giocare a baseball col padre o la carrozza a cavallo che trasportava turisti, una famosa fontana all'angolo, credo la Bethesda Fountain vicina al laghetto. Notai la mancanza di piazze a parte la famosa Times Square che comunque sembra più un incrocio di strade che una vera piazza. Ha molte insegne pubblicitarie collorate e illuminate, vicino c'è Broadway il quartiere dei teatri dove andammo a vedere ben tre musical: Jesus Christ Superstar, Hair e Oh Calcutta nel quale gli attori recitavano e ballavano nudi sul palco. Passammo davanti al Madison Square Garden dove si esibiscono tanti artisti e e giocano anche le squadre maggiori di basket. Andammo a Little Italy dove era rimasto ben poco d'italiano, qualche negozio e ristorante, quasi tutto il resto assorbito dalla vicina China Town dove andammo a comprare una macchina fotografica. Poi andammo a vedere due musei il MET molto ricco di opere d'arte fra i quali tante italiane, ebbi una discussione all'uscita perchè c'era un cartello che avvisava di versare a piacere e dunque io non versai niente ma l'inserviente mi spiegò che l'importo consigliato era di dieci dollari, io gli contestai che questo non era scritto sull'avviso, ma per non continuare la polemica alla fine gli versai i dieci dollari, però gli americani non sono affatto precisi, potevano scrivere: minimo importo richiesto dieci dollari e glieli avrei versati subito ma a piacere è altra cosa! Ci rifacemmo al Guggenheim in quanto c'era una mostra completa di Picasso dalle origini alla fine e scoprii che da giovane aveva fatto bei quadri mentre dopo si era rovinato, mai piaciuto inclusa la famose Guernica che trovo orribile come gli altri scarabocchi con un occhio messo su ed un altro giù. Molto facile da disegnare mica come i quadri da giovane che doveva impiegarci settimane se non mesi. Io contesto anche le orribili macchie di Pollock ed i barattoli di sugo di pomodoro di Andy Warhal, arte orribile, vuoi mettere con la bellezza dei quadri di Van Gogh o di Manet, di Chagal e di Klimt? Per fortuna potei ammirare alcuni di questi al MOMA soprattutto la Notte Stellata di Van Gogh che è il mio quadro preferito in assoluto assieme al Bacio di Klimt. Andammo anche a vedere un balletto al Metropolitan Opera House e mi sorpresi che una signora americana accanto a me avesse i bigodini in testa e le infradito ai piedi. Va bene non essere troppo formali, ma neanche presentarsi in quel modo, Santo Dio! Mi piacque più di tutto lo show di un cinema con uno scherzo enorme a tre dimensioni che illustrava i posti più belli degli USA facendoti sembrare di essere dentro il Gran Canyon, la Monument Valley, il Gran Lago Salato, ecc... Non mi piacque il Rockfeller Center, una serie di una ventina di grattacieli e basta, almeno a fine anno c'è il bell'albero di Natale e la pista per pattinare sul ghiaccio, ma fuori da quel periodo non è che sia granchè. Facemmo una camminata sul famoso ponte di Brooklyn incontrando Joh un inglese che un mese dopo avremo incontrato sul ponte fra San Francisco e Sausalito, le coincidenze incredibili della vita! Vedemmo una infinita sfilata di portoricani durante una loro probabile festa e poi visitammo i grandi magazzini Macy's. Forse la parte più bella di New York, perchè più antica ed europea era il Greenwich Village con belle case di fine Ottocento o inizio Novecento e finalmente con qualche piazza e poi il locale Cafè Wha dove aveva suonato Bob Dylan e tanti altri artisti si erano esibiti. Volevamo andare in una discoteca e guardando sul New York Times vidi che la più in voga si trovava nella Bowery e ci andammo, tranne a scappare subito dopo aver visto poveri disgraziati alcolizzati e drogati sui marciapiedi, infatti venni a sapere che allora era un'area malfamata ma i newyorkesi si facevano prendere dall'adrenalina a frequentare quelle zone pericolose, ma non faceva per noi. E poi c'era una lunga fila all'ingresso ed avremmo dovuto superare le forche caudine del buttadentro e non me la sentivo. SI, forse la cosa più bella: la Statua della Libertà con salita sulla testa e bel panorama, ma ero triste a vedere quell'isola dove erano passati milioni di immigrati alcuni dei quali respinti e rimandati a casa tutti tenuti in isolamento per settimane per paura che portassero malattie al continente nuovo che nel frattempo aveva sterminato dai 55 ai 100 milioni di nativi indiani. Voto per New York? 6 mi piacque molto di più San Francisco e perfino Los Angeles dall'altro lato e che visitai un mese dopo. A mia figlia trentenne che la visitò pochi anni fa New York piacque molto, io avevo 32 anni al tempo della mia visita ma non mi entusiasmò anche se riconosco che ha cose interessanti, soprattutto i musei. A quei tempi colpivano i grattacieli di Manhattan ma oggi sono niente al confronto di Pechino, Shangai e Dubai. Credo che gli USA siano rimasti indietro ed ha ragione Robert Kennedy Jr a voler cambiare politica e cercare di migliorare il suo paese per farlo tornar grande invece di occuparsi solo di guerre.

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